giovedì 11 marzo 2010

Premio nobel ad internet.


Nasce dalle pagine del mensile Wired Italia il progetto Internet for Peace, che candida ufficialmente la Rete al prossimo Premio Nobel per la Pace. Internet deve essere vista come una grande community in cui uomini e donne di tutte le nazionalità e di qualsiasi religione riescono a comunicare, a solidarizzare e a diffondere, contro ogni barriera, una nuova cultura di collaborazione e condivisione della conoscenza. Internet, ha rilevato qualcuno, può essere considerata per questo la prima arma di costruzione di massa, in grado di abbattere l’odio e il conflitto per propagare la democrazia e la pace. Quanto accaduto in Iran dopo le ultime elezioni è solo l’ultimo esempio di come Internet possa divenire un’arma di speranza globale.
Anche il Presidente della Camera G. Fini, introducendo i lavori del convegno "Internet è libertà: perché dobbiamo difendere la rete" ha sostenuto che internet non è una rete di computer, ma un intreccio infinito di persone. Uomini e donne a tutte le latitudini si connettono tra loro, attraverso la più grande piattaforma di relazioni che l'umanità abbia mai avuto".
"La cultura digitale ha creato le fondamenta per una nuova civiltà - ha proseguito - che sta costruendo dialettica, confronto e solidarietà attraverso la comunicazione. Perché da sempre la democrazia germoglia dove c'è accoglienza, ascolto, scambio e condivisione".
Aggiungo io che internet costituisce la base per costruire un lunguaggio universale, comune cioè a tutti i popoli della terra, a prescindere dalla loro razza, religione e finanche lingua parlata; una sua affermazione quale strumento insostituibile di pace e condivisione permetterebbe all'umanità di fare balzi prodigiosi verso l'affrancamento dall'abbruttimento e dall'odio e consentirebbe di sfuttare appieno ed al meglio le potenzialità di questo straordonario mezzo.


Nasce dalle pagine del mensile Wired Italia il progetto Internet for Peace, che candida ufficialmente la Rete al prossimo Premio Nobel per la Pace. Internet deve essere vista come una grande community in cui uomini e donne di tutte le nazionalità e di qualsiasi religione riescono a comunicare, a solidarizzare e a diffondere, contro ogni barriera, una nuova cultura di collaborazione e condivisione della conoscenza. Internet, ha rilevato qualcuno, può essere considerata per questo la prima arma di costruzione di massa, in grado di abbattere l’odio e il conflitto per propagare la democrazia e la pace. Quanto accaduto in Iran dopo le ultime elezioni è solo l’ultimo esempio di come Internet possa divenire un’arma di speranza globale.
Anche il Presidente della Camera G. Fini, introducendo i lavori del convegno "Internet è libertà: perché dobbiamo difendere la rete" ha sostenuto che internet non è una rete di computer, ma un intreccio infinito di persone. Uomini e donne a tutte le latitudini si connettono tra loro, attraverso la più grande piattaforma di relazioni che l'umanità abbia mai avuto".
"La cultura digitale ha creato le fondamenta per una nuova civiltà - ha proseguito - che sta costruendo dialettica, confronto e solidarietà attraverso la comunicazione. Perché da sempre la democrazia germoglia dove c'è accoglienza, ascolto, scambio e condivisione".
Aggiungo io che internet costituisce la base per costruire un lunguaggio universale, comune cioè a tutti i popoli della terra, a prescindere dalla loro razza, religione e finanche lingua parlata; una sua affermazione quale strumento insostituibile di pace e condivisione permetterebbe all'umanità di fare balzi prodigiosi verso l'affrancamento dall'abbruttimento e dall'odio e consentirebbe di sfuttare appieno ed al meglio le potenzialità di questo straordonario mezzo.

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1 Comment:

mascia dice...

Concordo!
Fini è un grande!

Per non dimenticarli!

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