martedì 10 agosto 2010

Gaeta: spiagge vietate ai naturisti.


Il blitz di ieri mattina, capace nel giro di poche ore di smentire ogni ipotesi di mediazione, ha completato l'opera di chiusura del tratto di spiaggia dell'Arenauta "anche" gay/nudista, con uno spiegamento di forze a metà tra Stonewall e Totò Riina, sicuramente degno di miglior causa.
Eppure le "pistole fumanti" a carico di chi ha gestito tale questione sono ancora lì, sul tavolo. Bugie, sospetti, indizi.
Dalla gestione arbitraria del Piano Spiagge (tale da fare urlare allo storico e sempre maltrattato titolare dell'Ultima Spiaggia, Enzo Carbone, di fronte a una vecchia bozza di Pua, l'indicibile: "Vogliono darla ai parenti del sindaco!") alla promesse non mantenute su arenili liberi e fruizioni naturiste (sempre lì stiamo, anche nelle illuminate proposte dell'assessore Ciano: chiusura nottura della spiaggia, privatizzazione strisciante, cooperative magari di amici/parenti o anche burocrazie a forma di associazione gay/nudista, perchè, vale la pena ricordarlo, quella è una spiaggia dove possono stare "anche" i nudisti ma non deve diventare la spiaggia "dei nudisti", tipo area riservata). Dalle foto che dimostrano come ad altre zone a rischio frane di Gaeta non sia stato applicato lo stesso zelo (da Serapo a Fontania fino al cuore di Gaeta Medievale, dove persino licenze edilizie su costoni rocciosi sono state tranquillamente rilasciate) ai mai domi sospetti di pressioni economiche private su quel pezzo di spiaggia (come ha detto Francesca Cicchetti, scalatrice di Gaetaventura, "la risposta più sincera che ho ricevuto in tanti anni dai dirigenti e funzionari comunali è stata che quella zona è contesa economicamente e che quindi è meglio starne fuori").
Sono in molti a pensare che questa dell'Arenauta, di cui ampiamente stiamo dando notizia, sia una battaglia di minoranza, di nicchia, da cui niente si guadagna. Forse hanno ragione. Poco si può contro chi da un lato sbandiera l'alibi della sicurezza e il cinico richiamo alla tragedia di Ventotene e dall'altro lato non lesina qualche strizzata d'occhio alle pulsioni più retrive, "finalmente sono stati cacciati i ricchioni". Oppure "abbiamo restituito la spiaggia ai gaetani" come se qualcuno gliel'avesse mai tolta, come se non fossero stati finora certi gaetani stessi i migliori violentatori del proprio territorio.
Proprio per questo, perfino in una città dove a torto o a ragione il tiro al piccione verso questa amministrazione è lo sport più diffuso, è interessante seguirla. Ed è utile vederne gli schieramenti compositi: una breccia si è aperta nel centrodestra, che pure cinque anni fa mandava spedizioni punitive di guardie private sulla spiaggia gay/nudista, appoggi sono arrivati da anime diverse del Pd e dalla stessa maggioranza raimondina non monolitica. Perfino lo scrittore, e scalatore per diletto, Erri De Luca ha detto ieri sera "Togliete quella brutta recinzione!". Antiraimondino e pervertito pure lui?
Ieri l'amico e assessore Ciano mi ha scritto a muso duro su Facebook: "Tu, caro Luca, al nostro posto, cosa avresti fatto? Osservato le leggi di questa Repubblica o quelle delle chiacchiere?". Gli dovevo una risposta. Gli ho detto innanzitutto che forse avrei dovuto scoprirla prima quell'ordinanza del 1996 e magari farla conoscere nella sua interezza ai miei concittadini, visto che è della loro sicurezza che si parla, senza fare "figli e figliastri". Poi gli ho risposto che, ecco, forse una rete, se costretto, l'avrei messa anche io alla fine, come dice lui. Ma non così. Bastavano dei cartelli, bastava bloccare il pezzo necessario e non dune e bagnasciuga, altrimenti è come chiudere una piazza intera perchè da un albero può cadere una pigna, quando basterebbe recintare l'albero. Sarebbe bastato soprattutto non sprecare l'ennesima occasione di essere dei sindaci che stanno sul territorio e non dei soloni rinchiusi nel palazzo col loro clan, gestire meglio la cosa, non accanirsi con tale violenza contro un piccolo pezzo di spiaggia, non mostrare la burocratica indifferenza di certi comunicati stampa.
Ad oggi il risultato della presunzione punitiva di questa amministrazione, che più passano i giorni e più diventa debole e proterva allo stesso tempo, che non trova le risorse per fare "politica" e allora delega tutto agli uffici stampa e ai gestori dell'ordine pubblico, è quello sintetizzato bene dal titolone in prima pagina del più importante quotidiano della provincia: "L'Arenauta è chiusa per tutti". Per gli innocui naturisti come per certi poco civili campeggiatori, per i turisti come per i gaetani.
di Luca Di Ciaccio - Teleree.it


