venerdì 26 febbraio 2010

Vedete,vedete!!!


Così si presentava la strada:
vuota,saracinesche abbassate e striscioni di protesta!!!!
Nella mia memoria storica della città non ricordo di aver mai visto una desolazione del genere!!



Udite,udite!!!!

Stamattina grande manifestazione dei commercianti per protestare contro le disposizioni per il nuovo progetto traffico in via Giovanni Paolo I e dintorni!!
Corteo che ha avuto luogo dalla suindicata strada fino a giungere in via Albana,presso la sede del Comune di S. Maria.
I manifestanti suonavano,fischiavano ed urlavano slogan contro alcuni personaggi dell' amministrazione che hanno sovvertito le aspettative degli ingenui operatori commerciali nonchè dei cittadini residenti,con scempio di aiuole- spartitraffico in sostituzione dei preesistenti limitatori di corsie.
Proteste contro le tante promesse che come al solito sono svanite nel nulla!!!!

"A promettere mai non t'affrettare,che la promessa bisogna poi osservare!!"

giovedì 25 febbraio 2010

Dalla parte della giustizia!!

Le Sezioni Unite della Cassazione hanno deciso di annullare per prescrizione la condanna di Mills, che non può essere punito perchè ha incassato la tangente più di dieci anni fa ; all'avvocato è stata confermata la condanna di risarcimento civilistico per danno di immagine allo Stato per la cifra di 250 mila euro (non essendo prescrivibile!!!).
Berlusconi è salvo e dopo questa sentenza sicuramente le leggi ad personam non saranno più urgenti!!

Anche questa volta la giustizia ha fatto il suo corso,dando la dimostrazione che la legge è uguale per tutti e non guarda in faccia a nessuno!!!!
Per alcuni la giustizia non è altro che il riconoscimento dei propri privilegi(Roberto Gervaso).







G8 a La Maddalena. Sprechi ed appalti ai soliti noti ( individuati con anticipo di 2 anni)

G8 di Berlusconi. Una lista di follie, di sprechi e di appalti ai soliti noti
di Fulvio Lo Cicero.
Ciotoline d’argento di Bulgari, penne da 400 euro per la firma dei protocolli, poltrone Frau per 373 mila e televisori al plasma per 350 mila euro. Complessivamente per tre giorni di vertice, impiegati oltre 514 milioni. E poi non ci sono i soldi per la ricostruzione
ROMA – 500 milioni di euro per tre giorni di vertice G8. E non è un errore di stampa, come l’enormità di quella cifra potrebbe far pensare. Si tratta proprio di “cinque” volte “cento milioni” e di euro, quindi quasi duemila miliardi delle vecchie lire, alcuni letteralmente buttati per acquistare ciotoline d’argento targate Bulgari (22.500 euro), o televisori al plasma (350 mila) o bolliacqua per il the (10 mila euro), di cui naturalmente gli invitati al vertice avrebbero potuto fare del tutto a meno. Complessivamente, per le strutture inutili della Maddalena sono stati spesi 327 mila e 500 euro; poi, una volta deciso di spostare il vertice all’Aquila, sono stati spesi altri 184 milioni 974 mila euro. Totale: 514.474.000 euro, per un vertice senza alcun risultato, di cui quasi nessuno oramai serba ricordo. Il settimanale “L’Espresso”, domani in edicola, riporta tutta una serie di cifre e di sprechi, che mostrano come, proprio nel momento peggiore della crisi, il Governo berlusconiano non abbia badato a spese per vendere un’immagine dell’Italia diversa da quella delle veline e delle escort.Le dimissioni di Angelo Balducci
Si capisce perché la Procura di Firenze voglia vederci chiaro. Una spesa che sembra, “ictu oculi”, del tutto folle. Nessun Paese del mondo, nel pieno di una drammatica crisi economica e con milioni di nuovi disoccupati (e con il ministro Tremonti che si affannava a ripetere che l’Esecutivo non poteva fare di più per contrastare la recessione, dato che mancavano le risorse finanziarie), avrebbe investito tanti soldi per una riunione che, per quanto importante, non giustificava in alcun modo un tale spreco.

Sentenza google : censura alla rete?


