IL NOSTRO PATRIMONIO CULTURALE

E' sicuramente interessante quello che si sostiene: utilizzare il G8 per pubblicizzare il nostro patrimonio culturale. A questa affermazione permettetemi di dissentire per una serie di ragioni.
La prima come suggerisce una ipotesi molto convincente formulata dall'archeol. Giuseppe Roma. Egli ipotizza che i due bronzi siano stati sempre nei pressi di Riace perchè commissionati dai locresi per ringraziare i Dioscuri che li avevano aiutati nell'impari, ma vittoriosa, battaglia del fiume Sagra, avvenuta alla metà del VI sec. a.c. contro i crotoniati. I Dioscuri sarebbero stati "sepolti" nell'acqua, a poche decine di metri dalla battigia, fra il IV ed il VI sec. d.c. per nasconderli dalla furia iconoclasta dei cristiani che avrebbere potuto distruggerli in quanto simulacri pagani. I Bronzi sarebbero, seconda questa tesi, di Riace e non più da Riace ed avrebbero rappresentato per i calabresi prima due divinità pagane, i Dioscuri e poi due santi Cosma e Damiano, un impasto di paganesimo e cristianesimo molto comune alle tradizioni popolari, a testimonianza dell'antico rapporto degli abitanti della calabria con le due statue. La seconda ragione è che mi sembra incomprensibile che le due statue possano essere esibite, con parere contrario dei tecnici allo spostamento e della sovraintendenza alle belle arti, prive del contesto territoriale. Sarebbero delle figurine senza spessore. La terza ragione è la supposta valorizzazione. L'esibizione sarda non produrrebbe nessun effetto perchè dopo una prima pubblicità tutto torna nell'oblio perchè la Calabria continua ad essere quasi del tutto priva di infrastutture per ricevere un turismo culturale. Ci sarebbero altre ragioni come quella dello svilimento della ns eredità culturale a mero valore economico. Sarebbe ora di aprire seriamente un dibattito a tutti i livelli, anche internazionale, sul ns patrimonio e non fermarsi a spot pubblicitari.

E' sicuramente interessante quello che si sostiene: utilizzare il G8 per pubblicizzare il nostro patrimonio culturale. A questa affermazione permettetemi di dissentire per una serie di ragioni.
La prima come suggerisce una ipotesi molto convincente formulata dall'archeol. Giuseppe Roma. Egli ipotizza che i due bronzi siano stati sempre nei pressi di Riace perchè commissionati dai locresi per ringraziare i Dioscuri che li avevano aiutati nell'impari, ma vittoriosa, battaglia del fiume Sagra, avvenuta alla metà del VI sec. a.c. contro i crotoniati. I Dioscuri sarebbero stati "sepolti" nell'acqua, a poche decine di metri dalla battigia, fra il IV ed il VI sec. d.c. per nasconderli dalla furia iconoclasta dei cristiani che avrebbere potuto distruggerli in quanto simulacri pagani. I Bronzi sarebbero, seconda questa tesi, di Riace e non più da Riace ed avrebbero rappresentato per i calabresi prima due divinità pagane, i Dioscuri e poi due santi Cosma e Damiano, un impasto di paganesimo e cristianesimo molto comune alle tradizioni popolari, a testimonianza dell'antico rapporto degli abitanti della calabria con le due statue. La seconda ragione è che mi sembra incomprensibile che le due statue possano essere esibite, con parere contrario dei tecnici allo spostamento e della sovraintendenza alle belle arti, prive del contesto territoriale. Sarebbero delle figurine senza spessore. La terza ragione è la supposta valorizzazione. L'esibizione sarda non produrrebbe nessun effetto perchè dopo una prima pubblicità tutto torna nell'oblio perchè la Calabria continua ad essere quasi del tutto priva di infrastutture per ricevere un turismo culturale. Ci sarebbero altre ragioni come quella dello svilimento della ns eredità culturale a mero valore economico. Sarebbe ora di aprire seriamente un dibattito a tutti i livelli, anche internazionale, sul ns patrimonio e non fermarsi a spot pubblicitari.

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