E' assolutamente disgustoso che nel giorno della morte di un uomo, la cui sola colpa è stata quella di esserne stato acerrimo nemico , la corte dei lecchini e dei servitori obbedienti del nano buffone non trovi altro di meglio che infangare la memoria di chi non può più difendersi.
La grave e imperdonabile colpa di questo uomo è stata quella di aver osteggiato alacremente, ma sempre lealmente, quel cialtrone del padrone di questi pennivendoli da strapazzo, bravi solo a mettere sulla gogna mediatica i personaggi scomodi ( metodo Boffo).
Ma perché tanto accanimento anche nel giorno della morte?Proviamo a spiegarlo.
Dopo la vittoria alle elezioni politiche del 1994, al momento in cui Silvio Berlusconi stava predisponendo la lista dei ministri, Scalfaro ritenne sgraditi alcuni nomi, tra cui spiccava la nomina di Cesare Previti (all'epoca solo indagato, ma successivamente condannato per corruzione in atti giudiziari) . In un colloquio preliminare con il futuro Presidente del Consiglio, a Scalfaro fu attribuita la frase «Devo insistere: per motivi di opportunità quel nome non può andare.» Il comune favore riservatogli dai nuovi partiti emersi dal crollo della cosiddetta "Prima Repubblica" si spaccò quando - nel dicembre del 1994 - invece di sciogliere le Camere dopo le dimissioni del governo uscito dalle elezioni di sei mesi prima (come richiesto insistentemente dall'uscente premier Berlusconi), tentò con successo di formare un nuovo governo in base al dettame costituzionale secondo il quale, una volta eletto dal popolo sovrano, la sovranità è esercitata dal Parlamento; a sostegno della sua iniziativa fu ricordato che la Costituzione prevede che la funzione di deputati e senatori della Repubblica sia esercitata senza vincoli di mandato, onde è consentito cambiare schieramento ed appoggiare formazioni politiche diverse dalla lista in cui si è stati eletti.
Quando Scalfaro svolse le consultazioni, ascoltò anche le componenti interne ai partiti per comprendere se vi erano in Parlamento i voti per un'ipotesi di "governo tecnico": ricevutane rassicurazione - anche grazie all'opposizione dei presidenti delle Camere carlo Scognamiglio e Irene Pivetti alla fine anticipata della legislatura - in un famoso discorso di fine anno invitò Berlusconi ad un passo indietro, promettendo che il nuovo governo avrebbe avuto un incarico a termine ed un presidente di fiducia dello stesso Berlusconi. Questi scelse il suo Ministro del Tesoro Lamberto Dini, ed assistette nell'anno successivo al progressivo spostamento dell'asse del governo così nato verso il centro-sinistra, che vinse le successive elezioni.
La legge sulla "par condicio" (termine da Scalfaro impiegato in più di una pubblica esternazione, per affermare l'esigenza della parità delle armi comunicative sulle reti televisive per tutti gli attori politici) fu vista come un attacco alla potenzialità più dirompente del sistema mediatico di Berlusconi. La difesa delle istituzioni e della loto integrità morale le ragioni che sottendono al proditorio ed inglorioso attacco ad un uomo nel giorno della sua morte.
Non so se quest'uomo sarà o meno citato nei futuri libri di storia, ma di certo chi, come Feltri, uomo senza anima, non rispetta i morti non merita alcun rispetto! V E R G O G N A !!!
P. S. Previti, condannato in via definitiva a 6 anni di reclusione, ha passato in carcere solo pochi giorni per effetto della legge ex Cirielli. Qualcuno si è indignato o anche questo è normale?
La grave e imperdonabile colpa di questo uomo è stata quella di aver osteggiato alacremente, ma sempre lealmente, quel cialtrone del padrone di questi pennivendoli da strapazzo, bravi solo a mettere sulla gogna mediatica i personaggi scomodi ( metodo Boffo).
Ma perché tanto accanimento anche nel giorno della morte?Proviamo a spiegarlo.
Dopo la vittoria alle elezioni politiche del 1994, al momento in cui Silvio Berlusconi stava predisponendo la lista dei ministri, Scalfaro ritenne sgraditi alcuni nomi, tra cui spiccava la nomina di Cesare Previti (all'epoca solo indagato, ma successivamente condannato per corruzione in atti giudiziari) . In un colloquio preliminare con il futuro Presidente del Consiglio, a Scalfaro fu attribuita la frase «Devo insistere: per motivi di opportunità quel nome non può andare.» Il comune favore riservatogli dai nuovi partiti emersi dal crollo della cosiddetta "Prima Repubblica" si spaccò quando - nel dicembre del 1994 - invece di sciogliere le Camere dopo le dimissioni del governo uscito dalle elezioni di sei mesi prima (come richiesto insistentemente dall'uscente premier Berlusconi), tentò con successo di formare un nuovo governo in base al dettame costituzionale secondo il quale, una volta eletto dal popolo sovrano, la sovranità è esercitata dal Parlamento; a sostegno della sua iniziativa fu ricordato che la Costituzione prevede che la funzione di deputati e senatori della Repubblica sia esercitata senza vincoli di mandato, onde è consentito cambiare schieramento ed appoggiare formazioni politiche diverse dalla lista in cui si è stati eletti.
