venerdì 13 febbraio 2009

Benvenuti!


Benvenuti nella mia casa, mi presento, Il mio nome completo è Publius Confuleio Sabbio, o meglio sono da tutti conosciuto a Capua come Confuleio Sabbione.
Sono un “Sagarius”, ah già! per voi che non conoscete il termine, è difficile capire, vuol dire venditore di mantelli, si mantelli, anzi per esser più preciso, prima di venderli li coloro del classico porpora tingendoli nella capiente vasca della mia bottega che affaccia sulla via più bella di Capua la via Albana, insomma, voi oggi direste che sono un piccolo imprenditore.
Sono un liberto, che per chi non lo sapesse vuol dire schiavo divenuto uomo libero, emancipato, e il mio “cognomen Confuleio”, mi è stato dato dal mio ex padrone che mi ha adottato, è un cognomen molto antico e risonante in città, e si!, è lui che è stato la mia fortuna, lui mi ha avviato nell’attività del commercio, ora vive a Roma dove si è trasferito per gli ultimi anni della sua vecchiaia.
Oggi, grazie a Mercurio, non posso lamentarmi, possiedo una bella casa che tutti mi invidiano sulla via principale di Capua che ho fatto decorare con pitture e mosaici pavimentali, mi è costata si parecchi sesterzi, ma d'altronde è pur vero che è stata progettata da Safinio Pollione, noto in città e fuori, è un buon Architetto, anche se ha il difetto di far vanto delle sue capacità e delle sue virtù in continuazione! Come direste voi oggi è un po pesante.
Il lavoro? non mi manca, i “Sagum “mantelli di lana grossa”, sono esportati in tutta Italia e rendono bene, il mio maggior committente è l’esercito che non bada a spese.
La mia bottega come dicevo, affaccia sulla via Albana a quattro passi dal capitolium e sotto di essa nell’interrato ho allestito il mio laboratorio, nel quale i miei cinque dipendenti provvedono alla colorazione dei teli con la porporina.
Cerco di vivere la vita al meglio anche perché sono a metà del mio percorso terreno, per cui se Giove vorrà concedermi altri anni ben vengano perché saranno ben spesi. Uno dei miei svaghi è la caccia, e, di tanto in tanto con gli amici ci rechiamo nei boschi Tifatini a circa due miglia da qui dove la selvaggina abbonda, non trascurando però di fare come rito propiziatorio una capatina al sacro tempio di Diana Tifatina, alla quale sono molto devoto e, in occasione dei suoi festeggiamenti, ogni anno non manco di versare nelle casse del tempio una lauta donazione.
Ne disdegno, quando posso, di recarmi a teatro che si trova qui vicino casa mia all’altro lato della via Albana per assistere alle fabulae Atellane che trovo molto spassose.
Un altro piacere al quale non rinuncio è il passare di tanto in tanto le serate con i miei amici mangiando e bevendo spensieratamente e discutendo del più e del meno ma molto spesso del più, sdraiati sui miei comodi e raffinati triclini che ho fatto fondere apposta dai migliori artigiani del bronzo di Capua. Uno è Marco Pupponio, commerciante di rose che coltiva in parte in un grande orto alla periferia di Capua, e per la maggior parte nel suo podere che si trova nel campo stellare a qualche miglio distante dal porto di Casilinum che poi vende ai profumieri della Seplasia; l’altro, è Antonino Aufustio, scaltro commerciante di vettovaglie che esporta addirittura a Creta dove ha acquistato un piccolo podere che gli frutta una nutrita rendita, insomma, insieme passiamo ore spensierate senza pensare all’incertezza del domani che spesso come una premonizione funesta vedo molto cupo per questa città nei secoli a venire!


