Caro Sabbione, è mia intenzione far conoscere alcune città italiane. In particolare Venezia, dove ho frequentato l'Accademia di Belle Arti. Farò ogni sforzo per riuscire. Nel frattempo voglio proporre alcune foto, ricordi di scuola, di S.Maria C.V. che non esistono più. La scuola elementare "Sacri Cuori" era ubicata dietro il vecchio tribunale, esattamente adiacente una vecchia chiesa.
sabato 28 febbraio 2009
ANNO 1963
Un saluto a tutti. Da oggi sono il nuovo collaboratore dello staff del blog "Il filosofo di S.Maria". Mi chiamo Veneziano. Mi presento con una foto della classe 1952, anno scolastico 62/63 ricordo di scuola della V elementare Rione Sacro cuore. Il Maestro Prof. D'Angelo Noè. Gli allievi: Ferrentino Roberto, Golia Ferdinando, Bolognese Arturo, De Lise Pasquale, Caffa Pietro, Ceschia Ferdinando, Iannace Vittorio, Rossetti Goffredo Rossetti Luigi, Gargiulo Vittorio, Nardiello Pasquale, Ventriglia Mario, Pirro Sisto, Raimondo Umberto, Cavallo Vi., Pianese Emilio, Vecchio Giuseppe, Luon. Pas.- Si riconosce qualcuno?
Pubblicato da VENEZIANO alle 11:27 2 commenti
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Un sogno per molti e di molti!

Pubblicato da Anonimo alle 00:03 4 commenti
venerdì 27 febbraio 2009
Sciopero virtuale
Finalmente nasce un nuovo e più dinamico modo di fare politica, diverso da quello vetusto, paludato ed inefficace visto finora.
Un modo, dicevamo, educato, efficiente e perfino ironico se non gioioso.
Volete un esempio di ciò che dico? Eccovelo fresco, fresco.
Accertata la necessità di dover limitare fortemente la libertà sindacale in materia di scioperi, a causa dei disagi che esso provoca(sic!), in che modo il nostro buon governo ha pensato di intervenire per cercare di raggiungere lo scopo?
Con un provvedimento legislativo che espressamente –ex se- limita il diritto di sciopero? No! Con una riforma del testo unico dei diritti dei lavoratori? Macchè!!
Questi erano gli strumenti utilizzati dalla vecchia politica che, per di più, ascrivevano senza ombra di dubbio la responsabilità politica in relazione ai provvedimenti adottati.
Ed allora? Ecco a voi lo strumento rivoluzionario in grado di mettere d’accordo lavoratori e datori di lavoro: lo sciopero “ virtuale”, una sorta, cioè, di sciopero simulato.
In cosa consiste?
In parole povere, al lavoratore è riconosciuta la piena libertà di fare sciopero, magari anche senza preavviso, a patto di venire, comunque, a lavorare; in compenso, però, per fargli assaporare lo stesso il gusto dello sciopero, la retribuzione gli viene trattenuta come se non avesse lavorato.
In pratica, il lavoratore che decida di aderire allo sciopero “virtuale” va a lavorare ma non viene pagato ed in questo modo, poiché i datori di lavoro hanno manifestato il loro consenso incondizionato, tutti rimangono contenti e soddisfatti.
Una piccola limitazione, per la verità, è gia stata programmata ed è quella che riguarda le piccole sigle sindacali che non raggiungono il 50% dei lavoratori iscritti; anche in questo caso il nostro buon governo ha trovato, però, una soluzione adeguata che è quella del referendum "preventivo" che, in linea di massima, dovrebbe premiare i sindacati dissenzienti e più forti numericamente,ma,almeno, il metodo "democratico" è salvo. Che ve ne pare?Forti,eh?
Pubblicato da Michele Farina alle 15:24 4 commenti