Sta suscitando scalpore e vasta eco in tutto il mondo la sentenza,emessa dal giudice milanese Oscar Magi, di condanna a 6 mesi di reclusione di 3 dirigenti di Google per violazione della privacy,a causa del fatto che un gruppo di adolescenti ha caricato un video di un ragazzo autistico, vittima di bullismo giovanile.
La sentenza in questione è un pericoloso precedente, poiché afferma che le società che operano in internet possono essere ritenute responsabili per le azioni dei propri utenti e nessun dirigente di una società internazionale sarà più disponibile, o almeno ci penserà due volte, prima di offrire in Italia i propri servizi che siano disponibili al grande pubblico.
Ora, si badi bene, nessuno afferma, né vuole farlo, che un video, come quello in questione, non debba essere immediatamente rimosso, cosa che Google ha fatto appena sollecitata al riguardo, ma che le società che offrono questi servizi ( google, youtube, facebook, ecc.) possano e debbano essere chiamate a rispondere solo nel caso consentano di fatto la pubblicazione di video o altro della cui offensività o lesione di diritti altrui siano stati successivamente informati e non di un controllo preventivo del quale non possono e non debbono essere gravate; diversamente argomentando, mi spiace dirlo, siamo in presenza di una vera e propria richiesta di censura preventiva così come attuata in Cina, Iran e stati totalitaria, unico e pericoloso caso nel mondo occidentale. .
Concordo con chi ha detto che in questo caso a perdere la faccia NON è Google, ma il popolo Italiano.
La sentenza di Milano, in altre parole, afferma che Google si comporta come un “editore”. Questo significa negare che vi è la possibilità di una autonomia della rete e voler dire che in realtà Google agisce sulla nostra cooperazione e affermare invece che la organizza e ne dispone come vuole.
Il giudice ha tentato di driblare la questione della proprietà dei contenuti, difficilmente, per fortuna, attribuibile a chi non ha prodotto, chiesto, pagato, visionato alcunchè ( e tralaltro rimosso da youtube rispondendo alle pressioni degli utenti ), assolvendo per la “diffamazione”, ma contemporaneamente ha condannato Google per violazione della privacy.
Con questa condanna il giudice ritiene quindi che il titolare del sito sia responsabile di qualsiasi prodotto venga sullo stesso pubblicato e quindi impone implicitamente un controllo preventivo, da parte del titolare, di tutto ciò che va online.
A questo punto si aprono nuovi scenari nella rete, alterando quindi gli equilibri e gli spazi di libertà fin qui conquistati. Infatti il controllo preventivo delle pubblicazioni avrebbe dei costi altissimi. Un lettore del Guardian ha provato a fare i conti raggiungendo questi risultati: poiché ad ogni minuto circa 20 ore di nuovi filmati vengono caricati su You Tube, supponendo che un revisore dei filmati venga pagato 5 dollari all’ora, il costo annuo supererebbe gli 80 milioni di dollari.
Quanti sono i siti nel mondo che si potrebbero permettere costi aggiuntivi per il controllo preventivo?
Il portavoce di Google Italia Marco Pancini, dice che la sentenza e’ “un attacco ai principi fondamentali di libertà sui quali e’ stato costruito internet“. I tre dirigenti “non hanno avuto nulla a che fare con il video in questione, poiché non lo hanno girato, non lo hanno caricato, non lo hanno visionato“. Secondo Pancini, i tre dirigenti sono stati dichiarati “penalmente responsabili per attività illecite commesse da terzi“.
Credo, in definitiva, che questa sentenza rappresenti un formidabile attacco portato alla libertà ed alla indipendenza della rete, essenza stessa del suo sviluppo in quanto strumento sottratto al volere dei regimi e dei gruppi di potere. Siete d'accordo?

mercoledì 24 febbraio 2010

Fermiamo le frane con i soldi del ponte!

MILANO - L'associazione Libertà e Giustizia lancia un appello contro la costruzione del Ponte sullo Stretto. "Le polemiche sulla costruzione del Ponte sullo stretto di Messina sono note. Come le contrarietà espresse dalla comunità scientifica, da amministratori locali e autorità statali. Intanto, frana la Calabria e frana la Sicilia. Proprio le due regioni sulle cui spalle dovrà appoggiarsi il Ponte. Che fare? L'unica decisione, in questa fase storica, sarebbe quella di bloccare quell'informe cantiere che il 23 dicembre è stato aperto in sordina (forse per vergogna) nei pressi di Cannitello, sul versante calabrese, spacciandolo per la "prima pietra" del Ponte. È la proposta che 'Libertà e Giustizia' si sente di avanzare al mondo politico, alla comunità scientifica, agli amministratori, agli imprenditori, al mondo accademico e culturale dell'intero Paese.

"Si dia vita, non al Ponte, ma a quel Piano urgente di prevenzione e difesa del suolo di cui il Paese ha bisogno. Quel Ponte, altrimenti, crescerebbe sui "piedi di argilla" ricordati da Bertolaso. Anche ammettendo che possa essere una delle meraviglie del mondo (ipotesi, peraltro, discutibile), il Ponte esalterebbe il disastro del famoso "sfasciume pendolo" di cui scrisse Giustino Fortunato. La prima pietra del Ponte gettiamola in mare prima che ci cada sulla testa".

Clicca qui ,per firmare l'appello,

lunedì 22 febbraio 2010

Estremismo blasfemo!!



