lunedì 31 agosto 2009

Uomini o caporali?


"L’umanità, io l’ho divisa in due categorie di persone: Uomini e caporali.
La categoria degli uomini è la maggioranza, quella dei caporali, per fortuna, è la minoranza.
Gli uomini sono quegli esseri costretti a lavorare per tutta la vita, come bestie, senza vedere mai un raggio di sole, senza mai la minima soddisfazione, sempre nell’ombra grigia di un’esistenza grama.
I caporali sono appunto coloro che sfruttano, che tiranneggiano, che maltrattano, che umiliano. Questi esseri invasati dalla loro bramosia di guadagno li troviamo sempre a galla, sempre al posto di comando, spesso senza averne l’autorità, l’abilità o l’intelligenza ma con la sola bravura delle loro facce toste, della loro prepotenza, pronti a vessare il povero uomo qualunque.
Dunque dottore ha capito? Caporale si nasce, non si diventa! A qualunque ceto essi appartengono, di qualunque nazione essi siano, ci faccia caso, hanno tutti la stessa faccia, le stesse espressioni, gli stessi modi. Pensano tutti alla stessa maniera!" Dal film: Siamo Uomini o caporali?
Se qualcuno non ha capito il senso del post del grande Confuleio Sabbione, ( buon viso e cattivo gioco) questo dovrebbe contribuire ad aprirgli la mente; in ogni caso, ognuno di noi ha avuto la sfortuna di conoscere il suo caporale!
Voi quanti ne conoscete?

domenica 30 agosto 2009

Buon viso e cattivo gioco.


Caro Ciambellano, che non sopporti il principe lo sanno tutti, quando viene da te sei bravissimo a fargli buon viso, ma appena ti gira le spalle non perdi mai occasione di dire che non capisce nulla, e che complica sempre tutto, che ingrato che sei, eppure ti consente di gestire il regno e fare tutto quello che vuoi.
E proprio vero, l'ingratitudine umana (nel tuo caso senza la parola "umano") è superiore alla misericordia di Dio!!!!!

Scuola: licenziamenti record.


A pochi giorni dall'avvio delle lezioni scoppia la rabbia dei precari della scuola. Sono quasi 18 mila i supplenti che, dopo anni di incarichi, resteranno a casa senza stipendio. Motivo? I tagli agli organici del personale docente ordinati dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, e predisposti dalla collega dell'Istruzione, Mariastella Gelmini; in Campania saranno licenziati 6.200 insegnanti e 2.000 ATA= 8.200 unità senza lavoro e senza contratti di disponibilità.
Questo, dicono i politici è il più grosso licenziamento di massa dello Stato, proprio in un periodo di crisi nel quale anche un lavoro precario non garantisce il superamento della soglia di povertà; questo, dico io, è l'avanguardia di un nuovo e ben più grande licenziamento statale di massa che mai sia avvenuto che riguarderà le forze armate ove sono previsti, salvo correttivi, esuberi e tagli per ben 23.000 unità!
Che dire? Che una volta tanto Berlusconi manterrà la parola: aveva promesso di non mettere le mani in tasca agli Italiani e,per mantenere fede alla sua parola, sta provvedendo a toglierci anche i pantaloni! Fortuna che questi tagli riguarderanno, per la maggior parte, persone che l'hanno votato.

Il libro cuore e i valori perduti.


(clicca sull'immagine per leggere la storia.)
Penso sia arrivata l'ora di insegnare ai nostri figli i valori di una volta, quelli rinchiusi nel libro "cuore".
Altro che jeans stracciati, spinelli, discoteche e corse al volante che mettono a repentaglio anche le vite altrui.

sabato 29 agosto 2009

E molla la presa!!!!



Niente, non ne vuole proprio sapere di andarsene. Il governatore della Campania, Antonio Bassolino, a dire il vero molto poco governatore negli ultimi anni, dopo essere stato invitato in primis da Veltroni a farsi da parte, poi da Franceschini che ha chiaramente detto di non volerlo nelle prossime candidature e ora da Bersani che nel suo ultimo discorso senza nominarlo direttamente ha parlato di necessità e priorità di rinnovamento, continua a fare il sordo e a non voler abbandonare la politica Campana, saremo forse condannati a tenercelo per l'eternità?
Noi non c'è lo auguriamo, ma il rischio c'è!

Frecce Tricolori nel cielo di Tripoli.


Il nostro governo intende far sfilare nel cielo libico le Frecce Tricolori, mentre il dittatore Gheddafi fa celebrare come un eroe il colpevole dell'attentato di Lockerbie che è costato la vita a centinaia di cittadini innocenti! Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, interrogato sui costi, ha risposto: «I Radicali basta che consultino una carta geografica per scoprire che la Libia è molto vicina, l'esibizione a Tripoli costa come un'esibizione a Trieste, anzi forse anche meno». Qualcuno dovrebbe ricordare al sig. Ministro che la base delle frecce tricolori si trova a Rivolto in provincia di Udine che dista da Trieste meno di cinque minuti di volo!! In tempo di crisi e di tagli piuttosto considerevoli al Ministero della Difesa, anche in tema di assunzioni, quanto costano queste trasferte che servono a celebrare un dittatore a capo di uno Stato che l"'amico" Bush ha definito "canaglia"? Ma, il sig. Ministro si sta occupando o si occuperà anche del risarcimento economico che Gheddafi e la Libia debbono alle migliaia di Italiani espulsi dalla Libia dopo la rivoluzione? Il sig. Ministro La Russa non faceva parte di una formazione politica che professava una sorta di nazionalismo?


venerdì 28 agosto 2009

Strane forme di vita.


Vi è difficile poter comunicare con altri esseri umanoidi sottosviluppati? Vi capita di non poter entrare in contatto con forme di vita provenienti da altri luoghi non per vostro demerito? Per riuscire a comunicare con loro basta usare delle formule di linguaggio semplici , fatto questo, et voilà abbiamo l'incontro ravvicinato del 4° tipo!

giovedì 27 agosto 2009

Monumenti nascosti: il catabulum.