Benvenuti nella mia casa, mi presento, Il mio nome completo è Publius Confuleio Sabbio, o meglio sono da tutti conosciuto a Capua come Confuleio Sabbione.
Sono un “Sagarius”, ah già! per voi che non conoscete il termine, è difficile capire, vuol dire venditore di mantelli, si mantelli, anzi per esser più preciso, prima di venderli li coloro del classico porpora tingendoli nella capiente vasca della mia bottega che affaccia sulla via più bella di Capua la via Albana, insomma, voi oggi direste che sono un piccolo imprenditore.
Sono un liberto, che per chi non lo sapesse vuol dire schiavo divenuto uomo libero, emancipato, e il mio “cognomen Confuleio”, mi è stato dato dal mio ex padrone che mi ha adottato, è un cognomen molto antico e risonante in città, e si!, è lui che è stato la mia fortuna, lui mi ha avviato nell’attività del commercio, ora vive a Roma dove si è trasferito per gli ultimi anni della sua vecchiaia.
Oggi, grazie a Mercurio, non posso lamentarmi, possiedo una bella casa che tutti mi invidiano sulla via principale di Capua che ho fatto decorare con pitture e mosaici pavimentali, mi è costata si parecchi sesterzi, ma d'altronde è pur vero che è stata progettata da Safinio Pollione, noto in città e fuori, è un buon Architetto, anche se ha il difetto di far vanto delle sue capacità e delle sue virtù in continuazione! Come direste voi oggi è un po pesante.
Il lavoro? non mi manca, i “Sagum “mantelli di lana grossa”, sono esportati in tutta Italia e rendono bene, il mio maggior committente è l’esercito che non bada a spese.
La mia bottega come dicevo, affaccia sulla via Albana a quattro passi dal capitolium e sotto di essa nell’interrato ho allestito il mio laboratorio, nel quale i miei cinque dipendenti provvedono alla colorazione dei teli con la porporina.
Cerco di vivere la vita al meglio anche perché sono a metà del mio percorso terreno, per cui se Giove vorrà concedermi altri anni ben vengano perché saranno ben spesi. Uno dei miei svaghi è la caccia, e, di tanto in tanto con gli amici ci rechiamo nei boschi Tifatini a circa due miglia da qui dove la selvaggina abbonda, non trascurando però di fare come rito propiziatorio una capatina al sacro tempio di Diana Tifatina, alla quale sono molto devoto e, in occasione dei suoi festeggiamenti, ogni anno non manco di versare nelle casse del tempio una lauta donazione.
Ne disdegno, quando posso, di recarmi a teatro che si trova qui vicino casa mia all’altro lato della via Albana per assistere alle fabulae Atellane che trovo molto spassose.
Un altro piacere al quale non rinuncio è il passare di tanto in tanto le serate con i miei amici mangiando e bevendo spensieratamente e discutendo del più e del meno ma molto spesso del più, sdraiati sui miei comodi e raffinati triclini che ho fatto fondere apposta dai migliori artigiani del bronzo di Capua. Uno è Marco Pupponio, commerciante di rose che coltiva in parte in un grande orto alla periferia di Capua, e per la maggior parte nel suo podere che si trova nel campo stellare a qualche miglio distante dal porto di Casilinum che poi vende ai profumieri della Seplasia; l’altro, è Antonino Aufustio, scaltro commerciante di vettovaglie che esporta addirittura a Creta dove ha acquistato un piccolo podere che gli frutta una nutrita rendita, insomma, insieme passiamo ore spensierate senza pensare all’incertezza del domani che spesso come una premonizione funesta vedo molto cupo per questa città nei secoli a venire!

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3 Comments:

Anonimo dice...

Caro Publius Confuleio Sabbio,
ieri ho svelato in anticipo chi fossi.
Come vedi qualcosa di Te sapevo.
Plinio il Giovane.

Anonimo dice...

Com'eri lungimirante Confuleio Sabbione!
E, dimmi, riusciremo a liberarci dal giogo degli stranieri che ci stanno opprimendo?

Anonimo dice...

Chi si sente libero dentro nn ha bisogno di liberarsi dal giogo degli oppressori stranieri.
Nel suo piccolo lotta quotidianamente contro le idee e le azioni che nn ritiene giuste pagandone lo scotto in prima persona, ma nn importa, egli lotta per quello in cui crede e ha la capacita' di non cedere ai soprusi.
E' capace di opporsi pur sapendo che questo lo penalizzera' sulle entrate economiche a discapito del sostentamento della propria famiglia ma ne e' valsa cmq la pena in quanto sa di avere la coscienza pulita e al suo ritorno a casa sara' circondato da persone che hanno stima e rispetto di un uomo che ha avuto la forza di lottare,senza svendersi, nella speranza di riuscire a salvaguardare quelli che sono i suoi principi morali.
La mattina quando si rade nn ha difficolta' a guardarsi nello specchio e la notte dorme sonni tranquilli.
Ma fate attenzione:
Una piccola goccia,giorno dopo giorno,riusci' a scavare una montagna!!!

Per non dimenticarli!

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