martedì 15 giugno 2010

Pecore in cerca di... domatore!

Mi è capitato, recentemente, di osservare quanto cambi il comportamento di nostri conterranei ( meridionali in generale e campani nello specifico) in ragione di condizioni ambientali, intese come sfondi di riferimento che possono influire direttamente sul comportamento degli individui, diverse da quelle natie, al punto da modificarne completamente le abitudini.
Cionondimeno,un'attenta ed approfondita riflessione sul fenomeno in questione mi ha portato, a differenza di quanto una prima e superficiale lettura lascerebbe supporre, a ritenerlo un ulteriore prova dell'infimo livello di civiltà ( si proprio civiltà) degli attuali discendenti di quelli che abitarono la Campania non più, ahimè, felix!
Provo a spiegarmi: ognuno di noi avrà certo sentito, almeno una volta, qualche storiella che racconta di regole civiche inflessibili e di tutori dell'ordine irremovibili per episodi di poco conto avvenuti in qualche paesotto o città del Nord in genere, ove il trasgressore, immancabilmente, veniva impersonato da qualche terrone in visita parenti piuttosto che in viaggio di nozze.
Qual'era, vi chiedo, l'insegnamento che immancabilmente se ne traeva? Che, poiché c'è chi si adopera per far rispettare le leggi, anche solo della civile convivenza, esse vadano rispettate, con la deleteria e mortifera conseguenza però che tutte le regole possono essere disattese se, al contrario, non c'è chi controlla.
Questa è la differenza tra gran parte della popolazione che vive al disotto del fiume Garigliano e gli altri Italiani : i primi si comportano come pecore che, se non controllate a dovere, possono creare gran danno e non si accorgono neanche di lavorare alacremente per guastarsi il presente e compromettersi il futuro.
Perché pecore? E come meglio definire la condotta vile e gregaria di chi nel suo paese, godendo di una diffusa impunità, infrange tutte le regole, osservandole, al contrario, quando esce dal suo contesto?
La differenza è tutta qui: chi osserva le regole, perché le condivide ammettendone la necessità, saprà anche criticarle, se non le riterrà giuste, e si batterà personalmente per abolirle al contrario di chi, pur apparendo più restio all'osservanza di leggi e regolamenti non troverà mai il coraggio di ribellarsi, a leggi o regole ingiuste, sapendo solo lamentarsi ed aspettando l'intervento provvidenziale di qualcun altro.
Ecco perché pecore, ma in cerca di ... domatore.
Sono stato abbastanza impietoso? Mi frulla nella testa il vecchio adagio che recita testualmente: " Il medico pietoso fa la piaga cancrenosa".
Che ne dite?

Mi è capitato, recentemente, di osservare quanto cambi il comportamento di nostri conterranei ( meridionali in generale e campani nello specifico) in ragione di condizioni ambientali, intese come sfondi di riferimento che possono influire direttamente sul comportamento degli individui, diverse da quelle natie, al punto da modificarne completamente le abitudini.
Cionondimeno,un'attenta ed approfondita riflessione sul fenomeno in questione mi ha portato, a differenza di quanto una prima e superficiale lettura lascerebbe supporre, a ritenerlo un ulteriore prova dell'infimo livello di civiltà ( si proprio civiltà) degli attuali discendenti di quelli che abitarono la Campania non più, ahimè, felix!
Provo a spiegarmi: ognuno di noi avrà certo sentito, almeno una volta, qualche storiella che racconta di regole civiche inflessibili e di tutori dell'ordine irremovibili per episodi di poco conto avvenuti in qualche paesotto o città del Nord in genere, ove il trasgressore, immancabilmente, veniva impersonato da qualche terrone in visita parenti piuttosto che in viaggio di nozze.
Qual'era, vi chiedo, l'insegnamento che immancabilmente se ne traeva? Che, poiché c'è chi si adopera per far rispettare le leggi, anche solo della civile convivenza, esse vadano rispettate, con la deleteria e mortifera conseguenza però che tutte le regole possono essere disattese se, al contrario, non c'è chi controlla.
Questa è la differenza tra gran parte della popolazione che vive al disotto del fiume Garigliano e gli altri Italiani : i primi si comportano come pecore che, se non controllate a dovere, possono creare gran danno e non si accorgono neanche di lavorare alacremente per guastarsi il presente e compromettersi il futuro.
Perché pecore? E come meglio definire la condotta vile e gregaria di chi nel suo paese, godendo di una diffusa impunità, infrange tutte le regole, osservandole, al contrario, quando esce dal suo contesto?
La differenza è tutta qui: chi osserva le regole, perché le condivide ammettendone la necessità, saprà anche criticarle, se non le riterrà giuste, e si batterà personalmente per abolirle al contrario di chi, pur apparendo più restio all'osservanza di leggi e regolamenti non troverà mai il coraggio di ribellarsi, a leggi o regole ingiuste, sapendo solo lamentarsi ed aspettando l'intervento provvidenziale di qualcun altro.
Ecco perché pecore, ma in cerca di ... domatore.
Sono stato abbastanza impietoso? Mi frulla nella testa il vecchio adagio che recita testualmente: " Il medico pietoso fa la piaga cancrenosa".
Che ne dite?

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2 Comments:

mascia dice...

Il vecchio adagio : " Il medico pietoso fa la piaga cancrenosa" presuppone che il medico intervenga per curare il paziente, senza risparmiargli eventuali sofferenze se queste fossero indispensabili per il raggiungimento della guarigione.
Qui,mi sembra che ci siano solo pecore disposte ad accettare tutto per paura di esporsi oppure,come tu ben affermi,ad aspettare che altre più coraggiose facciano al loro posto.
Del medico ne avrei pietà se l'unico suo intento fosse caritatevole e altruistico ma giacchè penso che è e rimane solo il non saper svolgere il proprio mestiere come ben dovrebbe,non possedendone le caratteristiche e la cultura necessaria, continuo a ritenere che ben presto tutto andrà in cancrena ed insieme alle prime pecore alla fine farà morire anche le altre.
Molto dispiaciuta per le pecore che chiedevano una cura ma poco per le altre che pur sapendo di potersi salvare,non hanno mosso un dito!!!

Anonimo dice...

Caro Pungiglione, molte pecore di quel gregge sono affette da.. Scarpie..andrebbero isolate..invece ironia della sorte nonostante infestate sono quelle che mangiano di più. Questo grazie ad un pastore dal cuore nobile. A lui non interessa un gregge selezionato ed immune da patologie..bensì.. gli interessa un gregge maldestro..ove può continuare indisturbato a fare il pastore senza fissa dimora.
Robin Hood

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