Sapete cos’è il catabolo e dove si trova? Il catabolo, è una struttura monumentale dell’epoca del tardo impero, varie sono state le ipotesi di identificazione riguardo il suo utilizzo o la sua funzione, da tempio a recinto per le fiere utilizzate nell’arena dell’anfiteatro.
In realtà si tratta di un battistero paleocristiano del quarto secolo d.C., un tempo pertinenza annessa alla scomparsa basilica Capuana dedicata ai santi protomartiri Stefano e Agata.
Questo monumento è sconosciuto alla stragrande maggioranza dei Sammaritani, poiché si trova all’interno di un fabbricato di proprietà privata un tempo casa rurale, situata nei pressi immediati della villa comunale. Come fare per vederlo? Semplice, bisogna andare a disturbare quelli della soprintendenza in via D’Angiò, con la speranza che qualcuno non essendo troppo indaffarato sia disponibile ad accompagnarci nel luogo privato poiché i proprietari previa comunicazione della soprintendenza sono obbligati ad aprire le porte ai visitatori e, innanzitutto, sperare che in quel momento qualcuno sia in casa.

lunedì 24 agosto 2009

Visita fiscale: ritornano i vecchi orari.



D. L. n. 78/09 - fasce orarie di reperibilità durante la malattia

Dietrofront del Governo che con il Decreto Legge 78 del 01/07/2009 ha abrogato il secondo periodo dell’art. 71 comma 3 della L.133/08 il quale stabiliva le fasce orarie di reperibilità per i dipendenti in malattia delle Pubbliche Amministrazioni, ai fini del controllo da parte del medico fiscale.
Si ritorna alle storiche fasce orarie di reperibilità, durante il periodo di malattia, che si ricorda sono le seguenti:

dalle ore 10.00-12:00 e dalle ore 17:00-19:00
Strano che la modifica questa volta non è stata ampiamente pubblicizzata come lo fu il decreto in precedenza.

domenica 23 agosto 2009

Demis, la voce dell'anima.

I nostri lettori si meritano il meglio;

Demis Russos, la voce dell'anima e delle emozioni.

20.000. Ad Maiora




venerdì 21 agosto 2009

II re degli asini.


Forse non lo sapete ma al mondo esiste anche il re degli asini! non ci credete? Neanche noi ci credevamo fin quando non lo abbiamo visto. Ma quello che è ancora più incredibile, è che ha anche un suo regno.

Circolare 10307 del 14.08.09.Autovelox : direttive impiego.


Via alla rivoluzione.Mai più pattuglie nascoste.Alla sola polizia stradale il coordinamento del servizio, e potrei continuare con una serie di titoli altisonanti con i quali giornali pur autorevoli hanno salutato la circolare 10307 /09 del Ministro degli Interni Maroni.
Possibile mai che nessuno si sia preso la briga di andarsi a leggere la circolare e gli allegati?
Possibile che la trattazione di temi specifici come la polizia stradale venga affidata a giornalisti che, evidentemente, si occupano di altro?
Deve essere così, non c'è altra spiegazione!
Cosa c'è scritto, in concreto?
La circolare ministeriale precisa, puntualizza e chiarisce le giuste modalità, spesso disattese, per una corretta gestione del servizio di rilevamento delle infrazioni in tema di velocità, rafforzando le competenze Prefettizie anche con la valorizzazione di organi, quali la conferenza provinciale permanente, già esistenti!
Non è vero, come riportato, che la rilevazione delle predette infrazioni possa essere affidata alla sola Polizia Stradale, che avrà invece il coordinamento operativo e curerà la raccolta di dati ad uso della conferenza provinciale , fermo restando la competenza che permarrà in capo agli altri corpi di polizia, Statali e locali,ed all'arma dei Carabinieri (art. 12 c. 1 del C.d.S.).
Tutte le altre indicazioni relative, ad esempio, alla visibilità della strumentazione utilizzata e della pattuglia, all'individuazione delle strade, da parte del Prefetto, ove è possibile omettere la contestazione immediata ed ove le apparecchiature possono funzionare senza la presenza di agenti, alla circostanza che la predetta strumentazione debba essere gestita direttamente dal personale di polizia procedente, ecc. ecc. sono già presenti nella legislazione e nelle norme regolamentari vigenti che questa circolare non innova in alcun modo, non avendone, tra l'altro, la potestà.
Qualcuno ha scritto che non sarà più possibile il controllo della velocità su tutte le strade, con specifico riferimento a quelle,anche urbane, escluse dall'applicazione della legge 168/02: anche questa notizia è assolutamente infondata come lo sono quelle riferite alla notizia che i privati non potranno più fornire i servizi che la legge oggi loro consente.
E' vero invece, ed è questa la novità, che il Ministro ha disposto, per così dire, una revisione da parte delle Prefetture, molto più oculata e con molte più restrizioni, del sistema di individuazione delle strade sulle quali sara consentita la contestazione differita e senza la presenza di operatori.
Plaudendo, comunque, alla direttiva del Ministero dell'Interno che ha il merito di aver emesso un provvedimento che puntualizza, come una specie di codice, il corretto impiego degli strumenti di rilevazione della velocità, concludo ribadendo che, al di là della maggiore incisività che si richiede ad organi dello Stato, spesso ignavi ed inattivi, ed alla sottolineatura della necessità che siano puntualmente osservate le disposizioni legislative e regolamentari ( ad esempio l'art. 208 del C.d.S.) pur già presenti, il decreto in parola nulla innova, almeno secondo quanto riportato da alcuni quotidiani.

giovedì 20 agosto 2009

Come poter capire?


Di cosa vi meravigliate? non riuscite a dare spiegazioni valide a certe situazioni ne capacitarvi dei comportamenti di certi personaggi? Eppure è così semplice capire a volte. Non voglio sembrare una specie di evangelizzatore, ma la risposta come sempre sta nel Vangelo!

