Alessandro Sallusti, uno dei capofila del giornalismo berlusconiano, il peggior giornalismo italiano, quello che, per intenderci sollecita battute ironiche e barzellette sulla " libertà di stampa" in Italia è stato arrestato perché è evaso, violando immediatamente gli arresti domiciliari. Verrà processato per direttissima: per il reato di evasione si rischia una pena che va da uno a tre anni di reclusione.
L’aver abbandonato l'abitazione presso la quale avrebbe dovuto scontare la detenzione ai
domiciliari è stato correttamente considerato tecnicamente
un’evasione.Qualcuno dei suoi pochi lettori obietterà che era per solo recarsi al lavoro e, d'altra parte, la cosa l'aveva annunciata in anticipo Egli stesso.
Già, ma a parte il fatto che il pennivendolo in questione qualche giorno fa aveva annunciato di voler scontare i domiciliari a casa della compagna Santanché ( 920 metri quadri di casa su quattro piani e annessa piscina coperta e pure rivestita in madreperla), i giudici e la polizia, alla luce del suo comportamento, cosa avrebbero dovuto o potuto fare? Se non voleva che la sede del quotidiano fosse " violata" , sarebbe bastato che non vi si recasse; tra l'altro lo stesso aveva il permesso di uscire, e quindi di andare al giornale, dalle 10 alle 12.
Sallusti e quelli che lo sostengono dovrebbero sapere che cosa è il diritto di cronaca e altra e ben diversa cosa è la
diffamazione. Sallusti, che si era anche rammaricato della “categoria che non ha avuto un sussulto" , ora gioca a fare la vittima, come se pubblicare notizie false e
rifiutarsi di smentirle fosse normale lavoro giornalistico, meritevole
del sostegno del sindacato e dell’Ordine.
In questi casi non si tratta di persone che fanno del
giornalismo ma solo attività di dossieraggio ( cd. metodo Boffo o Fini): non si tratta più di
reato d’opinione o di libertà di informazione, ma di vera e propria associazione a
delinquere.
Alessandro Sallusti, uno dei capofila del giornalismo berlusconiano, il peggior giornalismo italiano, quello che, per intenderci sollecita battute ironiche e barzellette sulla " libertà di stampa" in Italia è stato arrestato perché è evaso, violando immediatamente gli arresti domiciliari. Verrà processato per direttissima: per il reato di evasione si rischia una pena che va da uno a tre anni di reclusione.
L’aver abbandonato l'abitazione presso la quale avrebbe dovuto scontare la detenzione ai
domiciliari è stato correttamente considerato tecnicamente
un’evasione.Qualcuno dei suoi pochi lettori obietterà che era per solo recarsi al lavoro e, d'altra parte, la cosa l'aveva annunciata in anticipo Egli stesso.
Già, ma a parte il fatto che il pennivendolo in questione qualche giorno fa aveva annunciato di voler scontare i domiciliari a casa della compagna Santanché ( 920 metri quadri di casa su quattro piani e annessa piscina coperta e pure rivestita in madreperla), i giudici e la polizia, alla luce del suo comportamento, cosa avrebbero dovuto o potuto fare? Se non voleva che la sede del quotidiano fosse " violata" , sarebbe bastato che non vi si recasse; tra l'altro lo stesso aveva il permesso di uscire, e quindi di andare al giornale, dalle 10 alle 12.
Sallusti e quelli che lo sostengono dovrebbero sapere che cosa è il diritto di cronaca e altra e ben diversa cosa è la
diffamazione. Sallusti, che si era anche rammaricato della “categoria che non ha avuto un sussulto" , ora gioca a fare la vittima, come se pubblicare notizie false e
rifiutarsi di smentirle fosse normale lavoro giornalistico, meritevole
del sostegno del sindacato e dell’Ordine.
In questi casi non si tratta di persone che fanno del
giornalismo ma solo attività di dossieraggio ( cd. metodo Boffo o Fini): non si tratta più di
reato d’opinione o di libertà di informazione, ma di vera e propria associazione a
delinquere.
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