mercoledì 4 agosto 2010

Tangentopoli abruzzese: i soliti noti.

Ancora una volta le intercettazioni fondamentali per le indagini della magistratura: questo si voleva eliminare con la legge fortemente voluta da Alì Berluscones per difendere i suoi 40 ladroni.
"Qui c'è per tutti" avrebbe detto Angeloni ex deputato di Forza Italia ad Ezio Stati ex capo gruppo di Forza Italia e padre dell'assessore regionale Pdl Daniela, anch'essa indagata per corruzione nell'assegnazione dei lavori.
E' incredibile che mentre si indaghi su episodi di corruzione varie, questa classe politica marcia fino all'osso non disdegni di continuare a fare affari e lucrare sulle disgrazie della gente, senza preoccuparsi minimamente di essere scoperti. Stati , che per anni fu tesoriere della Dc abruzzese, fu arrestato negli anni Novanta nell’ambito di alcune inchieste sulla tangentopoli, subito dopo essere stato nominato assessore regionale. Nel Duemila fu capogruppo regionale di Fi, ma si dovette dimettere in seguito al fatto che era passata in giudicato la sentenza di condanna relativa alla precedente vicenda giudiziaria.
Questa vicenda dimostra, una volta di più, che la questione MORALE non può più essere rimandata: o si fa in modo che i corrotti ed i corruttori stiano lontani dalla politica e dalla Pubblica Amministrazione o temo che solo una soluzione cruenta e dolorosa possa riportare questo paese nell'alveo delle nazioni civili.
La difesa di questa cricca da parte dei vertici nazionali del Pdl, già vista e collaudata per le vicende Cosentino, Scajola, Verdini ecc., darà la misura della pervasione di questo sistema di corruzione e malaffare.


Ancora una volta le intercettazioni fondamentali per le indagini della magistratura: questo si voleva eliminare con la legge fortemente voluta da Alì Berluscones per difendere i suoi 40 ladroni.
"Qui c'è per tutti" avrebbe detto Angeloni ex deputato di Forza Italia ad Ezio Stati ex capo gruppo di Forza Italia e padre dell'assessore regionale Pdl Daniela, anch'essa indagata per corruzione nell'assegnazione dei lavori.
E' incredibile che mentre si indaghi su episodi di corruzione varie, questa classe politica marcia fino all'osso non disdegni di continuare a fare affari e lucrare sulle disgrazie della gente, senza preoccuparsi minimamente di essere scoperti. Stati , che per anni fu tesoriere della Dc abruzzese, fu arrestato negli anni Novanta nell’ambito di alcune inchieste sulla tangentopoli, subito dopo essere stato nominato assessore regionale. Nel Duemila fu capogruppo regionale di Fi, ma si dovette dimettere in seguito al fatto che era passata in giudicato la sentenza di condanna relativa alla precedente vicenda giudiziaria.
Questa vicenda dimostra, una volta di più, che la questione MORALE non può più essere rimandata: o si fa in modo che i corrotti ed i corruttori stiano lontani dalla politica e dalla Pubblica Amministrazione o temo che solo una soluzione cruenta e dolorosa possa riportare questo paese nell'alveo delle nazioni civili.
La difesa di questa cricca da parte dei vertici nazionali del Pdl, già vista e collaudata per le vicende Cosentino, Scajola, Verdini ecc., darà la misura della pervasione di questo sistema di corruzione e malaffare.



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