Voglio sottoporre alla vostra attenzione anche quest'altra foto ed a quest'altro modo di agire.
In India questa immagine è comparsa,in un primo momento, sui libri di testo delle scuole elementari, i credenti hanno manifestato con pacifiche proteste, che sono state accolte positivamente dallo Stato,ma non dagli estremisti che hanno affisso l'immagine blasfema nelle vie pubbliche di molte città in vari Stati.
Si sono verificati scontri e liti violente e due Chiese Protestanti,tra cui quella dell'Esercito della salvezza ,sono state incendiate.
Al termine degli scontri alcuni cristiani sono stati arrestati ed accusati di essere coinvolti nell'accaduto mentre nessun indù è stato arrestato.
Chi continua a fomentare questo odio interreligioso?
Non certamente i fedeli,che sono stati invitati dal vescovo di Jalandhar,Anil Couto, alla "pace e la perdono"




Bambini down






Pazzesco,ma vero!!!
Questa è la foto pubblicata da un nuovo gruppo apparso su facebook :
"Facebook contro i bambini down".
La cosa più assurda è che in poco tempo ha raccolto più di 1200 sostenitori.
Fondatori ed amministratori anonimi:il signore della notte ed il vendicatore mascherato.
La motivazione del gruppo dice così:
""E' così difficile da accettare questa malattia. Perché dovremmo convivere con questi ingnobili creature, con questi stupidi esseri buoni a nulla? i bambini down sono solo un peso per la nostra società".
Ed un susseguirsi di proposte scandalose per eliminare il problema,fino ad arrivare al tiro a bersaglio.
Il popolo della rete indignato, si è mobilitato ed il gruppo è stato oscurato ma è stato comunque un segnale da non sottovalutare e banalizzare: dimostrazione di un Paese dove non ci si può più meravigliare di niente,abitato da persone incivili ,cattive,perfide, dove vige una grande intolleranza e disprezzo per la vita e la dignità umana.

Se tutto questo fa parte del progresso umano e tecnologico,cari amici miei, se fosse possibile ritornerei indietro nel tempo!!!

domenica 21 febbraio 2010

Mulino Parisi: cronaca di una morte annunciata.

Nella notte tra sabato e domenica l'ala dell'edificio denominato " ex Mulino Parisi" che affaccia sulla Nazionale Appia è crollata interessando, oltre che la sede stradale, anche la contigua sala bingo, con disagi alla circolazione facilmente immaginabili.
La probabile causa del crollo di parte del vetusto edificio è da attribuirsi, con tutta probabilità, alle infiltrazioni di acqua piovana, complice la mancanza della copertura andata a fuoco qualche tempo fa.
Fonti attendibili ritengono molto probabile l'abbattimento totale del manufatto già sottoposto a sequestro per l'incendio di probabile natura dolosa. 
Cosa dire?  Ngopp o cuott l'acqua vulluta( alle disgrazie non c'è mai fine).  
Speriamo bene...


sabato 20 febbraio 2010

Stop alle intercettazioni telefoniche.

E' in corso in Parlamento la discussione del disegno legge n° 1611 presentato dal ministro della giustizia Alfano che titola“norme in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali ”. Qualora questa legge entrasse in vigore gli sforzi delle forze dell'ordine per combattere un numero colossale di reati dovrebbero aumentare in maniera esponenziale nonostante tutti sappiamo che i fondi e i mezzi messi a loro disposizione vengono erogati sempre più con il contagocce. Questo disegno di legge è veramente quanto di peggio di possa proporre in materia di giustizia, se il fine sotteso dal ministro era quello di risolvere il problema della fuga di notizie allora qualcuno dovrebbe avvisarlo che per fare ciò non è che sia indispensabile che nessuno, neppure nelle forze dell'ordine, possa più conoscere tali notizie. La nuova norma renderebbe estremamente difficile e farraginoso poter avere l'autorizzazione per poter eseguire un intercettazione telefonica, ambientale, una videoripresa o anche solo per la richiesta dei tabulati telefonici e non consentirebbe neppure che i risultati prodotti possano venir utilizzati in procedimenti diversi da quelli in cui le intercettazioni sono state disposte inizialmente.

giovedì 18 febbraio 2010

Il ponte sulle frane.

E’ così che immagino il ponte sullo stretto di Messina: un lungo ed avveniristico nastro d’asfalto che tra qualche ventennio ( forse) collegherà le frane che, egualmente distribuite tra Calabria e Sicilia e provocate dalla cattiva gestione del territorio, stanno distruggendo 2 tra le regioni che proprio dalle bellezze naturali del territorio avrebbero dovuto trarre parte consistente del proprio sostentamento economico. Relazioni di geologi, segnalazioni di ambientalisti,lo stesso Dipartimento della Protezione Civile hanno segnalato, specie al ricorrente verificarsi di eventi luttuosi,il rischio idrogeologico del territorio italiano. Ciononostante, l’azione dell’uomo e le continue modifiche del territorio hanno, da un lato, incrementato la possibilità di accadimento dei fenomeni e, dall’altro, aumentato la presenza di beni e di persone nelle zone dove tali eventi erano possibili e si sono poi manifestati, a volte con effetti catastrofici. L’abbandono dei terreni montani, l’abusivismo edilizio, il continuo disboscamento, l’uso di tecniche agricole poco rispettose dell’ambiente, l’apertura di cave di prestito, l’occupazione di zone di pertinenza fluviale,  il prelievo abusivo di inerti dagli alvei fluviali, la mancata manutenzione dei versanti e dei corsi d’acqua hanno sicuramente aggravato il dissesto e messo ulteriormente in evidenza la fragilità del territorio italiano. Eppure c’è ancora chi ritiene la costruzione del ponte sullo stretto come un’ azione prioritaria, in difetto della quale ogni ipotesi di sviluppo della Sicilia e del meridione in genere è costretta a segnare il passo. Intendiamoci: non sono contrario al ponte per partito preso ed incondizionatamente, tutt’altro; ritengo, anzi, che, in condizioni di sicurezza, il ponte vada fatto, ma SOLO dopo che si saranno risolti gli altri temi ( risistemazione del territorio ed eliminazione del rischio idrogeologico, completamento ed ammordamento della rete stradale, autostradale e ferroviaria, costruzione delle infrastrutture logistiche mancanti), questi si prioritari e necessari affinché l’utilizzo dello stesso ponte consenta la massima resa in tema di sviluppo del territorio: è facile immaginare che, da solo, un ponte  che sia difficilmente raggiungibile, così come lo è oggi , non asciugherà di una goccia il sudore che dovranno versare  coloro che dal continente vorranno recarsi in Sicilia e viceversa.

