domenica 1 marzo 2009

A Masaniello s’ò crerono muorto!

Conoscete la storia di Masaniello, ovvero la storia della rivolta Napoletana del 1647?
No? Ebbene io che conosco bene la vicenda, e non posso stare qui a raccontarvela tutta per ovvi motivi, posso solo dirvi che durò 10 giorni ma lasciò la più grande eredità morale che abbia avuto il popolo Napoletano anzi Campano.
Masaniello è stato il rivoluzionario più semplice, uomo di popolo unico ad agire per il popolo ai fini di far trionfare la giustizia senza pensare all’arricchimento personale ne avere altri scopi, fu l’unico a capire che le maggiori responsabilità dei patimenti e delle ingiustizie subite dalla gente erano dei funzionari che amministravano a loro piacimento nascondendosi dietro l’autorità del Vicerè che volendo o meno era costretto anch’egli a tollerarli.
Così scriveva in quei giorni il Cardinale Filomarino al Papa: “….questo Masaniello è pervenuto a segno di tale autorità di comando di rispetto di obbedienza in questa città ……….. ha dimostrato prudenza giudizio e moderazione insomma è divenuto il re in questa città, e il più glorioso e trionfante che abbia avuto il mondo!”,


Masaniello purtroppo come succede in tante altre storie fu tradito perché sempre ci sono stati personaggi ambigui pronti a vendere anche chi gli sta gomito a gomito pur di averne dei vantaggi. Ma il merito di Masaniello fu quello lasciare viva e forte la sua presenza nonostante fosse morto, cosa non riconoscibile a nessun altro personaggio. Masaniello ha lasciato la paura nei despoti e nei dittatori che si sono succeduti a Napoli, una paura rimasta sempre viva, e così forte al punto che nel 1799 il re per cercare inutilmente di cancellarne anche la memoria, decise di fare scomparire anche la sua tomba.
Come accade però sempre in questi casi la sua azione non ebbe efficacia in quanto il despota non aveva capito che Masaniello era l’icona di tutti gli oppressi e in ognuno di questi risiedeva, viveva nella mente e nel cuore della gente.
Una canzone della tradizione popolare Napoletana ammonisce i tiranni e recita:
”a Masaniell s’ò crerono muorto!”

Conoscete la storia di Masaniello, ovvero la storia della rivolta Napoletana del 1647?
No? Ebbene io che conosco bene la vicenda, e non posso stare qui a raccontarvela tutta per ovvi motivi, posso solo dirvi che durò 10 giorni ma lasciò la più grande eredità morale che abbia avuto il popolo Napoletano anzi Campano.
Masaniello è stato il rivoluzionario più semplice, uomo di popolo unico ad agire per il popolo ai fini di far trionfare la giustizia senza pensare all’arricchimento personale ne avere altri scopi, fu l’unico a capire che le maggiori responsabilità dei patimenti e delle ingiustizie subite dalla gente erano dei funzionari che amministravano a loro piacimento nascondendosi dietro l’autorità del Vicerè che volendo o meno era costretto anch’egli a tollerarli.
Così scriveva in quei giorni il Cardinale Filomarino al Papa: “….questo Masaniello è pervenuto a segno di tale autorità di comando di rispetto di obbedienza in questa città ……….. ha dimostrato prudenza giudizio e moderazione insomma è divenuto il re in questa città, e il più glorioso e trionfante che abbia avuto il mondo!”,


Masaniello purtroppo come succede in tante altre storie fu tradito perché sempre ci sono stati personaggi ambigui pronti a vendere anche chi gli sta gomito a gomito pur di averne dei vantaggi. Ma il merito di Masaniello fu quello lasciare viva e forte la sua presenza nonostante fosse morto, cosa non riconoscibile a nessun altro personaggio. Masaniello ha lasciato la paura nei despoti e nei dittatori che si sono succeduti a Napoli, una paura rimasta sempre viva, e così forte al punto che nel 1799 il re per cercare inutilmente di cancellarne anche la memoria, decise di fare scomparire anche la sua tomba.
Come accade però sempre in questi casi la sua azione non ebbe efficacia in quanto il despota non aveva capito che Masaniello era l’icona di tutti gli oppressi e in ognuno di questi risiedeva, viveva nella mente e nel cuore della gente.
Una canzone della tradizione popolare Napoletana ammonisce i tiranni e recita:
”a Masaniell s’ò crerono muorto!”

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4 Comments:

Anonimo dice...

Caro Confuleio,però non hai detto la fine che fece quando fu lasciato solo.
Il corpo di Masaniello venne decapitato. La testa fu portata al vicerè come prova, mentre i poveri resti furono trascinati per l’intera piazza, poi abbandonati in pasto ai cani
Molto miserevole fu anche la sorte della moglie di Masaniello, Bernardina Pisa, sposata nel 1641. Rimasta sola dovette prostituirsi per campare. Morì poi di peste, nel 1656.
Con questo voglio dire che l'unione fa la forza.........
Plinio il Giovane

Anonimo dice...

Caro Plino,nel post ho premesso "non posso certo stare qui a raccontarvela tutta", era scontato che Masaniello essendo stato tradito fosse morto.
Appunto si dice" a Masaniello so crerono muorto" nel senso che è viva l'idea di Masaniello ma esso é morto e quella che conta é che l'ideale di giustizia rimanga sempre vivo perchè se abbatti un Masaniello questa idea passa al prossimo per cui non potrai mai uccidere tutti!
Claro!!!

Anonimo dice...

Gli uomini che hanno fatto la storia nn sono ricordati per il colore degli occhi,per i lineamenti,per l'altezza e cosi' via,ma,per come hanno operato e persone che hanno sacrificato la propria vita per difendere i principi ed ideali di giustistia in cui credevano nn verranno mai dimenticate ed hanno sicuramente lasciato nei posteri l'esigenza di continuare a lottare per essi.

Anonimo dice...

GRAZIE....

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