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Come ti distruggo il passato puntata n°8
Pubblicato da Anonimo alle 15:05 2 commenti
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giovedì 26 febbraio 2009
Lutto.
Pubblicato da Anonimo alle 23:40 1 commenti
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Testamento biologico.
La legge Italiana sancisce il diritto per ogni paziente di conoscere la verità sulla propria malattia e il diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte(consenso informato). In condizioni molto gravi, tuttavia, il paziente potrebbe non essere in grado di esprimere la propria volontà.In casi come questi, purtroppo tutt'altro che rari, il vuoto legislativo non consente di dare adeguata soluzione al problema dell'interruzione dei trattamenti sanitari, al fine di evitare l'accanimento terapeutico e di garantire la qualità e la dignità della vita anche nella fase terminale di essa.A tal fine pubblico l'appello del Sen. Marino al quale ognuno, se crede, può aderire, non sottraendomi all'obbligo di sostenere che la battaglia che andrà combattuta non ha, nè potrà avere mai, connotazioni politiche e, meno che mai, partitiche e che le prese di posizione, favorevoli o contrarie al testamento biologico, dovranno essere ispirate alla sola propria convinzione.Mi preme, infine, nel sottoporvi il citato appello ed auspicarmi che susciti l'interesse dei lettori di questo blog,sottolineare l'opportunità e la necessità che si acquisisca una più approfondita conoscenza delle svariate sfaccettature del problema.Appello per il diritto alla libertà di cura Rispettiamo l'Articolo 32 della CostituzioneIl Parlamento, con molti anni di ritardo e sull'onda emotiva legata alla drammatica vicenda di Eluana Englaro, si prepara a discutere e votare una legge sul testamento biologico. Dopo quasi 15 anni di discussioni, chiediamo che il Parlamento approvi questo importantissimo provvedimento che riguarda la vita di ciascun cittadino. Il Parlamento, dove siedono i rappresentanti del popolo, deve infatti tenere conto dell'orientamento generale degli italiani.Rivendichiamo l'indipendenza dei cittadini nella scelta delle terapie, come scritto nella Costituzione.Rivendichiamo tale diritto per tutte le persone, per coloro che possono parlare e decidere, e anche per chi ha perso l'integrità intellettiva e non può più comunicare, ma ha lasciato precise indicazioni sulle proprie volontà.Chiediamo che la legge sul testamento biologico rispetti il diritto di ogni persona a poter scegliere.Chiediamo una legge che dia a chi lo vuole, e solo a chi lo vuole, la possibilità di indicare, quando si è pienamente consapevoli e informati, le terapie alle quali si vuole essere sottoposti, così come quelle che si intendono rifiutare, se un giorno si perderà la coscienza e con essa la possibilità di esprimersi.Chiediamo una legge che anche nel nostro Paese dia le giuste regole in questa materia, ma rifiutiamo che una qualunque terapia o trattamento medico siano imposti dallo Stato contro la volontà espressa del cittadino.Vogliamo una legge che confermi il diritto alla salute ma non il dovere alle terapie.Vogliamo una legge di libertà, che confermi ciò che è indicato nella Costituzione. http://www.ignaziomarino.ithttp://testamentobiologico.ilcannocchiale.it/
Pubblicato da Michele Farina alle 16:05 10 commenti
Etichette: società
La fiaba del principe usurpatore puntata 1

