giovedì 11 giugno 2009

Fregata Maestrale: l'avventura continua.


Nave Maestrale con il suo equipaggio di 244 marinai, è partita da Taranto il 1° di Aprile. Oggi 5 Maggio,dopo 34 giorni di mare interrotti da 2 soste tecniche di poche ore, circa 6000 miglia percorse, 770 ore di moto, 85 ore di volo dei velivoli AB 212 imbarcati, 2 rifornimenti in mare, ( numeri, oggi 11 Giugno, più che raddoppiati n.d.r.) alle 08:00 locali, nel golfo di Aden, il termometro segnava più o meno 30 gradi e ci si apprestava ad effettuare il terzo rifornimento in mare. La manovra di avvicinamento è quasi al termine, stiamo per affiancarci, il Nostromo ed i nocchieri sono pronti, cavi e carrucole invadono il centro dritta.Il personale del reparto sistema nave ha steso le manichette, aperto le valvole e predisposto tutte le sicurezze, l'Unità è in assetto. Dopo la chiamata "Ruolo RAS a posto sul lato dritto" ne arriva subito un'altra, di tenore differente: "Scramble elicottero, Scramble elicottero*". I lunghi giorni trascorsi in mare e le numerose esercitazioni, fanno sì che tutti sappiano cosa fare: l'elicottero rappresenta il braccio lungo della nave che attraverso i controllori di volo è indirizzato verso un bersaglio da difendere o da identificare. In questo caso specifico, la nave italiana Neverland e la nave inglese Michael S. scortate fino a poco tempo prima, sono sotto attacco dei pirati. L'elicottero decolla in pochi minuti, la COC indirizza il velivolo sul target.Il rifornimento procede e quasi sembra che la comunione d'intenti supportata dalle manualità oramai acquisite e consolidate, lo facciano andare più veloce. Ai mercantili, contattati dal personale della plancia, vengono impartite le istruzioni per fronteggiare l'attacco: aumentare la velocità, predisporsi a fare le manovre evasive e mettere in pressione tutte le manichette.
Le notizie che arrivano via radio dall'elicottero sono confortanti, l'imbarcazione sospetta alla vista dell'elicottero si allontana velocemente dai mercantili. Nel frattempo il Maestrale si è sganciato dalla rifornitrice e dirige a velocità sostenuta per raggiungere il Neverland e scongiurare eventuali nuovi attacchi. La voce del comandante del Neverland, finalmente tornata serena, ci ringrazia. Questa è la nostra ricompensa. La Fregata F 570 è sul posto, la quiete torna dopo la tempesta, il team volo è a bordo e le immagini raccolte sono determinanti per ricostruire le dinamiche d'azione dei pirati. L'equipaggio di Nave Maestrale ha dato il suo contributo alla libertà di navigazione sui mari ed al diritto al libero commercio: questa è la nostra Missione.
di Flavio Sanguigni
P.S. Tutti noi sappiamo, attraverso i mass-media, che questo formidabile equipaggio ha sventato, in data 22 Maggio, un attacco ad un'altra imbarcazione ed arrestato nove pirati (vedi post del 22 Maggio); quel che si sa meno è che questi ragazzi, a fronte dello spirito di sacrificio loro richiesto ( in oltre 2 mesi sono scesi dalla nave 2 sole volte!!) non ricevono un compenso commisurato agli enormi disagi e privazioni che derivano, inevitabilmente, dallo stare per mare con altri commilitoni ,per giorni e giorni, sullo stesso "fazzoletto" di ferro.


Nave Maestrale con il suo equipaggio di 244 marinai, è partita da Taranto il 1° di Aprile. Oggi 5 Maggio,dopo 34 giorni di mare interrotti da 2 soste tecniche di poche ore, circa 6000 miglia percorse, 770 ore di moto, 85 ore di volo dei velivoli AB 212 imbarcati, 2 rifornimenti in mare, ( numeri, oggi 11 Giugno, più che raddoppiati n.d.r.) alle 08:00 locali, nel golfo di Aden, il termometro segnava più o meno 30 gradi e ci si apprestava ad effettuare il terzo rifornimento in mare. La manovra di avvicinamento è quasi al termine, stiamo per affiancarci, il Nostromo ed i nocchieri sono pronti, cavi e carrucole invadono il centro dritta.Il personale del reparto sistema nave ha steso le manichette, aperto le valvole e predisposto tutte le sicurezze, l'Unità è in assetto. Dopo la chiamata "Ruolo RAS a posto sul lato dritto" ne arriva subito un'altra, di tenore differente: "Scramble elicottero, Scramble elicottero*". I lunghi giorni trascorsi in mare e le numerose esercitazioni, fanno sì che tutti sappiano cosa fare: l'elicottero rappresenta il braccio lungo della nave che attraverso i controllori di volo è indirizzato verso un bersaglio da difendere o da identificare. In questo caso specifico, la nave italiana Neverland e la nave inglese Michael S. scortate fino a poco tempo prima, sono sotto attacco dei pirati. L'elicottero decolla in pochi minuti, la COC indirizza il velivolo sul target.Il rifornimento procede e quasi sembra che la comunione d'intenti supportata dalle manualità oramai acquisite e consolidate, lo facciano andare più veloce. Ai mercantili, contattati dal personale della plancia, vengono impartite le istruzioni per fronteggiare l'attacco: aumentare la velocità, predisporsi a fare le manovre evasive e mettere in pressione tutte le manichette.
Le notizie che arrivano via radio dall'elicottero sono confortanti, l'imbarcazione sospetta alla vista dell'elicottero si allontana velocemente dai mercantili. Nel frattempo il Maestrale si è sganciato dalla rifornitrice e dirige a velocità sostenuta per raggiungere il Neverland e scongiurare eventuali nuovi attacchi. La voce del comandante del Neverland, finalmente tornata serena, ci ringrazia. Questa è la nostra ricompensa. La Fregata F 570 è sul posto, la quiete torna dopo la tempesta, il team volo è a bordo e le immagini raccolte sono determinanti per ricostruire le dinamiche d'azione dei pirati. L'equipaggio di Nave Maestrale ha dato il suo contributo alla libertà di navigazione sui mari ed al diritto al libero commercio: questa è la nostra Missione.
di Flavio Sanguigni
P.S. Tutti noi sappiamo, attraverso i mass-media, che questo formidabile equipaggio ha sventato, in data 22 Maggio, un attacco ad un'altra imbarcazione ed arrestato nove pirati (vedi post del 22 Maggio); quel che si sa meno è che questi ragazzi, a fronte dello spirito di sacrificio loro richiesto ( in oltre 2 mesi sono scesi dalla nave 2 sole volte!!) non ricevono un compenso commisurato agli enormi disagi e privazioni che derivano, inevitabilmente, dallo stare per mare con altri commilitoni ,per giorni e giorni, sullo stesso "fazzoletto" di ferro.

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