Il blitz di ieri mattina, capace nel giro di poche ore di smentire ogni ipotesi di mediazione, ha completato l'opera di chiusura del tratto di spiaggia dell'Arenauta "anche" gay/nudista, con uno spiegamento di forze a metà tra Stonewall e Totò Riina, sicuramente degno di miglior causa.
Eppure le "pistole fumanti" a carico di chi ha gestito tale questione sono ancora lì, sul tavolo. Bugie, sospetti, indizi.
Dalla gestione arbitraria del Piano Spiagge (tale da fare urlare allo storico e sempre maltrattato titolare dell'Ultima Spiaggia, Enzo Carbone, di fronte a una vecchia bozza di Pua, l'indicibile: "Vogliono darla ai parenti del sindaco!") alla promesse non mantenute su arenili liberi e fruizioni naturiste (sempre lì stiamo, anche nelle illuminate proposte dell'assessore Ciano: chiusura nottura della spiaggia, privatizzazione strisciante, cooperative magari di amici/parenti o anche burocrazie a forma di associazione gay/nudista, perchè, vale la pena ricordarlo, quella è una spiaggia dove possono stare "anche" i nudisti ma non deve diventare la spiaggia "dei nudisti", tipo area riservata). Dalle foto che dimostrano come ad altre zone a rischio frane di Gaeta non sia stato applicato lo stesso zelo (da Serapo a Fontania fino al cuore di Gaeta Medievale, dove persino licenze edilizie su costoni rocciosi sono state tranquillamente rilasciate) ai mai domi sospetti di pressioni economiche private su quel pezzo di spiaggia (come ha detto Francesca Cicchetti, scalatrice di Gaetaventura, "la risposta più sincera che ho ricevuto in tanti anni dai dirigenti e funzionari comunali è stata che quella zona è contesa economicamente e che quindi è meglio starne fuori").
Sono in molti a pensare che questa dell'Arenauta, di cui ampiamente stiamo dando notizia, sia una battaglia di minoranza, di nicchia, da cui niente si guadagna. Forse hanno ragione. Poco si può contro chi da un lato sbandiera l'alibi della sicurezza e il cinico richiamo alla tragedia di Ventotene e dall'altro lato non lesina qualche strizzata d'occhio alle pulsioni più retrive, "finalmente sono stati cacciati i ricchioni". Oppure "abbiamo restituito la spiaggia ai gaetani" come se qualcuno gliel'avesse mai tolta, come se non fossero stati finora certi gaetani stessi i migliori violentatori del proprio territorio.
Proprio per questo, perfino in una città dove a torto o a ragione il tiro al piccione verso questa amministrazione è lo sport più diffuso, è interessante seguirla. Ed è utile vederne gli schieramenti compositi: una breccia si è aperta nel centrodestra, che pure cinque anni fa mandava spedizioni punitive di guardie private sulla spiaggia gay/nudista, appoggi sono arrivati da anime diverse del Pd e dalla stessa maggioranza raimondina non monolitica. Perfino lo scrittore, e scalatore per diletto, Erri De Luca ha detto ieri sera "Togliete quella brutta recinzione!". Antiraimondino e pervertito pure lui?
Ieri l'amico e assessore Ciano mi ha scritto a muso duro su Facebook: "Tu, caro Luca, al nostro posto, cosa avresti fatto? Osservato le leggi di questa Repubblica o quelle delle chiacchiere?". Gli dovevo una risposta. Gli ho detto innanzitutto che forse avrei dovuto scoprirla prima quell'ordinanza del 1996 e magari farla conoscere nella sua interezza ai miei concittadini, visto che è della loro sicurezza che si parla, senza fare "figli e figliastri". Poi gli ho risposto che, ecco, forse una rete, se costretto, l'avrei messa anche io alla fine, come dice lui. Ma non così. Bastavano dei cartelli, bastava bloccare il pezzo necessario e non dune e bagnasciuga, altrimenti è come chiudere una piazza intera perchè da un albero può cadere una pigna, quando basterebbe recintare l'albero. Sarebbe bastato soprattutto non sprecare l'ennesima occasione di essere dei sindaci che stanno sul territorio e non dei soloni rinchiusi nel palazzo col loro clan, gestire meglio la cosa, non accanirsi con tale violenza contro un piccolo pezzo di spiaggia, non mostrare la burocratica indifferenza di certi comunicati stampa.
Ad oggi il risultato della presunzione punitiva di questa amministrazione, che più passano i giorni e più diventa debole e proterva allo stesso tempo, che non trova le risorse per fare "politica" e allora delega tutto agli uffici stampa e ai gestori dell'ordine pubblico, è quello sintetizzato bene dal titolone in prima pagina del più importante quotidiano della provincia: "L'Arenauta è chiusa per tutti". Per gli innocui naturisti come per certi poco civili campeggiatori, per i turisti come per i gaetani.
di Luca Di Ciaccio - Teleree.it