Continua alla prossima puntata.
Pubblicato da Anonimo alle 15:14 2 commenti
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mercoledì 25 febbraio 2009
Patrie memorie ormai dimenticate.
Pubblicato da Anonimo alle 00:05 8 commenti
Etichette: risorgimento a santamaria, Storia e memoria
martedì 24 febbraio 2009
lunedì 23 febbraio 2009
Punti di vista o cosa?
Nel fare la vostra analisi considerate anche che quello di via Avezzana è già stato ristrutturato una volta da quando è stato fatto.
Pubblicato da Anonimo alle 22:02 4 commenti
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domenica 22 febbraio 2009
Il mio barbiere.

Pubblicato da Anonimo alle 11:34 6 commenti
sabato 21 febbraio 2009
Ancora sulla sindone.
Per chiudere definitivamente l'argomento su questo blog lasciando ognuno libero della sue idee e convinzioni.
Pierluigi Baima Bollone .
70 anni, medico e pubblicista è professore ordinario di Medicina legale nell’Università di Torino. Ha fondato e dirige il dipartimento «Diagnosi e prevenzione» dell’ospedale Gradenigo.
È autore di numerose pubblicazioni scientifiche. Noto saggista a livello internazionale ha scritto opere a larga diffusione ed ampiamente tradotte all’estero, occupandosi in particolare della vita di Gesù e soprattutto della Sindone.
Alcune notizie Storiche.
La Sindone è documentata già a partire dal 689 mediante una illustrazione del volto della immagine su una moneta “solido d’oro di Giustiniano II” in quanto la Palestina all’epoca era ancora possedimento di Bisanzio e la Sindone si trovava ad Edessa ed era conosciuta e venerata con il nome di “Mandylion”, ovvero (Sindone o ultimo vestito di Cristo).
Nel 944 la sindone arriva a Bisanzio come documentato nel precedente post il miniaturista riporta l’accaduto solo ed esclusivamente come un fatto di cronaca perché storicamente attestato.
Alcuni motivi della inaffidabilità della prova del Carbonio 14 sulla Sindone.
La Sindone ha subito ben due incendi l’ultimo nell’anno 1532, la esposizione al calore e alle sostanze fumose hanno sicuramente alterato la struttura molecolare del lino, inoltre, gli esami condotti dal microbiologo Prof. Leoncio A. Garza-Valdes dell’università di S. Antonio Texas che ha curato una indagine sulla superficie nel 1988, hanno accertato ed attestato che su di essa sono presenti in gran quantità di un microorganismo “Lichenotelia” che ha favorito l’accumularsi costante e continuo di uno strato di varie sostanze tra cui: “calcio, ferro, manganese, caolino silicio ”, e ciò a seguito delle frequentissime esposizioni all’aria del telo e di conseguenza, anche di grandi quantità di carbonio recente che falsifica o altera i risultati del test della radio datazione (che invece risulta più affidabile e precisa quando è eseguita su materiali che nel corso dei secoli sono rimasti interrati).
Successivamente agli incendi subiti è accertato che Il telo è stato integrato nelle parti bruciate e deteriorate da nuovo tessuto e ciò in epoca medievale.


Alcune considerazioni e conclusioni sulla natura dell’ immagine.
Nessun procedimento meccanico, pittorico o altra tecnica moderna o medievale conosciuta è applicabile ne spiega l’origine dell’immagine, della quale, esistono ben 52 copie, attribuibili come datazione a partire dal VI secolo fino al quattrocento e nessuna presenta per similitudine le inconfondibili caratteristiche di quella di Torino che è unica nella fattispecie, ne è minimamente possibile poter fare alcun paragone tra loro in quanto per queste copie è riconoscibile la fonte d’impressione dell’immagine e/o il procedimento e le sostanze adoperate.
Pubblicato da Anonimo alle 09:54 1 commenti
Etichette: Storia e grandi temi
venerdì 20 febbraio 2009
Tesori nascosti.

Pubblicato da Anonimo alle 10:11 1 commenti
Etichette: monumenti, santa maria capua vetere, Storia e memoria
giovedì 19 febbraio 2009
Si può? Non si può?
Pubblicato da il pungiglione alle 16:56 4 commenti
Etichette: santa maria capua vetere, segnaletica, Stravaganze varie
Documenti

Forse ho sottovalutato il particolare e delicato argomento che ho toccato, per cui, senza pretese di riconoscimenti di fede, riguardo la disputa della datazione del telo pubblico questa riproduzione di un manoscritto Bizantino raffigurante l’arrivo della Sindone a Costantinopoli accolta alle porte della città dall’imperatore Romano Lecapeno nell’anno 944, quale testimonianza che già alcune centinaia di anni prima dell’attribuzione della prova del carbonio 14 che la fa risalire ad un periodo che va dal 1200 al 1400, la Sindone era già documentata e faceva cronaca.
Si può chiaramente riconoscere il telo portato a spalla da un monaco che lo esibisce all’imperatore il quale, con gesto di venerazione avvicina il suo viso al volto impresso nella sindone.
Pubblicato da Anonimo alle 00:17 24 commenti
Etichette: Storia e grandi temi
mercoledì 18 febbraio 2009
Venti di guerra.
Pubblicato da Anonimo alle 19:25 2 commenti
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lunedì 16 febbraio 2009
Miraggi o ammaraggi?
La vogliamo varare o no?

Pubblicato da Anonimo alle 13:13 9 commenti
Etichette: Città e servizi al cittadino
Ascoltiamo la voce della verità.

