giovedì 26 febbraio 2009

Testamento biologico.

La legge Italiana sancisce il diritto per ogni paziente di conoscere la verità sulla propria malattia e il diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte(consenso informato). In condizioni molto gravi, tuttavia, il paziente potrebbe non essere in grado di esprimere la propria volontà.In casi come questi, purtroppo tutt'altro che rari, il vuoto legislativo non consente di dare adeguata soluzione al problema dell'interruzione dei trattamenti sanitari, al fine di evitare l'accanimento terapeutico e di garantire la qualità e la dignità della vita anche nella fase terminale di essa.A tal fine pubblico l'appello del Sen. Marino al quale ognuno, se crede, può aderire, non sottraendomi all'obbligo di sostenere che la battaglia che andrà combattuta non ha, nè potrà avere mai, connotazioni politiche e, meno che mai, partitiche e che le prese di posizione, favorevoli o contrarie al testamento biologico, dovranno essere ispirate alla sola propria convinzione.Mi preme, infine, nel sottoporvi il citato appello ed auspicarmi che susciti l'interesse dei lettori di questo blog,sottolineare l'opportunità e la necessità che si acquisisca una più approfondita conoscenza delle svariate sfaccettature del problema.Appello per il diritto alla libertà di cura Rispettiamo l'Articolo 32 della CostituzioneIl Parlamento, con molti anni di ritardo e sull'onda emotiva legata alla drammatica vicenda di Eluana Englaro, si prepara a discutere e votare una legge sul testamento biologico. Dopo quasi 15 anni di discussioni, chiediamo che il Parlamento approvi questo importantissimo provvedimento che riguarda la vita di ciascun cittadino. Il Parlamento, dove siedono i rappresentanti del popolo, deve infatti tenere conto dell'orientamento generale degli italiani.Rivendichiamo l'indipendenza dei cittadini nella scelta delle terapie, come scritto nella Costituzione.Rivendichiamo tale diritto per tutte le persone, per coloro che possono parlare e decidere, e anche per chi ha perso l'integrità intellettiva e non può più comunicare, ma ha lasciato precise indicazioni sulle proprie volontà.Chiediamo che la legge sul testamento biologico rispetti il diritto di ogni persona a poter scegliere.Chiediamo una legge che dia a chi lo vuole, e solo a chi lo vuole, la possibilità di indicare, quando si è pienamente consapevoli e informati, le terapie alle quali si vuole essere sottoposti, così come quelle che si intendono rifiutare, se un giorno si perderà la coscienza e con essa la possibilità di esprimersi.Chiediamo una legge che anche nel nostro Paese dia le giuste regole in questa materia, ma rifiutiamo che una qualunque terapia o trattamento medico siano imposti dallo Stato contro la volontà espressa del cittadino.Vogliamo una legge che confermi il diritto alla salute ma non il dovere alle terapie.Vogliamo una legge di libertà, che confermi ciò che è indicato nella Costituzione. http://www.ignaziomarino.ithttp://testamentobiologico.ilcannocchiale.it/

La legge Italiana sancisce il diritto per ogni paziente di conoscere la verità sulla propria malattia e il diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte(consenso informato). In condizioni molto gravi, tuttavia, il paziente potrebbe non essere in grado di esprimere la propria volontà.In casi come questi, purtroppo tutt'altro che rari, il vuoto legislativo non consente di dare adeguata soluzione al problema dell'interruzione dei trattamenti sanitari, al fine di evitare l'accanimento terapeutico e di garantire la qualità e la dignità della vita anche nella fase terminale di essa.A tal fine pubblico l'appello del Sen. Marino al quale ognuno, se crede, può aderire, non sottraendomi all'obbligo di sostenere che la battaglia che andrà combattuta non ha, nè potrà avere mai, connotazioni politiche e, meno che mai, partitiche e che le prese di posizione, favorevoli o contrarie al testamento biologico, dovranno essere ispirate alla sola propria convinzione.Mi preme, infine, nel sottoporvi il citato appello ed auspicarmi che susciti l'interesse dei lettori di questo blog,sottolineare l'opportunità e la necessità che si acquisisca una più approfondita conoscenza delle svariate sfaccettature del problema.Appello per il diritto alla libertà di cura Rispettiamo l'Articolo 32 della CostituzioneIl Parlamento, con molti anni di ritardo e sull'onda emotiva legata alla drammatica vicenda di Eluana Englaro, si prepara a discutere e votare una legge sul testamento biologico. Dopo quasi 15 anni di discussioni, chiediamo che il Parlamento approvi questo importantissimo provvedimento che riguarda la vita di ciascun cittadino. Il Parlamento, dove siedono i rappresentanti del popolo, deve infatti tenere conto dell'orientamento generale degli italiani.Rivendichiamo l'indipendenza dei cittadini nella scelta delle terapie, come scritto nella Costituzione.Rivendichiamo tale diritto per tutte le persone, per coloro che possono parlare e decidere, e anche per chi ha perso l'integrità intellettiva e non può più comunicare, ma ha lasciato precise indicazioni sulle proprie volontà.Chiediamo che la legge sul testamento biologico rispetti il diritto di ogni persona a poter scegliere.Chiediamo una legge che dia a chi lo vuole, e solo a chi lo vuole, la possibilità di indicare, quando si è pienamente consapevoli e informati, le terapie alle quali si vuole essere sottoposti, così come quelle che si intendono rifiutare, se un giorno si perderà la coscienza e con essa la possibilità di esprimersi.Chiediamo una legge che anche nel nostro Paese dia le giuste regole in questa materia, ma rifiutiamo che una qualunque terapia o trattamento medico siano imposti dallo Stato contro la volontà espressa del cittadino.Vogliamo una legge che confermi il diritto alla salute ma non il dovere alle terapie.Vogliamo una legge di libertà, che confermi ciò che è indicato nella Costituzione. http://www.ignaziomarino.ithttp://testamentobiologico.ilcannocchiale.it/

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10 Comments:

Anonimo dice...