mercoledì 17 febbraio 2010

Tesserino di riconoscimento obbligatorio per i dipendenti pubblici.

Il ministro Renato Brunetta ha firmato una circolare per ricordare che dallo scorso 15 febbraio, in base a quanto disposto dall’articolo 69 del decreto legislativo n. 150/2009 (Riforma della Pubblica Amministrazione), “i dipendenti delle amministrazioni pubbliche che svolgono attività a contatto con il pubblico sono tenuti a rendere conoscibile il proprio nominativo mediante l’uso di cartellini identificativi o di targhe da apporre presso la postazione di lavoro. Da questo obbligo è escluso il personale individuato da ciascuna amministrazione sulla base di categorie determinate, in relazione ai compiti ad esse attribuiti, mediante uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, su proposta del Ministro competente ovvero, in relazione al personale delle amministrazioni pubbliche non statali, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano o di Conferenza Stato-città ed autonomie locali”.
La norma è immediatamente operativa (non solo per le Amministrazioni centrali ma anche per le Regioni e gli Enti locali), persegue l’obiettivo di attuare la trasparenza nell’organizzazione e nell’attività delle pubbliche amministrazioni e riguarda tutti i dipendenti pubblici “contrattualizzati”: non si applica quindi ai magistrati e agli avvocati dello Stato, ai professori universitari, al personale appartenente alle forze armate e alle forze di polizia, al corpo nazionale dei vigili del fuoco, al personale delle carriere diplomatica e prefettizia.
In base alla norma, l’identificazione del dipendente avviene mediante l’uso di cartellini identificativi o di targhe da apporre presso la postazione di lavoro. “La scelta tra l’una e l’altra modalità - precisa Brunetta - è rimessa all’amministrazione e sarà effettuata a seconda della tipologia di attività, fermo restando che possono essere adottate contemporaneamente entrambe le modalità e che non è tanto rilevante lo strumento di per sé quanto piuttosto il soddisfacimento dell’esigenza sottesa che è quello dell’identificazione dell’addetto. La disposizione individua gli elementi per l’identificazione nel nominativo (nome e cognome) del dipendente. Si tratta di un contenuto minimo e l’amministrazione può valutare se e quando attuare l’identificazione anche attraverso ulteriori elementi soprattutto in riferimento al ruolo del soggetto nell’ambito dell’organizzazione: posizione professionale, profilo, qualifica se dirigente, ufficio di appartenenza. Nel dare attuazione alla norma le amministrazioni debbono tener conto della finalità della prescrizione, evitando la diffusione di dati personali non pertinenti o eccedenti la finalità. Non sembra così rispondere a un principio di corretto utilizzo dei dati personali l’indicazione nel cartellino delle generalità del dipendente, complete dell’indicazione della data di nascita. Occorre, infatti, l’individuazione di modalità sufficienti e adeguate che, salvaguardando il pubblico interesse, evitino di compromettere la sfera personale del soggetto”.
“La disposizione - conclude Brunetta - si riferisce direttamente ai pubblici dipendenti. Pur essendo questi i soggetti direttamente tenuti all’osservanza dell’obbligo, è chiaro che le amministrazioni di appartenenza debbono da un lato diramare istruzioni operative, dall’altro fornire gli strumenti per l’identificazione ai dipendenti interessati, in modo che la norma venga attuata in maniera uniforme nell’ambito della stessa amministrazione. L’inosservanza della prescrizione verrà valutata secondo i criteri ordinari della responsabilità disciplinare con l’irrogazione delle sanzioni in relazione alle violazioni accertate”.
Queste,mi piace dirlo, sono le norme che effettivamente vanno nella direzione di consentire un rapporto più proficuo e corretto tra la Pubblica Amministrazione ed il cittadino; speriamo che, more solito, non vengano disattese.
Il testo della circolare

domenica 14 febbraio 2010

Buoni Vacanza Italia : dopo la social card,l’ennesima beffa ai danni dei non abbienti?


