lunedì 9 novembre 2009

Sulle tracce di Berlino:abbattiamo tutti i muri!!!





9 novembre 1989,vent'anni dopo
“Questo giorno ha cambiato la vita di molta gente, inclusa la mia vita.La riunificazione tedesca e l’Unione europea sono sempre state, e lo saranno sempre, due facce della stessa medaglia. Noi tedeschi , non dimenticheremo i nostri vicini e i nostri alleati, che hanno reso possibile la strada verso la riunificazione”"parole pronunciate dalla cancelliera tedesca,Angela Merkel.
Per questo, la Merkel ha invitato nella capitale decine di capi di Stato e di governo di tutto il mondo e il governo tedesco ci tiene affinché tutti i governi dell’Ue siano rappresentati.
Il 9 novembre 1989, vent'anni esatti fa, dopo diverse settimane di disordini pubblici, il governo della Germania Est annunciò che le visite nella parte Ovest del paese (e della stessa Berlino) sarebbero state permesse: nella notte tra il 9 e il 10 novembre una moltitudine di cittadini dell'Est si arrampicò sul muro, costruito nel 1961, e lo superò, in un'atmosfera festosa che avrebbe segnato l'abbattimento definitivo della frontiera verso la Germania Ovest, e sarebbe diventata simbolo dell'apertura del blocco comunista all'Occidente.
« L’obiettivo del muro: evitare che il popolo della Germania
socialista potesse scappare nel mondo normale. Il muro fu
costantemente perfezionato e rinforzato, trasformato
da un normale muro in un sistema insormontabile
di ostacoli, trappole, segnali elaborati, bunker, torri di
guardia, tetraedri anti carro e armi a sparo automatico
che uccidevano i fuggitivi senza bisogno di intervento
da parte delle guardie di confine.

Ma più lavoro, ingegnosità, denaro e acciaio
i comunisti mettevano per migliorare il muro,
più chiaro diventava un concetto: gli esseri umani possono
essere mantenuti in una società comunista solo
con costruzioni impenetrabili, filo spinato, cani e
sparandogli alle spalle. Il muro significava che
il sistema che i comunisti avevano costruito
non attraeva ma repelleva.








9 novembre 1989,vent'anni dopo
“Questo giorno ha cambiato la vita di molta gente, inclusa la mia vita.La riunificazione tedesca e l’Unione europea sono sempre state, e lo saranno sempre, due facce della stessa medaglia. Noi tedeschi , non dimenticheremo i nostri vicini e i nostri alleati, che hanno reso possibile la strada verso la riunificazione”"parole pronunciate dalla cancelliera tedesca,Angela Merkel.
Per questo, la Merkel ha invitato nella capitale decine di capi di Stato e di governo di tutto il mondo e il governo tedesco ci tiene affinché tutti i governi dell’Ue siano rappresentati.
Il 9 novembre 1989, vent'anni esatti fa, dopo diverse settimane di disordini pubblici, il governo della Germania Est annunciò che le visite nella parte Ovest del paese (e della stessa Berlino) sarebbero state permesse: nella notte tra il 9 e il 10 novembre una moltitudine di cittadini dell'Est si arrampicò sul muro, costruito nel 1961, e lo superò, in un'atmosfera festosa che avrebbe segnato l'abbattimento definitivo della frontiera verso la Germania Ovest, e sarebbe diventata simbolo dell'apertura del blocco comunista all'Occidente.
« L’obiettivo del muro: evitare che il popolo della Germania
socialista potesse scappare nel mondo normale. Il muro fu
costantemente perfezionato e rinforzato, trasformato
da un normale muro in un sistema insormontabile
di ostacoli, trappole, segnali elaborati, bunker, torri di
guardia, tetraedri anti carro e armi a sparo automatico
che uccidevano i fuggitivi senza bisogno di intervento
da parte delle guardie di confine.

Ma più lavoro, ingegnosità, denaro e acciaio
i comunisti mettevano per migliorare il muro,
più chiaro diventava un concetto: gli esseri umani possono
essere mantenuti in una società comunista solo
con costruzioni impenetrabili, filo spinato, cani e
sparandogli alle spalle. Il muro significava che
il sistema che i comunisti avevano costruito
non attraeva ma repelleva.





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10 Comments:

mario dice...

grande mascia.
grazie, grazie, grazie.
stamane mi sono svegliato con questo pensiero:
il muro vent'anni dopo.
la scena che mi e' rimasta impresa piu' di tutte e' quella del polizziotto che arrivato al filo spinato fa un salto e scappa via oltre il confine sotto gli occhi dei commilitoni.
a confermare che quel muro non convinceva nemmeno quelli che dovevano controllarlo.
un muro che convinceva appena le menti folli che lo avevano ideato.
saluti
mario

Anonimo dice...

Cara Mascia,quanti muri ci sono.
Ti confesso una cosa.
Lavoro in un ambiente dove qualcuno ha costruito un muro insormontabile.
Plinio Il Giovane

il pungiglione dice...

L'abbattimento del muro di Berlino, simbolo dell'oppressione di un regime dittatoriale, deve darci lo stimolo e la forza per combattere ed abbattere i muri eretti nella nostra società.
Ieri il muro era di cemento e, paradossalmente, più facile da buttare giù dei muri di gomma che si sono formati successivamente.
Ben vengano, dunque, le celebrazioni, purchè esse non costituiscano uno sterile esercizio oratorio, ma aiutino i giovani d'oggi, facendo loro comprendere la storia di 20 anni fa, ad evitare di costruire nuovi muri.

mascia dice...