Matteo 7:15-18

"15 Guardatevi dai falsi profeti, i quali vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci 16 Voi li riconoscerete dai loro frutti.
Si raccoglie uva dalle spine o fichi dai rovi? 17 Cosi, ogni albero buono produce frutti buoni; ma l’albero cattivo produce frutti cattivi. 18 Un albero buono non può dare frutti cattivi, né un albero cattivo dare frutti buoni".....
Tutto è più chiaro ora!!!!

mercoledì 19 agosto 2009

Gli esami non finiscono mai ?


E' vero che gli esami non finiscono mai, ma non è vero per tutti!
Qualcuno, infatti, senza aver sostenuto alcun esame nè alcun concorso e senza aver dovuto dimostrare nulla, si è ritrovato in una posizione di comando dall'oggi al domani.
Possibile mai ? Si!
In una repubblica delle banane come la nostra può accadere che alcuni dipendenti comunali, vincitori quindi già di concorso pubblico, abbiano dovuto sostenere una prova di "valutazione" finalizzata al trasferimento volontario presso un altro Comune ed aver subito l'onta di essere dichiarati inidonei da chi, trasferito anch'esso su base volontaria, quella prova, a sua volta, mai l'ha sostenuta e, soprattutto, mai ha vinto il concorso per il posto che oggi immeritatamente ed indegnamente occupa.
Incredibile, non è vero? Ecco perchè l'Italia continua ad essere la Repubblica delle Banane!
La legge è uguale per tutti, ma per alcuni è più uguale degli altri.

Cos'è un uomo?


Cosa distingue un Uomo dalla massa informe e appiattita? Quale prerogativa essenziale è necessaria per poter definire un individuo "UOMO"?
Vi sono ancora persone che possono definirsi Uomini nel senso piu vero e profondo della parola e non solo perchè madre natura li ha dotati di peli e del p...?
Ai lettori le conclusioni.

martedì 18 agosto 2009

La nave dei dannati.


C'è un vascello decrepito e pieno di falle, con le vele stracciate si fa strada a fatica tra le onde del mare proseguendo senza una meta sicura, il suo Capitano armato di frusta inveisce e minaccia contro la ciurma, un'accozzaglia multiforme di ambigui personaggi che sembrano fuoriusciti da un girone d'inferno, non trovano mai pace ne serenità, è la nave dei dannati, falsi tra loro e pronti a scannarsi l'un l'altro alla prima occasione, ogni tanto qualcuno viene buttato in mare, ma nonostante ciò la sua dannazione fa si che non anneghi ma aggrappatosi al legno imprecando si faccia trascinare lungo quella squallida rotta.

lunedì 17 agosto 2009

Chi conosce la Vergine dei Sorci?


In questo post voglio far conoscere ai Sammaritani la leggenda della miracolosa Vergine dei Surechi, per la quale in passato vi era grande devozione, fino al punto che nel 1620 per voto della città intera furono raccolti fondi ed eretta una cappella di grande ricchezza artistica che possiamo ammirare nella navata sinistra del Duomo.
Così narra i fatti miracolosi che si tramandavano oralmente ai primi del quattrocento lo scrittore Loise De Rosa:
Lo iperatore aveva lo figlio lebbruso et stava in campo coly pavegliune dove ey ogie Santa Maria de Capua, dove era un poco de muro antico et erance una figura dela Vergine Maria penta. Uno dy chisto figlio delo imperatore...disse: o gratiosa Vergine Maria, la quale faciste figlio sancza peccato, et fuste vergine innanzo lo parto, et fuste vergine alo parto, et fuste vergine dopo lo parto.....me conciede de gracia...levame chesta infermeta de sopra la carne mey...; jo te farraio una bella ecclesia. Detta la oracione, vede de multy surece andareno allicchare ly piede de essa Vergine Maria, et po andavano allicchare ly piede de chillo signiore figlio delo imperatore; et in quella ora fo mondato de chella lebbra.

domenica 16 agosto 2009

Dal vangelo di Luca Luca 8:17



"Guardatevi dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia". ma io vi dico : Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto!


"No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere…”.