Dal 20 gennaio è possibile richiedere il rilascio dei “buoni vacanze” che, architettati dal ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, sono “un primo significativo passo – si legge nel comunicato diramato dal PDL– in direzione di un sostegno rivolto alle fasce più deboli” e in particolare al loro diritto di vedere realizzato il sogno di concedersi non soltanto “un mero divertimento” ma anche e soprattutto “partecipare a un momento di aggregazione e cultura di benessere e di qualità della vita” Ma, in cosa consistono questi “buoni vacanze”? In realtà essi sono nient’altro che dei contributi dati ai cittadini per usufruire di strutture turistiche sparse nel bel paese. Perché, direte voi, parlo di beffa, allora? Basterà, anzitutto, notare che i buoni vacanze sono spendibili improrogabilmente entro il 30 Giugno, alla vigilia, cioè, dell’inizio della vera e propria stagione turistica! Per il loro rilascio è previsto il pagamento di un corrispettivo cha va dal 55% al 80% del loro valore nominale; di conseguenza questo contributo andrà esclusivamente od in misura maggiore a chi potrà consentirsi un sostanzioso esborso di denaro e che, con tutta probabilità, la vacanza poteva già permettersela. Senza voler essere populista e demagogico, credo che chi non possa permettersi di andare in vacanza abbia bisogno di ben altro aiuto che non quello escogitato dalla Ministro Brambilla ed , in ogni caso, questi soggetti potevano essere inviati in strutture convenzionate a totale carico dello Stato o ad essi poteva essere elargita una somma, anche magari quella prevista dal provvedimento, MA senza che il beneficiario fosse costretto ad alcun salasso. In altri termini, a fronte della incerta ed inadeguata validità della misura adottata nei confronti dei cittadini, specie nei confronti di quelli meno abbienti, si riscontra l’innegabile utilità ed i vantaggi economici che deriveranno agli operatori turistici nel loro complesso che vedranno rimpinguarsi i loro guadagni in un periodo ( fino al 30 Giugno) di bassa stagione.Proprio al settore turistico ed alle imprese che lo compongono è diretto un provvedimento come quello dei buoni vacanza, così come architettato dal Ministro del Turismo che proprio di quel settore deve occuparsi. Perché, allora, non presentarla giustamente e correttamente come un’idea che si pone in prima battuta l’obiettivo di rilanciare il turismo in bassa stagione? Vi esento dalla mia risposta che offenderebbe la vostra intelligenza.Balza ancora agli occhi che, così come si legge nel sito, la Buoni Vacanze Italia declina e si ritiene esente da ogni responsabilità nei riguardi dei titolari dei buoni vacanze circa il mancato adempimento ancorché parziale degli obblighi imposti agli operatori turistici convenzionati nei loro confronti, ed allora viene da chiedersi: chi o che cosa garantisce che gli alberghi e le altre strutture aderenti all’iniziativa onoreranno l’impegno di accettare, invece di denaro sonante o di una confortevole carta di credito, i buoni emessi dall’associazione BVI? In ultimo, noto che i buoni eventualmente non utilizzati potranno essere riconsegnati con conseguente rimborso dei soldi, al netto, però, di una trattenuta del 4%!!Molte, dunque, sono le incognite che gravano su questa iniziativa sulla quale, sono certo, a breve ricadrà l’attenzione dei media, specie quelli televisivi, che sforneranno i numeri che decreteranno il successo dell’iniziativa. Ma i beneficiari saranno effettivamente quelli per i quali i soldi sono stati stanziati? Ed ancora, non è irragionevole prevedere contributi di natura economica a carico di chi si reputa economicamente svantaggiato, così prospettando l'ipotesi concreta di una ripetizione dell’esperienza negativa della social card ? Ai più bisognosi non servono promesse né sogni, ma rigore e chiarezza. Dice il ministro: “ il resto… ce lo mettiamo noi “. Speriamo bene!

lunedì 8 febbraio 2010

Morgan e la coca: la doppia morale.

Che davanti alla legge i politici e la gente comune non siano considerati sullo stesso piano è un fatto ormai acclarato, quello che non è altrettanto evidente è che questa situazione è stata voluta ed accettata in primis da noi gente comune.
Gli italiani sono portati da sempre a parteggiare per il più forte, lo abbiamo fatto nel corso delle guerre mondiali cambiando le alleanze a seconda di chi sembrava il vincitore di turno, lo facciamo quotidianamente glissando su pubblici vizi e deplorevoli abitudini di premier e onorevoli ma accanendoci ostinatamente sui discutibili comportamenti degli altri … qualsiasi sia “l'altro” e il diverso del momento.
Non voglio assolutamente affermare che si dovrebbero tollerare tutte le corruzioni morali o che al contrario bisognerebbe abolirle in maniera categorica dalla faccia della terra. Ognuno di noi si senta libero di giudicare secondo i propri principi e convincimenti, l'unica cosa che si chiede per amor di onestà è di avere un uniformità dei giudizi verso chiunque, belli o brutti, ricchi o poveri, in giacca e cravatta o con le toppe sul sedere.
Morgan: nome d'arte di Marco Castoldi è un cantante ed un presentatore della televisione. Molta musica, un amore con Asia Argento e la partecipazione al festival di San Remo.
Emilio Colombo: Dal 1946 al 1992 è stato costantemente presente in qualità di deputato alla camera nell'area DC, nella sua carriera ha ricoperto la carica di presidente del consiglio dei ministri oltre che essere stato ministro lui stesso un numero considerevole di volte. E' anche stato presidente dell'ente fondatore della Università Cattolica del Sacro Cuore.