Penso che effettivamente sia un grande dilemma:
il sottoscrivere un testamento biologico,
l'accettazione da parte dei familiari,
il decidere di attuarlo da parte dei medici competenti.
E' un problema che cmq va a toccare la sensibilita' e la coscienza di molte persone.
E' difficile xche' penso che tra il dire e il fare c'e' sempre di mezzo il mare e solo chi ha vissuto una situazione analoga puo' essere pienamente a conoscenza delle emozioni e dei pensieri che in quei momenti si provano.

Michele Farina dice...

Non facciamoci fuorviare dal caso di Eluana Englaro, compenetrandoci nella situazione drammatica che ha vissuto il suo papà; pensiamo, piuttosto,al caso ipotetico di un cittadino che, oggi in buona salute, detta le sue volontà in ordine alla prosecuzione di determinate "cure" nel deprecabile caso si potesse trovare in una situazione di vita vegetativa.
E' giusto che, in questo caso, le sue volontà non vengano rispettate e lo Stato decida, arbitrariamente e senza rispetto della sua dignità, della sua sorte?

Anonimo dice...

Una cosa é certa, nessuno di noi sa a priori cosa si suggerirebbero al momento le proprie emozioni.

Procopio di Cesarea.

Anonimo dice...

Il mio pensiero nn era riferito al caso di Eluana ma era un discorso in generale nel senso che quando nn si vivono determinate situazioni e' facile poter ipotizzare possibili comportamenti e decisioni che poi tradotti nella realta' possono assolutamente variare ed esserne l'esatto contrario.
Lo Stato puo' indire un referendum mediante il quale tutti i cittadini attraverso il proprio voto e in piena liberta' possano esprimere la propria opinione in merito, come e' stato fatto ad esempio per l'aborto.

Michele Farina dice...

Forse sono stato infelice nell'esposizione dei fatti: il quesito circa il diritto alla libertà di cura e quindi il diritto soggettivo a rifiutare eventuali trattamenti sanitari riguarda direttamente la persona interessata e non anche i familiari.
In altre parole, ponetevi nei riguardi della questione con gli occhi del maltao e non quello dei suoi comgiunti.
Spero di essere stato abbastanza chiaro.

Anonimo dice...

Lart. 32 secondo comma della Cost. Italiana è chiaro:
"Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana." Non ci sarebbe nessuna ragione per legiferare nuovamente. Ma siccome siamo in Italia e per non incappare in un nuovo caso Englaro, è bene specificare il diritto alla libertà di cura e quindi anche il diritto a rifiutare i trattamenti.
Sammartino Documenta

Anonimo dice...

Innanzitutto ben ritrovato signor Farina era un po' che nn scriveva,lei dice di essere stato infelice nell'esposizione dei fatti ed io mi rammarico di nn essere stata chiara in quanto aldila' dei sentimenti dei familiari penso che in ogni essere umano ci sia un forte istinto di sopravvivenza e di speranza nel riuscire a combattere e vincere un'eventuale malattia,so di persone che sono riuscite a sconfiggere mali terribili,purtroppo mettermi freddamente nei panni di un malato che arriva a rifiutare di curarsi mi e' assolutameente difficile e questo senza farmi influenzare da quelle che sono le mie credenze religiose.
Penso che ogni caso sia diverso e vada analizzato e studiato attentamente cmq documentandomi ho letto che anche gli ambienti cattolici sono disponibili alla discussione di una legge che preveda la regolamentazione del testamento biologico,ma con attente cautele,nel timore che si possa passare,nelle fasi della preparazione del testo di legge, dal rifiuto dell'accanimento terapeutico alla somministrazione della "dolce morte".

Michele Farina dice...

Cara sig.a Mascia, la tentazione di contestarle il "dogma" secondo il quale la sola Chiesa Cattolica o la religione in generale debba e possa occuparsi in via esclusiva del bene primario della vita è forte, ma mi sono imposto di resistervi e non alimenterò facili quanto sterili polemiche.
Quel che mi preme sottolineare,invece, è che qualunque decisione da chiunque assunta in violazione di un desiderio "legittimo" di una persona è un ARBITRIO da qualunque punto di vista lo si voglia esaminare e qualunque aspetto della vita essa riguardi.
Detto ciò, ho la netta sensazione che, dopo aver accantonato l'eutanasia che lei, con traduzione letterale, definisce "dolce morte" si sia passati alla messa al bando del testamento biologico ( mai approvato per la verità) e che, in seguito, analoga sorte toccherà all'aborto e, forse, anche al divorzio ed agli altri istituti invisi al clero ed ai clericali.

Anonimo dice...

Non volendo cadere in quelle che lei definisce "polemiche sterili" cmq sono convinta che il xche' di tante perplessita' deriva proprio dal fatto che forse le due cose camminino a braccetto e non possono essere scisse l'una dall'altra.

Anonimo dice...

Avviso a tutti i cittadini italiani: in attesa che il Parlamento e i partiti, superata la fregola del caso Englaro che ormai non manda più nessuno in televisione dunque non strabatte più niente neppure a Berlusconi, esamini con attenzione e con tutto comodo la questione del “testamento biologico” e decida finalmente a chi appartenga la mia vita, se al Vaticano, a Rutelli, a Pannella, al medico condotto, o a me?
Plinio il Giovane

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