Cari amici,

vi vorrei confessare innanzi tutto, che tre volte ho strappato e scritto questa lettera. L’avevo iniziata con uno sguardo in giro, con un sincero rimpianto per le rovine che ci circondano, ma, nel passare da questo argomento di cui desidero parlarvi, temevo di apparire "falso", di inzuccherare con un patetico preambolo una pillola propagandistica. E questa parola temo come un’offesa immeritata: non si tratta di propaganda ma di un esame che vorrei fare con voi. Invece dobbiamo guardare ed esaminare insieme: che cosa? Noi stessi. Per abituarci a vedere in noi la parte di responsabilità che abbiamo dei nostri mali. Per riconoscere quanto da parte nostra si è fatto, per giungere ove siamo giunti. Non voglio sembrarvi un Savonarola che richiami il flagello. Vorrei che con me conveniste quanto ci sentiamo impreparati, e gravati di recenti errori, e pensassimo al fatto che tutto noi dobbiamo rifare. Tutto dalle case alle ferrovie, dai porti alle centrali elettriche, dall’industria ai campi di grano. Ma soprattutto, vedete, dobbiamo fare noi stessi: è la premessa per tutto il resto. Mi chiederete: perché rifare noi stessi, in che senso? Ecco per esempio, quanti di noi sperano nella fine di questi casi tremendi, per iniziare una laboriosa e quieta vita, dedicata alla famiglia e al lavoro? Benissimo: è un sentimento generale, diffuso e soddisfacente. Ma, credo, lavorare non basterà; e nel desiderio invincibile di "quiete", anche se laboriosa è il segno dell’errore. Perché in questo bisogno di quiete è il tentativo di allontanarsi il più possibile da ogni manifestazione politica. È il tremendo, il più terribile, credetemi, risultato di un’opera di diseducazione ventennale, di diseducazione o di educazione negativa, che martellando per vent’anni da ogni lato è riuscita ad inchiodare in molti di noi dei pregiudizi. Fondamentale quello della "sporcizia" della politica, che mi sembra sia stato ispirato per due vie. Tutti i giorni ci hanno detto che la politica è un lavoro di "specialisti". Duro lavoro, che ha le sue esigenze: e queste esigenze, come ogni giorno si vedeva, erano stranamente consimili a quelle che stanno alla base dell’opera di qualunque ladro e grassatore. Teoria e pratica concorsero a distoglierci e ad allontanarci da ogni attività politica. Comodo, eh? Lasciate fare a chi può e deve; voi lavorate e credete, questo dicevano: e quello che facevano lo vediamo ora, che nella vita politica – se vita politica vuol dire soprattutto diretta partecipazione ai casi nostri - ci siamo stati scaraventati dagli eventi. Qui sta la nostra colpa, io credo: come mai, noi italiani, con tanti secoli di esperienza, usciti da un meraviglioso processo di liberazione, in cui non altri che inostri nonni dettero prova di qualità uniche in Europa, di un attaccamento alla cosa pubblica, il che vuol dire a sé stessi, senza esempio forse, abbiamo abdicato, lasciato ogni diritto, di fronte a qualche vacua, rimbombante parola? Che cosa abbiamo creduto? Creduto grazie al cielo niente ma in ogni modo ci siamo lasciati strappare di mano tutto, da una minoranza inadeguata, moralmente e intellettualmente. Questa ci ha depredato, buttato in un’avventura senza fine; e questo è il lato più "roseo", io credo: Il brutto è che le parole e gli atti di quella minoranza hanno intaccato la posizione morale; la mentalità di molti di noi. Credetemi, la "cosa pubblica" è noi stessi: ciò che ci lega ad essa non è un luogo comune, una parola grossa e vuota, come "patriottismo" o amore per la madre in lacrime e in catene vi chiama, visioni barocche, anche se lievito meraviglioso di altre generazioni. Noi siamo falsi con noi stessi, ma non dimentichiamo noi stessi, in una leggerezza tremenda. Al di là di ogni retorica, constatiamo come la cosa pubblica sia noi stessi, la nostra famiglia, il nostro lavoro, il nostro mondo, insomma, che ogni sua sciagura è sciagura nostra, come ora soffriamo per l’estrema miseria in cui il nostro paese è caduto: se lo avessimo sempre tenuto presente, come sarebbe successo questo? L’egoismo – ci dispiace sentire questa parola- è come una doccia fredda, vero? Sempre tutte le pillole ci sono state propinate col dolce intorno; tutto è stato ammantato di rettorica; Facciamoci forza, impariamo a sentire l’amaro; non dobbiamo celarlo con un paravento ideale, perché nell’ombra si dilati indisturbato. E’ meglio metterlo alla luce del sole, confessarlo, nudo scoperto, esposto agli sguardi: vedrete che sarà meno prepotente. L’egoismo, dicevamo, l’interesse, ha tanta parte in quello che facciamo: tante volte si confonde con l’ideale. Ma diventa dannoso, condannabile, maledetto, proprio quando è cieco, inintelligente. Soprattutto quando è celato. E, se ragioniamo, il nostro interesse e quello della "cosa pubblica", insomma, finiscono per coincidere. Appunto per questo dobbiamo curarla direttamente, personalmente, come il nostro lavoro più delicato e importante. Perché da questo dipendono tutti gli altri, le condizioni di tutti gli altri. Se non ci appassionassimo a questo, se noi non lo trattiamo a fondo, specialmente oggi, quella ripresa che speriamo, a cui tenacemente ci attacchiamo, sarà impossibile. Per questo dobbiamo prepararci. Può anche bastare, sapete, che con calma, cominciamo a guardare in noi, e ad esprimere desideri. Come vorremmo vivere, domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere! Ricordate, siete uomini, avete il dovere se il vostro istinto non vi spinge ad esercitare il diritto, di badare ai vostri interessi, di badare a quelli dei vostri figli, dei vostri cari. Avete mai pensato che nei prossimi mesi si deciderà il destino del nostro Paese, di noi stessi: quale peso decisivo avrà la nostra volontà se sapremo farla valere; che nostra sarà la responsabilità, se andremo incontro ad un pericolo negativo? Bisognerà fare molto. Provate a chiedevi in giorno, quale stato, per l’idea che avete voi stessi della vera vita, vi pare ben ordinato: per questo informatevi a giudizi obbiettivi. Se credete nella libertà democratica, in cui nei limiti della costituzione, voi stessi potreste indirizzare la cosa pubblica, oppure aspettare una nuova concezione, più egualitaria della vita e della proprietà. E se accettate la prima soluzione, desiderate che la facoltà di eleggere, per esempio sia di tutti, in modo che il corpo eletto sia espressione diretta e genuina del nostro Paese, o restringerla ai più preparati oggi, per giungere ad un progressivo allargamento? Questo ed altro dovete chiedervi. Dovete convincervi, e prepararvi a convincere, non a sopraffare gli altri, ma neppure a rinunciare. Oggi bisogna combattere contro l’oppressore. Questo è il primo dovere per noi tutti: ma è bene prepararsi a risolvere quei problemi in modo duraturo, e che eviti il risorgere di essi ed il ripetersi di tutto quanto si è abbattuto su di noi.

Termino questa lunga lettera un po’ confusa, lo so, ma spontanea, scusandomi ed augurandoci buon lavoro.

