venerdì 26 giugno 2009

Patrimonio storico e archeologico locale 1: La Tegola di Capua.

La Tegola di Capua. Questa lastra di terracotta trovata a S. Maria piu o meno presso i quattordici ponti nel 1898 e conservata al Museo di Berlino, è uno tra i documenti Etruschi più importanti che siano stati ritrovati, vi è inciso il testo più lungo in lingua etrusca dopo quello della Mummia di Zagabria. Suddiviso in dieci sezioni da una linea orizzontale, risulta costituito da 62 righe, alcune in parte perdute, e da circa 390 parole, non tutte conservate per intero. È suddiviso in dieci sezioni da una linea orizzontale. La scrittura è quella in uso in Campania intorno alla metà del V secolo a.C.Si tratta, come nel caso della Mummia di Zagabria, di un "calendario rituale" dove vengono prescritte cerimonie da compiere in certe date e in certi luoghi a favore di alcune divinità.
Questo reperto fu venduto al museo di Berlino tramite tale Ludwig Pollak che lo acquistò da un noto e famoso cittadino Sammaritano Girolamo della Valle. Già allora si verificavano questi scempi al patrimonio storico locale, e pensare che a questo signore è dedicata una piazzetta cittadina.

La Tegola di Capua. Questa lastra di terracotta trovata a S. Maria piu o meno presso i quattordici ponti nel 1898 e conservata al Museo di Berlino, è uno tra i documenti Etruschi più importanti che siano stati ritrovati, vi è inciso il testo più lungo in lingua etrusca dopo quello della Mummia di Zagabria. Suddiviso in dieci sezioni da una linea orizzontale, risulta costituito da 62 righe, alcune in parte perdute, e da circa 390 parole, non tutte conservate per intero. È suddiviso in dieci sezioni da una linea orizzontale. La scrittura è quella in uso in Campania intorno alla metà del V secolo a.C.Si tratta, come nel caso della Mummia di Zagabria, di un "calendario rituale" dove vengono prescritte cerimonie da compiere in certe date e in certi luoghi a favore di alcune divinità.
Questo reperto fu venduto al museo di Berlino tramite tale Ludwig Pollak che lo acquistò da un noto e famoso cittadino Sammaritano Girolamo della Valle. Già allora si verificavano questi scempi al patrimonio storico locale, e pensare che a questo signore è dedicata una piazzetta cittadina.

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4 Comments:

Anonymous dice...

Caro Sabbo, se è come dici tu, non può essere un famoso cittadino questo signore....tuttalpiù può essere chiamato mercenario..

Anonymous dice...

Acc! Questa di G. della Valle non la sapevo, bravo Confuleio!
E cosa ha fatto di straordinario questo signore, oltre a vendere il patrimonio della sua città, al punto da meritare l'intitolazione di una piazza?

Anonymous dice...

Girolamo della Valle fù Sindaco di Santa Maria!

Castruccio Castracani dice...

La conservazione del nostro patromonio storico-archeologico è cosa recente (volevo dire "tentativo" recente).
Per secoli lo abbiamo bistrattato e mille "tegole" sono state barattate per una fiasco di vino.
Non a caso i maggiori studiosi e scopritori del nostro passato (soprattutto dell'800) era gente straniera.
A Gioralamo della Valle, pertanto , va riconosciuata l'attenuante data dal fatto che il suo gesto è servito quanto meno a salvare un "pezzo" di inestimabile valore.
Salute.
Castruccio Castracani.

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