mercoledì 24 febbraio 2010

Fermiamo le frane con i soldi del ponte!

MILANO - L'associazione Libertà e Giustizia lancia un appello contro la costruzione del Ponte sullo Stretto. "Le polemiche sulla costruzione del Ponte sullo stretto di Messina sono note. Come le contrarietà espresse dalla comunità scientifica, da amministratori locali e autorità statali. Intanto, frana la Calabria e frana la Sicilia. Proprio le due regioni sulle cui spalle dovrà appoggiarsi il Ponte. Che fare? L'unica decisione, in questa fase storica, sarebbe quella di bloccare quell'informe cantiere che il 23 dicembre è stato aperto in sordina (forse per vergogna) nei pressi di Cannitello, sul versante calabrese, spacciandolo per la "prima pietra" del Ponte. È la proposta che 'Libertà e Giustizia' si sente di avanzare al mondo politico, alla comunità scientifica, agli amministratori, agli imprenditori, al mondo accademico e culturale dell'intero Paese.

"Si dia vita, non al Ponte, ma a quel Piano urgente di prevenzione e difesa del suolo di cui il Paese ha bisogno. Quel Ponte, altrimenti, crescerebbe sui "piedi di argilla" ricordati da Bertolaso. Anche ammettendo che possa essere una delle meraviglie del mondo (ipotesi, peraltro, discutibile), il Ponte esalterebbe il disastro del famoso "sfasciume pendolo" di cui scrisse Giustino Fortunato. La prima pietra del Ponte gettiamola in mare prima che ci cada sulla testa".

Clicca qui ,per firmare l'appello,

MILANO - L'associazione Libertà e Giustizia lancia un appello contro la costruzione del Ponte sullo Stretto. "Le polemiche sulla costruzione del Ponte sullo stretto di Messina sono note. Come le contrarietà espresse dalla comunità scientifica, da amministratori locali e autorità statali. Intanto, frana la Calabria e frana la Sicilia. Proprio le due regioni sulle cui spalle dovrà appoggiarsi il Ponte. Che fare? L'unica decisione, in questa fase storica, sarebbe quella di bloccare quell'informe cantiere che il 23 dicembre è stato aperto in sordina (forse per vergogna) nei pressi di Cannitello, sul versante calabrese, spacciandolo per la "prima pietra" del Ponte. È la proposta che 'Libertà e Giustizia' si sente di avanzare al mondo politico, alla comunità scientifica, agli amministratori, agli imprenditori, al mondo accademico e culturale dell'intero Paese.

"Si dia vita, non al Ponte, ma a quel Piano urgente di prevenzione e difesa del suolo di cui il Paese ha bisogno. Quel Ponte, altrimenti, crescerebbe sui "piedi di argilla" ricordati da Bertolaso. Anche ammettendo che possa essere una delle meraviglie del mondo (ipotesi, peraltro, discutibile), il Ponte esalterebbe il disastro del famoso "sfasciume pendolo" di cui scrisse Giustino Fortunato. La prima pietra del Ponte gettiamola in mare prima che ci cada sulla testa".

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