venerdì 27 febbraio 2009

Sciopero virtuale


Finalmente nasce un nuovo e più dinamico modo di fare politica, diverso da quello vetusto, paludato ed inefficace visto finora.
Un modo, dicevamo, educato, efficiente e perfino ironico se non gioioso.
Volete un esempio di ciò che dico? Eccovelo fresco, fresco.
Accertata la necessità di dover limitare fortemente la libertà sindacale in materia di scioperi, a causa dei disagi che esso provoca(sic!), in che modo il nostro buon governo ha pensato di intervenire per cercare di raggiungere lo scopo?
Con un provvedimento legislativo che espressamente –ex se- limita il diritto di sciopero? No! Con una riforma del testo unico dei diritti dei lavoratori? Macchè!!
Questi erano gli strumenti utilizzati dalla vecchia politica che, per di più, ascrivevano senza ombra di dubbio la responsabilità politica in relazione ai provvedimenti adottati.
Ed allora? Ecco a voi lo strumento rivoluzionario in grado di mettere d’accordo lavoratori e datori di lavoro: lo sciopero “ virtuale”, una sorta, cioè, di sciopero simulato.
In cosa consiste?
In parole povere, al lavoratore è riconosciuta la piena libertà di fare sciopero, magari anche senza preavviso, a patto di venire, comunque, a lavorare; in compenso, però, per fargli assaporare lo stesso il gusto dello sciopero, la retribuzione gli viene trattenuta come se non avesse lavorato.
In pratica, il lavoratore che decida di aderire allo sciopero “virtuale” va a lavorare ma non viene pagato ed in questo modo, poiché i datori di lavoro hanno manifestato il loro consenso incondizionato, tutti rimangono contenti e soddisfatti.
Una piccola limitazione, per la verità, è gia stata programmata ed è quella che riguarda le piccole sigle sindacali che non raggiungono il 50% dei lavoratori iscritti; anche in questo caso il nostro buon governo ha trovato, però, una soluzione adeguata che è quella del referendum "preventivo" che, in linea di massima, dovrebbe premiare i sindacati dissenzienti e più forti numericamente,ma,almeno, il metodo "democratico" è salvo. Che ve ne pare?Forti,eh?


Finalmente nasce un nuovo e più dinamico modo di fare politica, diverso da quello vetusto, paludato ed inefficace visto finora.
Un modo, dicevamo, educato, efficiente e perfino ironico se non gioioso.
Volete un esempio di ciò che dico? Eccovelo fresco, fresco.
Accertata la necessità di dover limitare fortemente la libertà sindacale in materia di scioperi, a causa dei disagi che esso provoca(sic!), in che modo il nostro buon governo ha pensato di intervenire per cercare di raggiungere lo scopo?
Con un provvedimento legislativo che espressamente –ex se- limita il diritto di sciopero? No! Con una riforma del testo unico dei diritti dei lavoratori? Macchè!!
Questi erano gli strumenti utilizzati dalla vecchia politica che, per di più, ascrivevano senza ombra di dubbio la responsabilità politica in relazione ai provvedimenti adottati.
Ed allora? Ecco a voi lo strumento rivoluzionario in grado di mettere d’accordo lavoratori e datori di lavoro: lo sciopero “ virtuale”, una sorta, cioè, di sciopero simulato.
In cosa consiste?
In parole povere, al lavoratore è riconosciuta la piena libertà di fare sciopero, magari anche senza preavviso, a patto di venire, comunque, a lavorare; in compenso, però, per fargli assaporare lo stesso il gusto dello sciopero, la retribuzione gli viene trattenuta come se non avesse lavorato.
In pratica, il lavoratore che decida di aderire allo sciopero “virtuale” va a lavorare ma non viene pagato ed in questo modo, poiché i datori di lavoro hanno manifestato il loro consenso incondizionato, tutti rimangono contenti e soddisfatti.
Una piccola limitazione, per la verità, è gia stata programmata ed è quella che riguarda le piccole sigle sindacali che non raggiungono il 50% dei lavoratori iscritti; anche in questo caso il nostro buon governo ha trovato, però, una soluzione adeguata che è quella del referendum "preventivo" che, in linea di massima, dovrebbe premiare i sindacati dissenzienti e più forti numericamente,ma,almeno, il metodo "democratico" è salvo. Che ve ne pare?Forti,eh?

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4 Comments:

Anonimo dice...

ha ha ha.. questa è proprio buona. Lo sciopero virtuale! Questo Brunetta è proprio un gran pensatore. Chissà dove le trova queste idee. Da un governo di destra non ci si poteva aspettare altro..

Michele Farina dice...

Oops...l'idea pare che sia di Sacconi.
Ad ognuno il suo...

Anonimo dice...

Il ministro Maurizio Sacconi ha annunciato che la protesta virtuale sara' frutto di contrattazione e avra' diverse modalita',per esempio si potra' fare con una fascia al braccio in modo che gli scioperanti saranno facilmente riconoscibili.I lavoratori faranno il proprio lavoro senza essere retribuiti e questa somma verra' destinata a fini sociali,in modo tale che i cittadini nn verranno danneggiati ma si riuscira' a fare pressione sull'azienda.
Mah!

Anonimo dice...

Se i lavoratori hanno perso chi li tutelava è colpa della triplice che ha fatto si che gli altri sindacati, quelli che tutelavano realmente i lavoratori non contassero più a nulla. Ma come dice il vecchio saggio oggi a me domani a te! Oggi quelli con cui facevano compromessi non fanno contare neanche più neanche loro ed io su una cosa sono daccordo con Brunetta che i rappresentanti della triplice vadano a lavoooorareee!!!!!!!

Per non dimenticarli!

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