Quando Scalfaro svolse le consultazioni, ascoltò anche le componenti interne ai partiti per comprendere se vi erano in Parlamento i voti per un'ipotesi di "governo tecnico": ricevutane rassicurazione - anche grazie all'opposizione dei presidenti delle Camere carlo Scognamiglio e Irene Pivetti alla fine anticipata della legislatura - in un famoso discorso di fine anno invitò Berlusconi ad un passo indietro, promettendo che il nuovo governo avrebbe avuto un incarico a termine ed un presidente di fiducia dello stesso Berlusconi. Questi scelse il suo Ministro del Tesoro Lamberto Dini, ed assistette nell'anno successivo al progressivo spostamento dell'asse del governo così nato verso il centro-sinistra, che vinse le successive elezioni.
La legge sulla "par condicio" (termine da Scalfaro impiegato in più di una pubblica esternazione, per affermare l'esigenza della parità delle armi comunicative sulle reti televisive per tutti gli attori politici) fu vista come un attacco alla potenzialità più dirompente del sistema mediatico di Berlusconi. La difesa delle istituzioni e della loto integrità morale le ragioni che sottendono al proditorio ed inglorioso attacco ad un uomo nel giorno della sua morte.
Non so se quest'uomo sarà o meno citato nei futuri libri di storia, ma di certo chi, come Feltri, uomo senza anima, non rispetta i morti non merita alcun rispetto! V E R G O G N A !!!
P. S. Previti, condannato in via definitiva a 6 anni di reclusione, ha passato in carcere solo pochi giorni per effetto della legge ex Cirielli. Qualcuno si è indignato o anche questo è normale?
E' assolutamente disgustoso che nel giorno della morte di un uomo, la cui sola colpa è stata quella di esserne stato acerrimo nemico , la corte dei lecchini e dei servitori obbedienti del nano buffone non trovi altro di meglio che infangare la memoria di chi non può più difendersi.
La grave e imperdonabile colpa di questo uomo è stata quella di aver osteggiato alacremente, ma sempre lealmente, quel cialtrone del padrone di questi pennivendoli da strapazzo, bravi solo a mettere sulla gogna mediatica i personaggi scomodi ( metodo Boffo).
Ma perché tanto accanimento anche nel giorno della morte?Proviamo a spiegarlo.
Dopo la vittoria alle elezioni politiche del 1994, al momento in cui Silvio Berlusconi stava predisponendo la lista dei ministri, Scalfaro ritenne sgraditi alcuni nomi, tra cui spiccava la nomina di Cesare Previti (all'epoca solo indagato, ma successivamente condannato per corruzione in atti giudiziari) . In un colloquio preliminare con il futuro Presidente del Consiglio, a Scalfaro fu attribuita la frase «Devo insistere: per motivi di opportunità quel nome non può andare.» Il comune favore riservatogli dai nuovi partiti emersi dal crollo della cosiddetta "Prima Repubblica" si spaccò quando - nel dicembre del 1994 - invece di sciogliere le Camere dopo le dimissioni del governo uscito dalle elezioni di sei mesi prima (come richiesto insistentemente dall'uscente premier Berlusconi), tentò con successo di formare un nuovo governo in base al dettame costituzionale secondo il quale, una volta eletto dal popolo sovrano, la sovranità è esercitata dal Parlamento; a sostegno della sua iniziativa fu ricordato che la Costituzione prevede che la funzione di deputati e senatori della Repubblica sia esercitata senza vincoli di mandato, onde è consentito cambiare schieramento ed appoggiare formazioni politiche diverse dalla lista in cui si è stati eletti.
Quando Scalfaro svolse le consultazioni, ascoltò anche le componenti interne ai partiti per comprendere se vi erano in Parlamento i voti per un'ipotesi di "governo tecnico": ricevutane rassicurazione - anche grazie all'opposizione dei presidenti delle Camere carlo Scognamiglio e Irene Pivetti alla fine anticipata della legislatura - in un famoso discorso di fine anno invitò Berlusconi ad un passo indietro, promettendo che il nuovo governo avrebbe avuto un incarico a termine ed un presidente di fiducia dello stesso Berlusconi. Questi scelse il suo Ministro del Tesoro Lamberto Dini, ed assistette nell'anno successivo al progressivo spostamento dell'asse del governo così nato verso il centro-sinistra, che vinse le successive elezioni.
La legge sulla "par condicio" (termine da Scalfaro impiegato in più di una pubblica esternazione, per affermare l'esigenza della parità delle armi comunicative sulle reti televisive per tutti gli attori politici) fu vista come un attacco alla potenzialità più dirompente del sistema mediatico di Berlusconi. La difesa delle istituzioni e della loto integrità morale le ragioni che sottendono al proditorio ed inglorioso attacco ad un uomo nel giorno della sua morte.