“Guai a voi ipocriti, scribi e farisei! Voi siete come tombe imbiancate che all’esterno sembrano bellissime, ma dentro sono piene di putrefazione. Anche voi, esternamente, sembrate buoni agli occhi della gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di male” [...]
Pubblicato da Anonimo alle 00:01 13 commenti
domenica 15 febbraio 2009
venerdì 13 febbraio 2009
Benvenuti!
Sono un “Sagarius”, ah già! per voi che non conoscete il termine, è difficile capire, vuol dire venditore di mantelli, si mantelli, anzi per esser più preciso, prima di venderli li coloro del classico porpora tingendoli nella capiente vasca della mia bottega che affaccia sulla via più bella di Capua la via Albana, insomma, voi oggi direste che sono un piccolo imprenditore.
Sono un liberto, che per chi non lo sapesse vuol dire schiavo divenuto uomo libero, emancipato, e il mio “cognomen Confuleio”, mi è stato dato dal mio ex padrone che mi ha adottato, è un cognomen molto antico e risonante in città, e si!, è lui che è stato la mia fortuna, lui mi ha avviato nell’attività del commercio, ora vive a Roma dove si è trasferito per gli ultimi anni della sua vecchiaia.
Oggi, grazie a Mercurio, non posso lamentarmi, possiedo una bella casa che tutti mi invidiano sulla via principale di Capua che ho fatto decorare con pitture e mosaici pavimentali, mi è costata si parecchi sesterzi, ma d'altronde è pur vero che è stata progettata da Safinio Pollione, noto in città e fuori, è un buon Architetto, anche se ha il difetto di far vanto delle sue capacità e delle sue virtù in continuazione! Come direste voi oggi è un po pesante.
Il lavoro? non mi manca, i “Sagum “mantelli di lana grossa”, sono esportati in tutta Italia e rendono bene, il mio maggior committente è l’esercito che non bada a spese.
La mia bottega come dicevo, affaccia sulla via Albana a quattro passi dal capitolium e sotto di essa nell’interrato ho allestito il mio laboratorio, nel quale i miei cinque dipendenti provvedono alla colorazione dei teli con la porporina.
Cerco di vivere la vita al meglio anche perché sono a metà del mio percorso terreno, per cui se Giove vorrà concedermi altri anni ben vengano perché saranno ben spesi. Uno dei miei svaghi è la caccia, e, di tanto in tanto con gli amici ci rechiamo nei boschi Tifatini a circa due miglia da qui dove la selvaggina abbonda, non trascurando però di fare come rito propiziatorio una capatina al sacro tempio di Diana Tifatina, alla quale sono molto devoto e, in occasione dei suoi festeggiamenti, ogni anno non manco di versare nelle casse del tempio una lauta donazione.
Ne disdegno, quando posso, di recarmi a teatro che si trova qui vicino casa mia all’altro lato della via Albana per assistere alle fabulae Atellane che trovo molto spassose.
Un altro piacere al quale non rinuncio è il passare di tanto in tanto le serate con i miei amici mangiando e bevendo spensieratamente e discutendo del più e del meno ma molto spesso del più, sdraiati sui miei comodi e raffinati triclini che ho fatto fondere apposta dai migliori artigiani del bronzo di Capua. Uno è Marco Pupponio, commerciante di rose che coltiva in parte in un grande orto alla periferia di Capua, e per la maggior parte nel suo podere che si trova nel campo stellare a qualche miglio distante dal porto di Casilinum che poi vende ai profumieri della Seplasia; l’altro, è Antonino Aufustio, scaltro commerciante di vettovaglie che esporta addirittura a Creta dove ha acquistato un piccolo podere che gli frutta una nutrita rendita, insomma, insieme passiamo ore spensierate senza pensare all’incertezza del domani che spesso come una premonizione funesta vedo molto cupo per questa città nei secoli a venire!
Pubblicato da Anonimo alle 15:48 3 commenti
giovedì 12 febbraio 2009
Vergogna!
Vile aggressione ad un giovane clochard.Il fatto è avvenuto in Via Gramsci,ove l'aggredito staziona abitualmente, nella tarda serata di oggi.
L'episodio, apparentemente di poco conto, dimostra il grado di imbarbarimento che sta subendo la nostra città, nel momento in cui non si tollera la sola presenza di persone indifese ed inoffensive e non si è neanche in grado di provveder loro.
Pubblicato da il pungiglione alle 21:50 4 commenti
Etichette: santa maria capua vetere, società
L'oggetto misterioso.
Pubblicato da il pungiglione alle 14:57 15 commenti
Etichette: santa maria capua vetere
Come è bello andar in bicicletta!
Pubblicato da Anonimo alle 00:00 4 commenti
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mercoledì 11 febbraio 2009
Come ti distruggo il passato. Puntata 7°
Pubblicato da Anonimo alle 21:22 1 commenti
Etichette: monumenti
Informazione di servizio.
Pubblicato da il pungiglione alle 18:32 2 commenti
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Pareri di popolo!
Pubblicato da Michele Farina alle 00:15 2 commenti
Pareri di popolo!
Pubblicato da Michele Farina alle 00:15 2 commenti
martedì 10 febbraio 2009
YouTube - 'A città 'e Pulecenella
YouTube - 'A città 'e Pulecenella
Mi dispiace solamente che l'orgoglio' e chesta genta si mortifica ogni juorno pe' na manica e' fetiente ca nun tenen coscienza e nun tenen rispetto cumm fann' a piglà suonn quann'e a sera int'o lietto
Pubblicato da rottweiler alle 19:51 2 commenti
Per Mascia.
Pubblicato da Anonimo alle 15:20 1 commenti
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Per non dimenticare.