Lettera di Giacomo Ulivi agli Amici: 0-00-1944, in Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana (http://www.ultimelettere.it/ultimelettere/ultimeletteredocumenti.php?ricerca=153&lingua=it), ultima revisione 5-06-2008, INSMLI.
Giacomo Ulivi finì fucilato all'età di 19 anni alla fine del 1944
Questa lettera di un diciannovenne mi ha prodondamente colpito.
Non credete che questo scritto sia tremendamente attuale?

sabato 15 agosto 2009

e in quanto a voi, sentite bene quel ch'io vi prometto. Verrà un giorno...


Io non credo, anzi son sicuro, di avere la forza divina di fra Cristoforo che assiste Don Rodrigo morente nel lazzaretto, spero, però, di avere la carità cristiana di Renzo che, imbeccato dal santo frate, perdona il malvivente in punto di morte.
Quel che è certo è la brutta fine (verrà un giorno) che attende Don Rodrigo , tradito ed affidato ai monatti dall'ex fido Griso che morirà ancor prima del padrone tradito.
Questa è la fine che inevitabilmente fanno tutti i prepotenti e gli usurpatori!

Buon ferragosto!


Auguriamo a tutti gli amici del blog "il Filosofo" un buon ferragosto, e siccome come ci riferiscono nei commenti del post precedente i fuochi ieri sera erano deludenti, vi facciamo consolare con questi.

venerdì 14 agosto 2009

Lo spettacolo dei fuochi.


Stasera come di tradizione, quando la Vergine ritornerà nel piazzale del Duomo, a fine processione, si spegneranno le luminarie e sarà celebrata e simulata l'assunzione al cielo di Maria mediante lo spettacolo dell'incendio del campanile, forse l'unica cosa che valga la pena di vedere (oltre la Vergine ovviamente) di quel che rimane di una festività che un tempo aveva ben altri fasti.

giovedì 13 agosto 2009

L'Aquila, "Villa Certosa o Palazzo Grazioli" lo sfollato chiede di abitare dal premier


L'AQUILA - "Vorrei abitare a Villa Certosa o a Palazzo Grazioli". E' il desiderio apparso tra le domande per la sistemazione in alloggi provvisori presentate dai terremotati aquilani.

La richiesta di abitare nelle residenze del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è stata inviata alla Protezione civile e al Comune dell'Aquila da Antonio Bernardini, la cui casa, nella zona rossa del centro storico del capoluogo abruzzese, è inagibile. Nel tipo di sistemazione preferita, alla voce "alloggi in affitto" a penna è stato aggiunto "se possibile, a Villa Certosa oppure a Palazzo Grazioli".
"Non si tratta di una provocazione - ha detto Bernardini all'Ansa - ma di una richiesta legittima basata sulle dichiarazioni del presidente il quale aveva pubblicamente promesso che avrebbe ospitato nelle sue case alcuni terremotati.
Da Villa Certosa, dove il premier è in vacanza, si sono affrettati a precisare che si tratta di una montatura giornalistica e che non è vero quello che milioni di Italiani hanno visto e sentito in televisione e che, in ogni caso, lui parlava così tanto per farlo, come un privato cittadino insomma! Fonti indiscrete riferiscono dell'amarezza del Presidente che si è lamentato con i suoi più stretti collaboratori che l'Italia è un paese nel quale non si può più scherzare ed un qualunque Primo Ministro non può più fare una battuta senza essere preso sul serio. Ha maledettamente ragione!

mercoledì 12 agosto 2009

SCREDITATA L'ORA DI RELIGIONE


L'ora di religione non vale per i crediti formativi all'esame di maturità e i docenti non possono partecipare a pieno titolo agli scrutini finali. E' una sentenza del Tar del Lazio a rendere la scuola italiana un pò più laica, accogliendo il ricorso di alcune associazioni contro l'ordinanza firmata, all'epoca del governo Prodi, dall'allora ministro Fioroni.

Si dice in giro...


Si dice in giro che questo blog stia poco simpatico a molti, chiediamo ai lettori vi risulta esser vero?

martedì 11 agosto 2009

Il mio tessssoro....


E' Gollum, l'essere fobico che vive solo per quello che definisce il suo tesoro. Infondo questo personaggio fantasioso è molto simile a certi individui moderni con i quali ha qualcosa in comune. cosa?
Provate ad indovinare.

lunedì 10 agosto 2009

ANFITEATRO


Ho visitato di recente il Parco Urbano “Li Virilassi” (definizione del Comune). Era proprio necessario fare un centro sportivo a ridosso dell'Anfiteatro? E' possibile che quando si parla di riqualificare un'area si deve sempre pensare al fattore economico? E' possibile che la sovraintendenza ai beni architettonici abbia dato via libera per la costruzione di tre campi di bocce adiacenti i nuovi scavi? Non ci posso credere! V'immaginate tre campi di bocce nelle vicinanze del Colosseo? Ho visto persone bivaccare sull'erba e sulle nuove panchine lasciando di tutto e di più. Il cammino è ancora lungo e anche se l'Amministrazione avesse buone intenzioni, senza la collaborazione dei cittadini ...

Santamaria di una volta.




Mi piace tanto questa foto, è un'immagine di una città viva, per il resto lascio a voi i commenti.

domenica 9 agosto 2009

Rispettosi del Codice della Strada? No...pecoroni!


Noto, con piacere, che da qualche tempo in città è improvvisamente aumentato considerevolmentel'utilizzo del casco e cioè impone delle meditate riflessioni circa i motivi di un apparente inspiegabile fenomeno.
Conseguenza dei serrati controlli da parte dei Carabinieri? Si, ma non solo!
Chi di noi non ha mai sentito un giovane del luogo tentare di scusarsi per il mancato uso del casco, perchè timoroso, a suo dire, degli sfottò degli amici? La linea di condotta generale era quella di circolare senza e quelli che non vi si attenevano erano in qualche modo considerati "out", fuori cioè del giro, come chiunque, del resto, che non si adegua alla condotta della massa.
Ora, fortunamente, il vento è cambiato e ad essere emarginati adesso sono quelli che il casco non lo usano; la moda, insomma, è cambiata in senso opposto.
Tutto bene, dunque?
Non proprio. A parte la soddisfazione per l'affermazione di una condotta che privilegia la salvaguardia della salute pubblica, lascia l'amaro in bocca sapere che tale decisione non è conseguente ad un processo di rispetto e condivisione delle regole del vivere civile, ma solo ad un mutamento opinionale capriccioso,ondivago e senza substrato morale.