Caro Plinio,i muri da abbattere sono tantissimi e di diversa natura,costruzione,altezza,
spessore e resistenza.
Muri che noi stessi ergiamo a difesa dei nostri interessi e del nostro egoismo; imponenti barriere costruite dalla societa', da cui emerge una grande paura a dialogare ed esporsi,una grande diffidenza a essere parte integrante di sistemi organizzati,dove tutto sembra venirci contro e dove spesso la giustizia è magnanima nei confronti di chi commette reati,e malefica verso chi si adopera a rispettarla ed osservarla.
Il primo e difficile muro da abbattere e' fatto di pietra e cemento,ed e' quello che abbiamo racchiuso nel nostro cuore;solo
ampliando la nostra visione e riponendo di nuovo la fiducia negli altri forse riusciremo a demolirlo.
Lavoro che deve essere fatto con la collettivita',uniti,perche' materialmente un muro non ci vuole niente a buttarlo giu',ma, le camaleontiche divisioni interne, vanno combattute,condivise e modificate tutti insieme, con forza e convincimento globale perche' pur essendo formate da invisibili linee psicologiche capaci di occultarsi,alla fine rimangono e fermentano dentro ognuno di noi senza farci godere in pieno la vera essenza e profumo della liberta'.
Viviamo in un paese libero ideologicamente,ma,stagnante e rinchiuso in una volonta' umana che ci rende schiavi di se' stessa,dove l'intolleranza,la cattiveria,la prevaricazione,il potere governano incontrastate perche' al posto dell'amore e' stato elevato il muro della diffidenza e dell'egoismo.

Anonimo dice...

Condivido il pensiero di Mascia, (non tanto quello di mario che si limita ad un compiacimento meramente idealistico a conferma che è rimasto pure lui fermo a 20 anni fa, e per lui 2 considerazioni :
1 - quella sentinella è poi morta suicida (impiccato), quando dopo il crollo del muro ed il suo ritorno nei luoghi di origine venne dai suoi stessi parenti allontanato;
2 - di muri "materiali" ne sono rimasti ancora 2 ed eretti per lo stesso motivo di quello berlinese. Uno, più vecchio e molto più lungo - circa 8000 e + km - , si trova in Cina; l'altro, di più recentissima costruzione ma molto più corto, al confine tra israele e la striscia di Gaza.)
ciò detto, convengo con te. quanti altri muri, ben più impenetrabili del cemento, esistono ancora in quella come in altre città.
geo-politicamente parlando, senza entrare in meriti molto più profondi, credo , e non è una convinzione non solo mia, che tra i paesi dell'ex blocco socialista ed il resto dell'europa, esistano ancora dei muri invalicabili.
f.g.

Anonimo dice...

Da quella svolta però la sinistra italiana vive ancora con difficoltà questo disagio. Il messaggio unitario diceva di uscire dalle macerie del comunismo autoritario di sinistra, aprendone uno più democratico e liberale,purtroppo ancora non ha trovato la strada giusta,la colpa e' delle consorterie, dei centri del potere o delle vecchie radici ancora non estirpate del tutto?

mario dice...

caro f.g., un altro muro da abbattere e' quello che tu costruisci, tra te e il tuo pensieri, e gli altri.
invece di sparare giudizi a vanvera, rifletti e poi spari idee in aria.
ti spiego se forse non ci arrivi a me colpisce un fatto e ne tu e ne qualcun altro potete dire cosa e' importante per me e cosa mi puo colpire.
quindi quando commenti pensa a te e non agli altri.
a me colpisce il poliziotto che scappa e basta.
PUNTO.
poi se vogliamo analizzare il resto, ossia perche' il muro e' stato eretto, perche' e' stato abbattuto, come si e' arrivati ad erigerlo, come si e' arrivati ad abbatterlo, a disposizione
se poi ti ha colpito il mio definire " menti folli " gli amici comunisti, caro f.g.
non posso esserne che contento.
come diceva qualcuno su questo blog, " quanto il dito indica la luna, lo sciocco guarda il dito"
saluti
mario

Marcello dice...

A dispetto del Grande Crollo, vediamo in giro nuovi muri. Non sul terreno, dentro le teste. C’è un muro invisibile di reciproca diffidenza che in Germania divide ancora.A distanza di vent’anni è più che mai necessario tornare allo spirito dell’89. Quello richiamato nella sua recente visita a Praga da Benedetto XVI, secondo cui, se la dittatura era fondata sulla menzogna, «oggi la libertà ha bisogno di essere costruita sulla verità».

Anonimo dice...

Mario,sempre polemico!!ma non cambi mai?

mario dice...

anonimo firmati e ti rispondo.
se non hai coraggio di metterci il nome abbi la accortenza di aprire la bocca e parlare per te e solo per te senza giudizi.
il polemico e f.g. che si mette a giudicare un mio commento, strettamente personale, rivolto ad un fatto storico-politico.
se " hai letto " il mio commento e la risposta di f.g. puoi trarre le apportune conclusioni, con un tuo " accettatissimo commento personale sull'argomento" astenendoti, come " non " ha fatto f.g., dai giudizi sui commenti degli altri.
p.s. ma uno si mette a giudicarci senza averlo richiesto e senza necessita', io rispondo, e alla fine io sono il polemico.
caro anonimo questo e' un'altro di " quei muri di gomma " che oggi vengono eretti.
un muro di gomma intorno ai nostri " ideali" e ai " nostri poensieri" che noi oltrepassiamo solo per " spaare giudizi addosso a chi critica".
saluti
mario

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