IL “PERCHE'” DELLE FOIBE Questa carneficina prende il nome dagli inghiottitoi di natura carsica dove furono rivenuti nell'autunno del 1943 i cadaveri di centinaia di vittime e che in quella regione sono chiamati "foibe". Per estensione il termine "foibe" e il neologismo "infoibare" sono in seguito diventati sinonimi degli eccidi, che furono in realtà perpetrati con diverse modalità. Le origini di questo ignobile massacro sono da rinvenire nelle tesi del nazionalismo croato, che negava l'esistenza della nazionalità italiana in Dalmazia, affermando che dalla presenza dei Veneti in quei territori non potesse discendere l'attribuzione dell'italianità alle genti che li abitavano. Secondo questa visione nazionalista che penetrò in larga parte della popolazione croata, l'Istria, la Dalmazia e la città di Fiume costituivano parte integrante del territorio nazionale a partire dall'Alto Medioevo. Di conseguenza si pensava che invasioni straniere successive avessero italianizzato la popolazione originaria di quei luoghi, che tuttavia dovevano essere considerati croati a tutti gli effetti. Non bisogna ignorare tuttavia che il massacro compiuto in nome di questa giustificazione etnica non colpì soltanto gli italiani che si trovavano nelle terre di confine tra Italia e Croazia. Le Foibe infatti non risparmiarono cittadini italiani di nazionalità croata o slovena e nemmeno tedeschi e ungheresi che vivevano nella città di Fiume.
Pubblicato da Anonimo alle 00:00 2 commenti
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lunedì 9 febbraio 2009
domenica 8 febbraio 2009
Il gatto ed i topi.
Pubblicato da il pungiglione alle 16:02 10 commenti
Etichette: Città e servizi al cittadino, santa maria capua vetere
sabato 7 febbraio 2009
Rinfreschiamoci la memoria.
Aspettiamo ancora.
Pubblicato da Anonimo alle 00:06 8 commenti
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venerdì 6 febbraio 2009
Libera nos a malo!