Morgan: 37 anni, in una recente intervista al quotidiano Max ha ammesso, di sua spontanea volontà, di far uso di cocaina a scopo antidepressivo.
Emilio Colombo: 89 anni, nel 2003 nell'ambito delle indagini sull'operazione “Cleopatra” interrogato dal giudice dichiara di far uso di cocaina a scopo terapeutico.

Morgan: brutto, cattivo e cocainomane, il giorno seguente alle sue dichiarazioni viene allontanato dal festival di San Remo poiché potrebbe influenzare migliaia di ragazzini adolescenti.
Emilio Colombo: lo stesso anno in cui viene coinvolto nell'indagine sulla cocaina viene nominato senatore a vita, carica che ancora ricopre.

sabato 6 febbraio 2010

Permesso a punti. Al via la raccolta dei punti...

I ministri dell'Interno e del Welfare hanno dato il via libera al permesso di soggiorno a punti. Roberto Maroni e Maurizio Sacconi presenteranno presto in Consiglio dei Ministri un decreto in base al quale i nuovi richiedenti di permesso di soggiorno dovranno sottoscrivere un accordo per l' integrazione con una serie di doveri da adempiere, tra i quali la conoscenza della lingua italiana, l'iscrizione al servizio sanitario nazionale, la conoscenza della Costituzione.
In due anni l'immigrato deve raggiungere 30 punti che gli vengono assegnati attraverso 'esami di lingua, di formazione civica, ecc. Se commette reati i punti gli vengono tolti. Se dopo i due anni, non raggiunge i 30 punti, l'immigrato ha un altro anno di tempo per arrivare al punteggio richiesto; dopo - se sarà sotto i 30 - scatterà l'espulsione.
Il permesso di soggiorno sarà come la patente:per circolare con l'auto hai 20 punti, per circolare con il tuo corpo in Italia hai 30 punti.
Il bello è che gli immigrati dovranno fare corsi per la lingua italiana e di educazione civica ( dove e fatti da chi?) quando gli italiani parlano sempre meno correttamente la loro lingua e quando la Costituzione non la conoscono neanche i parlamentari (come mostra un recente servizio de Le Iene). Si limitano al primo articolo, commi esclusi; insomma, in realtà questi corsi dovrebbero farli gli italiani.
Ma il Governo sembra che abbia l'intenzione di dire: dai immigrati, salvatele almeno voi la nostra lingua e la nostra Costituzione, noi ormai siamo fuori dai giochi.
Il principio ispiratore è che "chi entra in casa nostra, finchè non ha la cittadinanza è un ospite, e come tale deve rispettare le nostre regole”. Dopo, al pari dei nostri concittadini,potrà essere libero di fare ciò che vuole: tra indulti, processi brevi e quant’altro giusto un immigrato clandestino potrà finire in galera.

venerdì 5 febbraio 2010

Quando la fine è l'inizio!!!!



Leggete attentamente:
Nel nostro partito politico manteniamo le promesse.

Solo gli imbecilli possono credere che

non lotteremo contro la corruzione.

Perché se c'e qualcosa di sicuro per noi è che

l'onestà e la trasparenza sono fondamentali

per raggiungere i nostri ideali.

Dimostreremo che è una grande stupidità credere che

la mafia continuerà a far parte del nostro governo come in passato.

Assicuriamo senza dubbio che

la giustizia sociale sarà il fine principale del nostro mandato.

Nonostante questo, c'è gente stupida che ancora pensa che

si possa continuare a governare con i trucchi della vecchia politica.

Quando assumeremo il potere, faremo il possibile affinché

finiscano le situazioni di privilegio.

Non permetteremo in nessun modo che

i nostri bambini muoiano di fame.

Compiremo i nostri propositi nonostante

le risorse economiche siano esaurite.