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4 Comments:

mascia dice...

Caro pungi,questo è un altro esempio di chiaro tentativo di privatizzare quello scorcio di spiaggia dove qualcuno poteva beneficiare di una spiaggia libera,
un tentativo evidente di discriminazione verso i naturisti e i gay,una mancata solidarietà e sensibilità verso quella famiglia che da oltre un trentennio vive del duro lavoro stagionale per procacciarsi il necessario per la sopravvivenza annuale.
La triste realtà è che l'Arenauta fa gola a molti e soprattutto a quelli che beneficiano delle concessioni demaniali.
A parte questo un vero e proprio scempio ambientale,dove una bellezza italiana e non solo gaetana è stata deturpata da pali e filo,tanto somigliante ai vecchi campi nazisti.
Il fatto che sia stato recitanto dove non c'era bisogno perchè vi erano le dune la dicono alla grande e soprattutto il fatto che non sia stata messa in sicurezza la stessa litoranea che presenta le stesse caratteristiche ce ne dà più ampia conferma.
Sui giornali e in internet sono state pubblicate delle foto e ti posso garantire che è una cosa che nn ho mai avuto occasione di vedere in tutta la mia vita.
Il periodo,il modo,i tempi usati mi trovano concordi con chi la trova una gravissima forma di omofobia e sinceramente quest'Italia che si trova ad essere così generosa e comprensiva con le differenze di mentalità,cultura ed usi dei tanti stranieri che ospita alla fine tratta i suoi simili in modo così spregevole solo xkè hanno differenti tendenze sessuali o preferiscono prendere il sole come "mamma li ha fatti"!!!!
Ai tempi che furono quella era una spiaggia prettamente naturalista poi,lentamente,è diventata accessibile anche alle famiglie infatti i naturalisti ne occupano solo una piccola parte che chi si "scandalizza" può anche evitare di frequentare.
Gaeta già criticata per il caro prezzo degli affitti,per la facilità con cui il comune riesce a incrementare le casse con multe salate e spesso immotivate,per la inesistenza di parcheggi non a pagamento..........famosa per aver avuto il carcere ora grazie al contributo del suo primo cittadino rimarrà nella storia per aver crearo i primi "LAGER GAETANI"!!!

mascia dice...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
mascia dice...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
mascia dice...

Scusate ho problemi al pc ed ho eliminato i miei due commenti precedenti xkè erroneamente erano identici.

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