Berlusconi dice si alle gabbie salariali.


E' giusto "agganciare" i salari al costo della vita sul territorio: Silvio Berlusconi, intervistato da Il Mattino, dice sì alle gabbie salariali, tema caro alla Lega e rilanciato ieri sera da Umberto Bossi a Pontida.
Il premier, nel suo colloquio con il quotidiano napoletano nel quale anticipa i contenuti piano decennale di rilancio del Sud, afferma: "Quanto alle gabbie salariali, tutti condividono l'esigenza di rapportare retribuzione e costo della vita al territorio. Legare i salari ai diversi livelli del costo della vita fra Sud e Nord risponde a criteri di razionalità economica e di giustizia".
Da settembre quindi potrebbe essere approvata la legge sulle gabbie salariali, proposta dalla Lega e avvalata oggi da Berlusconi: sostanzialmente lo stipendio dei lavoratori sarà legato al costo della vita.
Ora, dato che nel sud Italia il costo della vita è di circa il 16-20% in meno rispetto al nord Italia , le cose sono due: o verranno aumentati di questa percentuale gli stipendi al Nord,(cosa molto improbabile visto che lo Stato non avrebbe sufficienti risorse) o più probabilmente saranno diminuiti del 16-20% gli stipendi al Sud.
Contenti?
P.S. Questa volta devo fare pubblica ammenda: e io che mi lamentavo che il Premier non stesse veramente pensando anche al Sud, invece era vero!!

Interroghiamo i tarocchi: Sorpresa!!


Quando abbiamo a che fare con qualcuno, non sottovalutiamo mai chi abbiamo di fronte, non diamo mai per scontato di poter capire quali possano essere le sue capacità e il suo grado di intelligenza, dopo, potremmo avere delle brutte sorprese solo gli asini presuntuosi fanno il contrario.

venerdì 7 agosto 2009

Quale è la tua maggiore qualità?


Chi ha detto che sei avido sbaglia, quando vuoi sai essere anche viscido! ma quello che ti riesce bene con gli altri è l'essere falso, sempre!

giovedì 6 agosto 2009

Allarme serpenti a S. Maria C.V.



Quando S. Maria C. V. ( allora si chiamava Capua) era all'apice della sua grandezza aveva l'onore ed il privilegio di ospitare nel suo monumentale Anfiteatro, a differenza di altre città coeve, le più feroci ed esotiche belve dell'epoca, per il piacere dei suoi spettatori. Poi, come tutti ben sappiamo, è cominciato il lento declino della " dignità"- oserei dire- di questa millenaria città, fino ad arrivare agli infimi livelli dei nostri giorni, nei quali le fiere straniere e minacciose di cui innanzi sono state soppiantate e sostituite da innocui ed indigeni serpentelli! O tempora, o mores!
Per la cronaca, i serpentelli in questione, piccoli ma comunque abominevoli, la cui ricorrente presenza è stata invano segnalata alle autorità competenti, sono stati avvistati in gran numero in località 14 ponti. Al di là della ironica considerazione circa la simbologia che questi rettili possano rappresentare, viene da chiedersi se in una città italiana dell'anno domini 2009 sia mai possibile che dei cittadini debbano armarsi di scope e mazze per dare la caccia ai serpenti!
Siccome la speranza è l'ultima a morire, ci piace pensare che sarebbe bello che qualcuno cui competa la responsabilità, leggendo queste righe o venendone informato, decida finalmente di provvedere in merito.

mercoledì 5 agosto 2009

Ave o Maria.



Ieri mattina, in rispetto della tradizione, è stata "scesa" dalla nicchia posta nella cappella a lei dedicata e esposta nella navata centrale il simulacro della Gloriosa Vergine Assunta, patrona e protrettrice di questa città con San Simmaco da innumerevoli secoli.
"O gloriosa e miracolosa Vergine dei Surechi, tu che non hai mai abbandonato questa città, Sii vicina alle sue sorti, Sii benevola anche in questo momento particolare come sempre hai fatto, noi confidiamo in Te."
Amen.

martedì 4 agosto 2009

Vigili urbani al Tribunale.