Pubblicato da Anonimo alle 00:08 26 commenti
giovedì 5 febbraio 2009
Eluana e l'umana pietà.
Come non soffermarsi, infatti, sul fatto che da diciassette lunghissimi anni questa persona “vegeta” in un letto d’ospedale, senza coscienza di sé e senza vie di uscita?
E viene da chiedersi: E’ vita questa? Questo tipo di esistenza è figlia di Dio? Lo stato vegetativo esiste in natura?
Se le risposte sono tutte negative, non si capisce come ed in nome di cosa ci si possa opporre alla legittima volontà di Eluana che chiede, per il tramite del padre, di essere lasciata morire in pace
In quale altro paese democratico, scriveva Saviano, dopo aver chiesto ed ottenuto di veder riconosciute le proprie ragioni in un Tribunale, non si riesce ad ottenere concretamente che il pronunciamento venga applicato ? In quale contesto civile le sentenze di un Tribunale laico sono subordinate all’approvazione di un apparato religioso?
Questo è possibile, ci chiarisce il giornalista Mauro, perché in Italia vige il concetto della doppia obbedienza, e la gerarchia che ne consegue. Lo Stato moderno e laico, libero "dalla" Chiesa, mentre la garantisce libera "nello" Stato applica la distinzione fondamentale tra la legge del Creatore e la legge delle creature. La chiesa , invece, sostiene che, poiché la legge di Dio non può mai essere contro l'uomo, andare contro la legge di Dio significa andare contro l'uomo: dunque se le due leggi entrano in contrasto "è perché la legge dell'uomo non è una buona legge", ed il cattolico può trasgredirla; in altre parole la legge di Dio è superiore alla legge dell'uomo.
Questa concezione, secondo la quale il cattolicesimo costituisce una sorta di seconda natura degli italiani, deve indurci ad una seria ed attenta riflessione per le conseguenze che comporta, in quanto essa, in concreto, sostiene che le leggi laiche che contrastano con i principi cattolici sono automaticamente contronatura, e come tali non solo possono, ma meritano di essere disobbedite. Da questa idea discende la teorizzazione del nuovo cattolicesimo italiano di questi anni: la precettistica morale della Chiesa e la sua dottrina sociale coincidono con il diritto naturale, dunque la legge statale deve basare la sua forza sulla coincidenza con questa morale cattolica e naturale, trasformando così il cattolicesimo da religione delle persone in religione civile, di stato cioè.Ma se la legge di Dio è superiore alla legge dell'uomo, se nell’ambito della doppia obbedienza la Chiesa prevale sullo Stato anche nell'applicazione delle leggi e delle sentenze, nascono due domande: che cittadino è il cattolico osservante, se vive nella possibilità che gli venga chiesto dalla gerarchia ecclesiastica di trasgredire, obiettare, disubbidire? E che concezione ha la Chiesa italiana, con i suoi vescovi e Cardinali, della democrazia e dello Stato?
In democrazia ogni verità è relativa, anche le fedi e i valori sono relativi a chi li professa e nessuno può imporli agli altri: dunque non esiste una forma di "obbligazione religiosa" a fondamento delle leggi di un libero Stato democratico, nel quale anzi nessun soggetto può pretendere " di possedere la verità più di quanto ogni altro possa pretendere di possederla". Ne dovrebbe discendere finalmente una parità morale nella discussione pubblica, negando il moderno pregiudizio per cui la democrazia, lo Stato moderno e la cultura civica che ne derivano sono carenti senza il legame con l'eternità del pensiero cristiano, sono insufficienti nel fondamento. È da questo pregiudizio che nasce la violenza del linguaggio contro chi richiama la legge dello Stato, le sentenze dei tribunali, le norme repubblicane. Come se per i laici la vita non fosse un valore, e praticassero la cultura della morte. Come se il concetto di libertà per una famiglia dilaniata, di fraternità per un padre davanti ad una prova suprema, di condivisione per il suo dolore che non è immaginabile, non contassero nulla. La libertà di scelta individuale e l'autodeterminazione esclusiva della propria persona sono il fondamento della dignità di ogni essere umano, un principio inviolabile verso cui nemmeno lo stato ha il diritto di esercitare ingerenze. Se lo stato ha tra i propri compiti quello di garantire il diritto alla vita ed alla salute, questo non può che essere esercitato nel rispetto della volontà personale e delle scelte di ciascun individuo circa i trattamenti medici e le terapie a cui intende o meno sottoporsi.
Pubblicato da Michele Farina alle 19:19 8 commenti
Etichette: società
Santa Maria di una volta.

Il rischio che tra un decennio potremmo non riconoscere più questa città se si consentiranno gli abbattimenti nel centro storico è reale, la strada da seguire è il recupero dei corpi di fabbrica con il rifacimento in stile non l’abbattimento.
Pubblico questa foto con l’auspicio che non avvengano mai più per il futuro ulteriori stravolgimenti del tessuto urbanistico antico.
Pubblicato da Anonimo alle 00:02 10 commenti
Etichette: Storia e memoria
mercoledì 4 febbraio 2009
martedì 3 febbraio 2009
Costruzione psico-bio-genetica:soluzione.
Pubblicato da Anonimo alle 20:11 1 commenti
Etichette: Una strana storia
Test culturale per Cittadino Sammaritano.
Pubblicato da Anonimo alle 18:56 5 commenti
Etichette: uomini illustri
lunedì 2 febbraio 2009
Come ti distruggo il passato puntata 6°

Questi reperti, furono ritrovati più in periferia e sono molto probabilmente di epoca antecedente al dominio Romano. Come al solito oggi non sono più visibili e sul posto vi è un bel complesso edilizio. Ma dico possibile che nessuna scoperta e nemmeno uno di questi reperti è stato riconosciuto degno di essere recuperato? Eppure in città oltre quel poco che è visibile di epoca Romana non vi è nessuna testimonianza in situ di epoca antecedente. A voi l’ardua sentenza e come sempre a voi il compito di indovinare il posto dove si trovavano.
Pubblicato da Anonimo alle 21:11 2 commenti
Etichette: monumenti
Costruzione psico-bio-genetica.
molta ignoranza, poca intelligenza, molta incompetenza, molta irascibilità, molto ruffianismo, tanta falsità, abbastanza irresponsabiltà, moltissima cazzimma.
Cosa abbiamo creato?
Pubblicato da Anonimo alle 15:20 2 commenti
Etichette: Stravaganze varie
La giustizia italiana.
Pubblicato da Michele Farina alle 13:43 1 commenti