mercoledì 21 ottobre 2009

Denunciato call center



Molestie telefoniche da" La Gazzetta del Mezzogiorno.it"
tarantino denuncia e fa
condannare call center

di MIMMO MAZZA

Telefonate a tutte le ore. Anche 15 al giorno. Una vera e propria persecuzione per la quale un poliziotto ha deciso di ricorrere alla magistratura per ottenere giustizia. Il giudice monocratico Curci ha condannato a 4 mesi di arresto il titolare di un call center di San Giovanni in Belfiore, in provincia di Cosenza, finito sotto processo per molestie telefoniche.
Gli episodi risalgono al 2006 quando per circa un mese il telefono dell’abitazione dell’agente è stato bersagliato di telefonate. Spazientito, il poliziotto si è qualificato con l’operatrice telefonica di turno, che chiamava per conto di Tele2, chiedendole di far cessare le continue telefonate. Ma non è stata cosa. Così, tramite l’avv. Maurizio Besio, la vittima di quella che era diventata una vera e propria persecuzione ha deciso di sporgere denuncia alla magistratura, corredando l’esposto con gli orari delle telefonate e i tabulati ottenuti dal proprio gestore telefonico.

Il reato ipotizzato era quello previsto dall’articolo 660 del codice penale che punisce «chiunque, in luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo». Il trattamento sanzionatorio previsto dal legislatore per tale reato è quello dell’arresto fino a sei mesi oppure l’ammenda fino ad 516 euro.
Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 6 mesi di arresto. Il giudice monocratico ha invece optato per una condanna a 4 mesi, il pagamento delle spese ed il risarcimento dei danni in separata sede.



Molestie telefoniche da" La Gazzetta del Mezzogiorno.it"
tarantino denuncia e fa
condannare call center

di MIMMO MAZZA

Telefonate a tutte le ore. Anche 15 al giorno. Una vera e propria persecuzione per la quale un poliziotto ha deciso di ricorrere alla magistratura per ottenere giustizia. Il giudice monocratico Curci ha condannato a 4 mesi di arresto il titolare di un call center di San Giovanni in Belfiore, in provincia di Cosenza, finito sotto processo per molestie telefoniche.
Gli episodi risalgono al 2006 quando per circa un mese il telefono dell’abitazione dell’agente è stato bersagliato di telefonate. Spazientito, il poliziotto si è qualificato con l’operatrice telefonica di turno, che chiamava per conto di Tele2, chiedendole di far cessare le continue telefonate. Ma non è stata cosa. Così, tramite l’avv. Maurizio Besio, la vittima di quella che era diventata una vera e propria persecuzione ha deciso di sporgere denuncia alla magistratura, corredando l’esposto con gli orari delle telefonate e i tabulati ottenuti dal proprio gestore telefonico.

Il reato ipotizzato era quello previsto dall’articolo 660 del codice penale che punisce «chiunque, in luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo». Il trattamento sanzionatorio previsto dal legislatore per tale reato è quello dell’arresto fino a sei mesi oppure l’ammenda fino ad 516 euro.
Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 6 mesi di arresto. Il giudice monocratico ha invece optato per una condanna a 4 mesi, il pagamento delle spese ed il risarcimento dei danni in separata sede.

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5 Comments:

Anonimo dice...

Stanno esagerando e telefonano sempre,molte volte al giorno e a tutte leore.

Anonimo dice...

Ora poi con le offerte per i decoder e' una esagerazione,chiamano a tutte le ore.

Anonimo dice...

Azz, pure i decoder?

Anonimo dice...

Si ma per quello che ti richiedono te ne compri dieci.
Per non parlare della insistenza a farti cambiare gestore,i ragazzi per guadagnare devono fare contratti

Anonimo dice...

ma almeno si mettessero d'accordo a non telefonare sempre lo stesso giorno.

Per non dimenticarli!

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