venerdì 14 gennaio 2011

Seplasia: da mercato dai fiori a mercato dei voti?

Seplasia era il centro commerciale della Capua Antica nella quale veniva fatto il mercato. Il prodotto tipico più venduto, tra gli unguenti per i quali divenne famosissima, era il profumo a base di rose (in particolare della rosa Centifolia), tanto che Seplasium era diventato sinonimo di profumo ( unguento) e Seplasarius di profumeria.
Oggi, più prosaicamente, la piazza che nel frattempo è stata intitolata a G. Mazzini, è diventata uno spazio nel quale mercanteggiare questo o quel consenso elettorale, questa o quella alleanza politica e spartirsi questa o quella futura " poltrona" e l'oggetto del mercanteggiare è diventata la possibilità di amministrare la " cosa pubblica".
Il problema non è tanto o solo dell'opportunità e convenienza del luogo-ci sono circoli, associazioni, sedi di partito ed anche case private ben più adatti ad ospitare discussioni politiche rispetto ai tavolini di un bar- ma anche del contenuto in sé dei dialoghi, quasi mai, a quel che mi riferiscono, vertenti sui problemi seri che attanagliano la nostra città.
Spero che il tempo che manca alle prossime consultazioni elettorali serva, oltre che per la giusta verifica di future alleanze politiche, anche per meglio delineare e tratteggiare il progetto di rilancio di S. Maria C. V. che la coalizione che risulterà vincente, a prescindere dal colore politico, sarà obbligata a portare avanti, pena la definitiva decadenza della nostra città.
A quelle persone oneste e serie che per tanto, troppo, tempo sono rimaste fuori dalla politica mi sento di dire: Non delegate ad altri le scelte che condizioneranno la vita vostra e quella dei vostri figli, scendete in campo e prendete il posto di chi, se anche in buona fede, ha fallito e dovrebbe avere l'onestà intellettuale di fare un passo indietro!


Seplasia era il centro commerciale della Capua Antica nella quale veniva fatto il mercato. Il prodotto tipico più venduto, tra gli unguenti per i quali divenne famosissima, era il profumo a base di rose (in particolare della rosa Centifolia), tanto che Seplasium era diventato sinonimo di profumo ( unguento) e Seplasarius di profumeria.
Oggi, più prosaicamente, la piazza che nel frattempo è stata intitolata a G. Mazzini, è diventata uno spazio nel quale mercanteggiare questo o quel consenso elettorale, questa o quella alleanza politica e spartirsi questa o quella futura " poltrona" e l'oggetto del mercanteggiare è diventata la possibilità di amministrare la " cosa pubblica".
Il problema non è tanto o solo dell'opportunità e convenienza del luogo-ci sono circoli, associazioni, sedi di partito ed anche case private ben più adatti ad ospitare discussioni politiche rispetto ai tavolini di un bar- ma anche del contenuto in sé dei dialoghi, quasi mai, a quel che mi riferiscono, vertenti sui problemi seri che attanagliano la nostra città.
Spero che il tempo che manca alle prossime consultazioni elettorali serva, oltre che per la giusta verifica di future alleanze politiche, anche per meglio delineare e tratteggiare il progetto di rilancio di S. Maria C. V. che la coalizione che risulterà vincente, a prescindere dal colore politico, sarà obbligata a portare avanti, pena la definitiva decadenza della nostra città.
A quelle persone oneste e serie che per tanto, troppo, tempo sono rimaste fuori dalla politica mi sento di dire: Non delegate ad altri le scelte che condizioneranno la vita vostra e quella dei vostri figli, scendete in campo e prendete il posto di chi, se anche in buona fede, ha fallito e dovrebbe avere l'onestà intellettuale di fare un passo indietro!



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2 Comments:

Robin Hood dice...

Caro Pungiglione, che piacere risentirti!
Vedo che hai introdotto il tema delle elezioni amministrative, riproponendo il tema del degrado della politica Sammaritana.
Spero che, come tu suggerisci, qualcuna delle persone serie ed oneste della nostra città si decida a prendere il posto dei nostrani "politicanti", veri e propri professionisti della politica.

Anonimo dice...

Manifesto incazzato dice...
La vita politica-amministrativa di Santa Maria è così degradata che non vale la pena di spendere neanche una parola. I cittadini non ne possono più eppure....ormai accettano tutto. "Non fa niente" diceva un grande vecchio della commedia napoletana. A forza di dire "Non fa niente" siamo tutti diventati "nà cosa 'e niente".

Per non dimenticarli!

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Scorri sotto ( senza cliccare qui!) le valutazioni del sito sammaritano a cura della Presidenza del Consiglio.

Santa Maria Capua Vetere ( Caserta)