Articolo 13
.... omissis....
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4.Il dirigente assume atteggiamenti leali e trasparenti e adotta un
comportamento esemplare e imparziale nei rapporti con i colleghi, i
collaboratori e i destinatari dell'azione amministrativa. Il dirigente
cura, altresi', che le risorse assegnate al suo ufficio siano utilizzate
per finalita' esclusivamente istituzionali e, in nessun caso, per
esigenze personali.
5. Il dirigente cura, compatibilmente con le risorse disponibili, il
benessere organizzativo nella struttura a cui e' preposto, favorendo
l'instaurarsi di rapporti cordiali e rispettosi tra i collaboratori,
assume iniziative finalizzate alla circolazione delle informazioni, alla
formazione e all'aggiornamento del personale, all'inclusione e alla
valorizzazione delle differenze di genere, di eta' e di condizioni
personali.
6. Il dirigente assegna l'istruttoria delle pratiche sulla base di
un'equa ripartizione del carico di lavoro, tenendo conto delle
capacita', delle attitudini e della professionalita' del personale a sua
disposizione. Il dirigente affida gli incarichi aggiuntivi in base alla
professionalita' e, per quanto possibile, secondo criteri di rotazione.
7. Il dirigente svolge la valutazione del personale assegnato alla
struttura cui e' preposto con imparzialita' e rispettando le indicazioni
ed i tempi prescritti.
Buoni propositi, solo buoni propositi. Mi sorge però un dubbio: che il riferimento alla professionalità sia stato interpretato nel senso di una spiccata attitudine ad un comportamento tanto in voga nei giorni nostri e che tanto paga?
Voglio dire: non è che è stato suggerito ai dirigenti di premiare i cd. leccac**o , professionisti nell'arte del ruffianamento, della delazione e della denigrazione? No, perchè nel mio ambito lavorativo di professionisti della lecca**laggine ce ne sono di espertissimi, dotati, per di più, della non rara capacità di galleggiare sempre e comunque, a prescindere da qualsivoglia situazione anche potenzialmente avversa.
E' questa spiccata connotazione che rende queste persone simili agli avanzi della digestione, dato che notoriamente questi ultimi, volgarmente detti stro*zi, hanno la capacità di galleggiare anche in acque agitate e, nel caso, anche di riemergere.
Se così non fosse, non si spiegherebbe come possano taluni dirigenti, a fronte di enunciazione di principi tanto chiari ed inequivocabili, comportarsi in maniera diametralmente opposta.
A voi le considerazioni.