Eserciteremo il potere fino a che

Si capisca da ora che

Siamo il partito di FORZA ITALIA, la nuova politica



Ora provate a rileggere il tutto al contrario, leggendo dal basso verso l'alto riga per riga



giovedì 4 febbraio 2010

Gelmini :Riforma scolastica

Il consiglio dei Ministri approva e, dal prossimo anno scolastico entrerà in vigore la riforma dell'istruzione secondaria superiore,i licei diventano sei ,infatti rispetto al vecchio sistema che prevedeva il liceo classico, artistico e scientifico oltre al magistrale quadriennale e a percorsi sperimentali linguistici, viene introdotto anche un liceo musicale e coreutico e un liceo delle scienze umane(che va a sostituire quello sociopsicopedagogico) inoltre, viene aumentata l'autonomia scolastica e le ore di matematica e lingue straniere.Per quanto riguarda gli istituti tecnici,gli attuali 10 settori saranno ridotti a due:uno economico ed uno tecnologico;la centralità delle attività di laboratorio viene confermata e,in base ai vari indirizzi tecnologici,viene garantita la presenza di insegnanti tecnico -pratici in misura oraria crescente dal 1° al 5° anno con la possibilità di tirocini e stage.
Mariastella Gelmini,ministro dell'istruzione,ha affermato che si tratta di un vero e proprio intervento epocale,tendente alla qualità e non alla quantità e che dà la possibilità all'istruzione tecnica di non essere più classificata di serie "B".
Secondo Berlusconi,riforma necessaria per una scuola che"sforna ragazzi che non avendo all'Università si immettono nel mondo del lavoro".
Piero Bernocchi,portavoce dei Cobas,afferma invece,che riducendo le materie e sopprimendo i laboratori,migliaia di precari si ritroveranno senza posti di lavoro.


IMMIGRAZIONE NON È UGUALE A CRIMINALITÀ

di Tito Boeri 02.02.2010

Ha fatto scalpore la dichiarazione del presidente del Consiglio sull'equivalenza tra immigrazione e criminalità. Vero o falso? Berlusconi non ha fornito numeri a supporto della sua affermazione. Dai dati disponibili sul sito dell'Istat si ricava però che pur con un incremento del 500 per cento del numero di permessi di soggiorno dal 1990 a oggi, i tassi di criminalità sono rimasti pressoché invariati. Le statistiche documentano invece che nello stesso periodo la quota degli stranieri sul totale dei detenuti è stata sempre superiore alla loro quota sulla popolazione italiana.
A margine del Consiglio dei ministri tenutosi la settimana scorsa a Reggio Calabria, il presidente del Consiglio ha sostenuto che "la diminuzione degli extracomunitari significa anche meno forze che vanno a ingrossare le schiere dei criminali".
Purtroppo, il presidente del Consiglio non ha fornito dati a supporto di una affermazione così impegnativa. Né lo hanno fatto i molti commentatori che si sono avventurati sul tema sui mezzi di informazione. Sconcertante, ad esempio, che Giovanni Belardelli sul Corriere della Sera del 31 gennaio, rimproveri alla Cei (che aveva contestato le tesi del presidente del Consiglio) di non “guardare i numeri” quando nel suo articolo non c’è uno straccio di numero, vengono solo richiamate fonti di seconda o terza mano (e si fa riferimento all’ideologia di chi avrebbe fornito questi dati come se le statistiche fossero di destra o di sinistra!).
Proviamo allora a guardarli noi i dati, ma dopo aver notato che sono disponibili sul sito dell’Istat. Sorprende che nessuno abbia sentito il dovere di consultarli prima di commentare le dichiarazioni di Silvio Berlusconi.
UN’EQUAZIONE SENZA FONDAMENTO
La figura qui sotto mostra il numero di crimini denunciati all'autorità giudiziaria in rapporto alla popolazione e la dinamica della popolazione immigrata. Come si vede, a fronte di un incremento del 500 per cento del numero di permessi di soggiorno (passati da 436mila a 2.286mila) dal 1990 a oggi, i tassi di criminalità (numero di crimini per 100mila abitanti) sono rimasti pressoché invariati.
Figura 1: stranieri e crimini in Italia, 1990-2005



Fonte: nostre elaborazioni su dati Istat.

La stessa conclusione è confermata dalla dinamica delle due variabili a livello regionale (Figura 2). In particolare, nelle regioni settentrionali caratterizzate da una maggiore intensità dei flussi migratori, il tasso di criminalità è rimasto pressoché invariato (Lombardia e Veneto) o è diminuito significativamente (Emilia Romagna).
Figura 2: variazione di crimini e permessi di soggiorno x 100 mila abitanti, 1990-2005


Fonte: elaborazioni su dati Istat.

Dunque, le statistiche disponibili suggeriscono che l'immigrazione non ha portato a un aumento significativo dei crimini. Questo smentisce le affermazioni del presidente del Consiglio. Non è vero che l'immigrazione ha reso le nostre città meno sicure.