Non so se quest'uomo sarà o meno citato nei futuri libri di storia, ma di certo chi, come Feltri, uomo senza anima, non rispetta i morti non merita alcun rispetto! V E R G O G N A !!!
P. S. Previti, condannato in via definitiva a 6 anni di reclusione, ha passato in carcere solo pochi giorni per effetto della legge ex Cirielli. Qualcuno si è indignato o anche questo è normale?
La grave e imperdonabile colpa di questo uomo è stata quella di aver osteggiato alacremente, ma sempre lealmente, quel cialtrone del padrone di questi pennivendoli da strapazzo, bravi solo a mettere sulla gogna mediatica i personaggi scomodi ( metodo Boffo).
Ma perché tanto accanimento anche nel giorno della morte?Proviamo a spiegarlo.
Dopo la vittoria alle elezioni politiche del 1994, al momento in cui Silvio Berlusconi stava predisponendo la lista dei ministri, Scalfaro ritenne sgraditi alcuni nomi, tra cui spiccava la nomina di Cesare Previti (all'epoca solo indagato, ma successivamente condannato per corruzione in atti giudiziari) . In un colloquio preliminare con il futuro Presidente del Consiglio, a Scalfaro fu attribuita la frase «Devo insistere: per motivi di opportunità quel nome non può andare.» Il comune favore riservatogli dai nuovi partiti emersi dal crollo della cosiddetta "Prima Repubblica" si spaccò quando - nel dicembre del 1994 - invece di sciogliere le Camere dopo le dimissioni del governo uscito dalle elezioni di sei mesi prima (come richiesto insistentemente dall'uscente premier Berlusconi), tentò con successo di formare un nuovo governo in base al dettame costituzionale secondo il quale, una volta eletto dal popolo sovrano, la sovranità è esercitata dal Parlamento; a sostegno della sua iniziativa fu ricordato che la Costituzione prevede che la funzione di deputati e senatori della Repubblica sia esercitata senza vincoli di mandato, onde è consentito cambiare schieramento ed appoggiare formazioni politiche diverse dalla lista in cui si è stati eletti.
Quando Scalfaro svolse le consultazioni, ascoltò anche le componenti interne ai partiti per comprendere se vi erano in Parlamento i voti per un'ipotesi di "governo tecnico": ricevutane rassicurazione - anche grazie all'opposizione dei presidenti delle Camere carlo Scognamiglio e Irene Pivetti alla fine anticipata della legislatura - in un famoso discorso di fine anno invitò Berlusconi ad un passo indietro, promettendo che il nuovo governo avrebbe avuto un incarico a termine ed un presidente di fiducia dello stesso Berlusconi. Questi scelse il suo Ministro del Tesoro Lamberto Dini, ed assistette nell'anno successivo al progressivo spostamento dell'asse del governo così nato verso il centro-sinistra, che vinse le successive elezioni.
La legge sulla "par condicio" (termine da Scalfaro impiegato in più di una pubblica esternazione, per affermare l'esigenza della parità delle armi comunicative sulle reti televisive per tutti gli attori politici) fu vista come un attacco alla potenzialità più dirompente del sistema mediatico di Berlusconi. La difesa delle istituzioni e della loto integrità morale le ragioni che sottendono al proditorio ed inglorioso attacco ad un uomo nel giorno della sua morte.
Non so se quest'uomo sarà o meno citato nei futuri libri di storia, ma di certo chi, come Feltri, uomo senza anima, non rispetta i morti non merita alcun rispetto! V E R G O G N A !!!
P. S. Previti, condannato in via definitiva a 6 anni di reclusione, ha passato in carcere solo pochi giorni per effetto della legge ex Cirielli. Qualcuno si è indignato o anche questo è normale?
3 Comments:
Caro Farina, quello che dici è vero, ma è anche pur vero che la morte non modifica le azioni ed il valore di ogni uomo, per cui se l'uomo era onorevole e meritevole lo resta anche post mortem, ma se quell'uomo era il contrario idem lo resta anche dopo. La Morte non cancella o corregge quello che siamo stati in vita ne ci da liberatoria morale dalle noste responsabilità e da quello che abbiamo lasciato ai posteri sempre in ordine morale.
Perfettamente d'accordo su quello che dici, come credi lo sarai tu sull'inopportunità di criticare una persona prima ancora che la seppelliscano e solo per rancori personali.
La valutazione sull'operato politico di Scalfaro ben potevano essere fatte quand'era ancora in vita.
Criticarlo in una giornata di lutto per quanti lo stimavano ( io non sono fra questi) mi è sembrata una cialtroneria degna di quel bellimbusto pennivendolo di Feltri.
Ci sarà tempo e modo di analizzare e criticare chiunque. Est modus in rebus : evidentemente Feltri non ha studiato il latino!
ok concordo, ora sei stato piu chiaro.
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