S.MARIA C.V. Servizio dei vigili urbani al tribunale, quelle firme che possono diventare una miniera d'oro.
Dura presa di posizione del sindacato Consil, che, per bocca del suo rappresentante Luigi Alcamo, chiede al sindaco Giudicianni e al comandante dei caschi bianchi di intervenire affinché l'agente Di Massa non firmi il foglio del servizio settimanale
La vicenda dei sevizi e degli incarichi svolti da unità dei vigili urbani del Comune di Santa Maria Capua Vetere a presidio degli uffici giudiziari della città ha suscitato, in passato, più di una polemica. Ultimamente se ne parlava di meno, ma a rimettere il tema al centro del dibattito ci ha pensato oggi la Consil, sindacato autonomo di cui il sammaritano Luigi Alcamo, il quale, in una lettera scritta al sindaco Giudicianni, al vicesindaco Leone, al segretario generale, al dirigente dell’ufficio Personale, al presidente dei revisori dei conti del Comune e al dirigente della polizia municipale di Santa Maria Capua Vetere segnala quella che a suo dire è una situazione di irregolarità:
"La scrivente organizzazione sindacale – esordisce Alcamo - fa presente, che il prospetto del servizio settimanale che viene consegnato agli operatori impiegati presso le strutture giudiziarie, è controfirmato oltre che dall’Ufficiale Capitano Luigi Caricchio, cat. D, e anche, a validazione, dal Sovrintendente Capo Pietro Di Massa. Riguardo a ciò, ritiene opportuno e doveroso – scrive Alcamo in terza persona, in quanto, appunto rappresentante della Consil - evidenziare, qualora sia stato sottovalutato, che quest’ultimo pur avendo il grado di Sovrintendente, riveste giuridicamente la qualifica di Agente di Polizia Municipale al pari di tutti gli altri colleghi.”
E qui Alcamo, per sottolineare la forzatura, ritorna al passato per fare un esempio: “Va rilevato che il predecessore, Sovrintendente Capo Sergio Fraenza, anch’esso in servizio presso le strutture giudiziarie, anch’esso firmatario a validazione del foglio di servizio settimanale per il passato, validazione che interveniva congiuntamente a quella del Comandante De Rosa; a differenza dell’Agente Di Massa – nota Alcamo - Fraenza si prodigava per i colleghi di servizio alle strutture giudiziarie, assolvendo a molteplici compiti e fungendo quale collegamento con il comando; ad esempio, ritiro e consegne licenze, cambio turno, predisposizione servizi etc . Cosa che attualmente non avviene.”
Una differenza che viene ancor più confermata, sempre secondo il sindacalista, da una nota a margine di questo ragionamento. “Con particolare riferimento a quanto sopra descritto, Seergio Fraenza, Sovrintendente capo, dopo essersi congedato, ha promosso ricorso al giudice del lavoro, per avere il riconoscimento del pagamento delle spettanze, attinenti alle specifiche responsabilità esplicate proprio riguardo alla predetta attività di coordinamento, ai sensi dell’art.36 del contratto collettivo nazionale di lavoro."
La conclusione del sindacalista contiene, ovviamente, una richiesta. “Considerato che; la predisposizione del servizio viene svolta mensilmente ed elaborata da un Ufficiale della polizia municipale. e per tutto quanto occorrente, gli agenti si rivolgono al Comando, al fine di evitare che per il futuro si possa nuovamente verificare un’ analoga situazione anche per il Sovrintendente Pietro Di Massa (l’analoga situazione a cui Alcamo allude è il ricorso di lavoro, che peserebbe, se perso, sulle casse del Comune e quindi dei cittadini di Santa Maria Capua Vetere, n.d.d), chiede alle SS.LL. in indirizzo, ognuna per le proprie competenze, di voler polizia municipale, Pietro Di Massa, venga escluso dal siglare il foglio di servizio settimanale, competenza questa esclusiva dell’Ufficiale delegato o del Comandante. E ciò per evitare il verificarsi di possibili ed inutili giudizi.”
articolo tratto integralmente dal quotidiano on line Casertace

Chi trama di nascosto?



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lunedì 3 agosto 2009

Don Peppino Diana, il martirio infinito.


Quando qualcuno che ricopre un ufficio come quello di presidente della Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle Ecomafie arriva a delegittimare la figura di Don Peppino Diana, assassinato il 19 marzo 1994 nella sua parrocchia di Casal di Principe, affermando che fu ucciso per non aver restituito armi che gli erano state affidate in custodia da un clan, allora significa che al peggio non c’è mai fine. Quel qualcuno è Gaetano Pecorella, storico avvocato di Silvio Berlusconi, ma anche di Nunzio De Falco, condannato all’ergastolo come mandante dell’omicidio del prete anticamorra, boss di quei Casalesi che sono leader incontrastati nello smaltimento illegale dei rifiuti. Questi i fatti. Durante una trasmissione sulla mafia dell’emittente “Telelombardia” del 20 luglio scorso, Pecorella, a telecamere spente, tratta come un deficiente Alessandro Didoni, presente tra il pubblico, che gli chiede conto della sua decisione di difendere nel 2003 il boss De Falco, pur essendo all’epoca presidente della Commissione Giustizia alla Camera. Alla fine, reagendo al tentativo di Didoni di tenere alto il pericolante onore di Don Peppino, al cospetto di un attonito Nando Dalla Chiesa, Pecorella esclama: “Ma lo sapete che Don Peppino Diana custodiva le armi della camorra?”. Pecorella ha diffamato Don Peppino Diana. Tecnicamente è “offesa alla memoria di un defunto”. E’ il classico reato del vigliacco, che colpisce chi non può più difendersi. Per questo l’art. 597 del codice penale prevede la facoltà dei familiari dell’offeso di agire nei confronti del diffamatore. Ma è interessante vedere come, in questo caso, si è concretizzato il reato di diffamazione. Per la verità, l’affermazione di Pecorella non è totalmente inventata. La sentenza di primo grado, emessa nel 2001 dalla Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere, aveva concluso che il clan dei De Falco aveva dato armi da custodire a Don Peppino, il quale, anziché restituirle, le aveva date al clan nemico degli Schiavone. Uno sgarro punito con la morte. Questo secondo il racconto del pentito Giuseppe Quadrano, sul quale i giudici di primo grado avevano totalmente basato la propria decisione, senza che sussistesse uno straccio di riscontro oggettivo. Una decisione completamente ribaltata nel 2003 dalla Corte di Assise di Appello di Napoli, che ha considerato inattendibile il pentito Quadrano sottolineando l’impegno civile di Don Diana quale unica causa del suo assassinio. E nel 2004 la Corte di Cassazione ha confermato in toto la sentenza d’appello, che è così passata in giudicato. Don Peppino Diana fu assassinato non per aver tradito un clan della camorra, ma perché dava fastidio a tutta la camorra. Essendo la magistratura un organo dello Stato, i suoi provvedimenti costituiscono fonte ufficiale. Chi riporta il contenuto di una fonte ufficiale non entra mai in conflitto con la verità. Tra l’altro, la magistratura è proprio quell’organo istituzionalmente deputato all’accertamento della verità. Al contrario, chi cita fatti che contrastano con quanto stabilito da una fonte ufficiale, comunica delle falsità. E se da tali falsità deriva la lesione della reputazione di un soggetto, commette il reato di diffamazione. Le affermazioni di Pecorella non posso ricondursi al diritto di critica, poiché si basano su fatti falsi, in quanto contrastanti con quanto stabilito da quella fonte ufficiale che si colloca al vertice del sistema giudiziario: la Corte di Cassazione. Di qui la diffamazione di Don Peppino Diana, posto che per un sacerdote il custodire armi per conto di un clan camorristico è quanto di peggio si possa immaginare. Tuttavia, è interessante notare come la critica (illegittima) di Pecorella si basi su una logica aberrante, che a ben vedere conferisce alla vicenda un sapore quasi comico. Pecorella è uno dei più convinti sostenitori della presunzione di non colpevolezza, quella sancita all’art. 27, comma 2°, della Costituzione (“L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva”). Un principio che, interpretato in maniera estensiva, vuole soggetti che ricoprono importanti cariche pubbliche, condannati anche per gravi reati, inamovibili dai loro uffici fino alla sentenza definitiva della Cassazione, prescrizione permettendo. Per questo nel nostro Parlamento siedono soggetti già condannati in primo o secondo grado per corruzione o per reati di mafia, nonostante le relative sentenze ne abbiano ordinato, come per legge, l’interdizione dai pubblici uffici. Ed ecco quello che potrebbe definirsi il paradosso di Pecorella. In omaggio al principio costituzionale di non colpevolezza si ritiene quantomeno scorretto ricordare la condanna di primo o di secondo grado di un soggetto, in quanto ininfluente sotto ogni punto di vista, dovendosi sempre attendere la decisione definitiva della Corte di Cassazione. Per Don Peppino Diana, invece, vale quello che stabilì una sentenza di primo grado, nonostante quella di secondo grado e la Cassazione abbiano stabilito il contrario. Secondo Pecorella un Dell’Utri può tranquillamente sedere in Parlamento, perché sulla sua condanna a 9 anni per mafia pende appello. Don Peppino, invece, custodiva armi della camorra perché così accertò una sentenza di primo grado, anche se poi cancellata da appello e cassazione. Un paradosso, quello di Pecorella, che chiarisce meglio il carattere diffamatorio delle sue infelici affermazioni nei confronti di chi pagò con la vita il suo impegno civile contro la camorra. E che fa intuire da che parte stanno, nella difesa della legalità, soggetti investiti di altissime funzioni istituzionali.