IMMIGRATI E POPOLAZIONE CARCERARIA

Forse il presidente del Consiglio nelle sue affermazioni è stato tratto in inganno dai dati sulla popolazione carceraria per nazionalità. Le statistiche sulla composizione per nazionalità della popolazione carceraria documentano in effetti come dalla fine degli anni Novanta a oggi la quota degli stranieri sul totale dei detenuti sia stata sempre superiore alla loro quota sulla popolazione italiana. In particolare, più di un carcerato su tre è straniero, quando il rapporto fra immigrati e popolazione autoctona è inferiore al 10 per cento.
Questi dati tuttavia risentono del fatto che una larga parte degli stranieri, soprattutto irregolari, non può accedere alle misure alternative al carcere, tra cui gli arresti domiciliari, in quanto sprovvista di un valido certificato di residenza. La maggiore incidenza negli istituti di pena potrebbe quindi essere dovuta, almeno in parte, a una maggiore probabilità di finire in carcere dopo aver commesso un reato, piuttosto che a effettive differenze nella propensione a delinquere. Data l’insostenibile lunghezza dei processi in Italia, questo fatto potrebbe avere un peso non da poco nel gonfiare il peso relativo della popolazione carceraria straniera. I dati messi a disposizione dal ministero di Giustizia confermano che più della metà dei detenuti stranieri (il 57 per cento per la precisione) è in attesa di giudizio, mentre la percentuale è significativamente più bassa tra gli italiani (42 per cento).
Un’altra possibile spiegazione dell’apparente discrepanza fra i dati sull’incarcerazione e quelli sul rapporto fra criminalità e immigrazione è che, analogamente a quanto avvenuto nell'economia legale, gli immigrati siano subentrati agli italiani in diverse attività criminali. Emblematico è il caso del traffico di stupefacenti, passato in larga parte dal controllo delle organizzazioni italiane a quelle straniere, soprattutto per quello che riguarda l'attività di spaccio, senza che ciò comportasse un aumento significativo nell'incidenza di tali reati.

mercoledì 3 febbraio 2010

Influenza H1N1: la grande bufala.


Il Ministero della Salute non vuole dare le cifre, ma fonti non ufficiali parlano di almeno 200 milioni di euro scuciti a Big Pharma per 48 milioni di dosi.Finora si sono vaccinate appena 890.333 persone, cioè è stata utilizzata solo una dose di vaccino ogni 70. La vaccinazione delle categorie poi è stata un vero flop: solo il 15% dei medici e operatori sanitari, l’11% delle donne incinte e l'1,7% dei portatori di almeno una delle condizioni di rischio di età superiore ai 65 anni. Persino il ministro Gelmini in gravidanza ha detto che non la farà.
Ora che il picco pare sia stato superato e i primi dati statistici analizzati prospettano un’epidemia che potrebbe rivelarsi la più mite della storia, il Ministro Sacconi per smaltire le eccedenze ha firmato precipitosamente l’ordine di estendere il vaccino a tutti, quindi anche alle persone sane e non a rischio. Sarà difficile però fugare la ragionevole diffidenza verso un vaccino talmente poco sicuro che le stesse case farmaceutiche hanno declinato ogni responsabilità per danni ed effetti collaterali, scaricandole sui governi.
Per di più sul sito dell’Aifa si registrano, nella settimana dal 30 novembre al 6 dicembre, 134 segnalazioni di sospette reazioni avverse al vaccino, di cui 12 gravi.

Ci si aspetta quindi che resteranno milioni di dosi di antinfluenzale inutilizzabili. A meno che non provino a fare come la Germania che, trovandosi in analoga situazione, sta tentando di rifilarli ai paesi dell'Est.

Neanche si può parlare del senno di poi, poiché sia medici che importanti farmacologi ed epidemiologi a suo tempo avevano avvisato che si trattava di un'influenza meno grave delle altre, che il vaccino non dava sufficienti garanzie di affidablità e serviva solo ad arricchire le case farmaceutiche.

Del resto quale altro poteva essere l'obiettivo di una così intensa campagna mediatica sulla suina? Governi più saggi e previdenti come quelli di Polonia e Finlandia non si sono fidati e non hanno comprato i vaccini.

P. S. Maurizio Sacconi, Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali all'epoca della campagna di vaccinazione, è sposato con Enrica Giorgetti, direttore generale di Farmindustria!

Per inciso, il Ministro Sacconi decise di affidare al suo vice Fazio, attuale Ministro, la gestione dell'affaire dell'influenza suina, rilevando, incontestabilmente, un conflitto di interesse, irrisolto secondo il mio parere.

martedì 2 febbraio 2010

Centenaria sfrattata: il Sindaco Alemanno nicchia.

La signora Cesira, romana, arrivata alla tenera età di 101 anni, che compirà a maggio, è costretta a letto da una disabilità e il 16 febbraio suoneranno alla sua porta gli ufficiali giudiziari per farle lasciare l' abitazione perché sulla donna pende uno sfratto esecutivo per finita locazione.

Da tempo l'anziana (che vive della pensione sociale) ha chiesto l'assegnazione di un alloggio popolare e l' attenzione del sindaco Gianni Alemanno, al quale si è rivolta con una lettera che però avrebbe avuto solo una risposta formale. La donna, formalmente, ha ancora una casa e non avrebbe quindi diritto di ottenere l'assegnazione di un nuovo alloggio.

Per non dimenticarli!

Punteggio sito web istituzionale Comune di Santa Maria Capua Vetere

Scorri sotto ( senza cliccare qui!) le valutazioni del sito sammaritano a cura della Presidenza del Consiglio.

Santa Maria Capua Vetere ( Caserta)