domenica 2 agosto 2009

Incubo d'Agosto.



So che con questo post scatenerò su di me le critiche dei sostenitori della società multirazziale, sarò accusato di essere razzista, di non avere cuore per gli altri, di non considerare che anche gli Italiani sono emigrati ecc. ecc. insomma faranno come ormai si usa fare di routine in queste occasioni dando addosso a chi osa dire come realmente stanno le cose e, chi più ne ha più ne metta.
Una cosa è certa, nessuno potrà vietarmi di esternare il mio pensiero nei limiti della decenza poiché un mio diritto!!!!!!!!
Sono una persona che poco esce a dir la verità perché mi ritengo un accanito sostenitore del “pantofolaiesimo” termine del quale rivendico la paternità, ieri sera però, vista la grande calura, ho sentito il desiderio di fare una passeggiatina per il centro, non vi dico! sono rimasto allucinato, perché? Durante l’intero tragitto, non ho sentito parlare una persona in Italiano, in piazza Matteotti c’era un nutrito gruppo di Albanesi che non lasciavano presupporre nulla di buono visto come si sollazzavano bevendo una caterva di birre che poi abbandonavano per terra o nei vasi delle piante adiacenti il monumento; Più avanti, un gruppetto di ragazzini rom si divertivano a fare goal tirando pallonate sui nomi dei caduti per la patria;
Continuando, lungo la via mazzocchi donne slave commentavano le vetrine e camminavano sculettando; non vi dico a piazza Mazzini, un vero e proprio nido d’amore per vecchietti arditi che si trastullavano in compagnia di ucraine che ridevano a crepapelle, più avanti, altre a gruppetti si intrattenevano a discutere in attesa di essere notate e di fare amicizia.
Continuavo a camminare e pensavo “ma dove sono dove mi trovo non è questa la città che conoscevo” giunto alla villa Comunale, dopo aver incontrato sul corso Garibaldi alcuni Tunisini con un carrettino che vendevano di tutto e di più, mentre tento di attraversare una macchina passa sgommando, dall’abitacolo a volume alto una musica orientale in lingua araba mi ricordava la casba, non c’è lo fatta più ho corso..corso fin quando sono rientrato a casa, mia moglie vista la mia faccia mi ha detto: “cosa ti è successo? Hai una faccia, ma la passeggiata non ti ha rilassato?” “No” ho risposto, “ho avuto un incubo strada facendo, pensavo di trovarmi altrove e di non poter più rincasare!” sarà stata colpa di quello che hai mangiato stasera, te lo avevo detto di non abbuffarti”. “Hai ragione” gli ho detto, “mi metto subito a dieta e penso proprio che per parecchio tempo ancora rimarrò chiuso in casa”.

sabato 1 agosto 2009

Anfiteatro ridotto.


La decisione di coprire l'arena dell'Anfiteatro con un tavolato, se da un lato ha dato la possibilità di sfruttare lo spazio interno per scopi culturali, ha sicuramente ridimensionato la bellezza dei resti, dei quali, la complessa struttura dei sotterranei era la parte del colosso Capuano più articolata e meglio conservata.
Il tavolato, occultando i sotterranei dalla vista superiore, provoca un appiattimento visivo e ridimensionante del monumento che prima come si puo vedere nella foto d'epoca, appariva molto più maestoso.

Per non dimenticarli!

Punteggio sito web istituzionale Comune di Santa Maria Capua Vetere

Scorri sotto ( senza cliccare qui!) le valutazioni del sito sammaritano a cura della Presidenza del Consiglio.

Santa Maria Capua Vetere ( Caserta)