sabato 21 febbraio 2009

Ancora sulla sindone.

Per chiudere definitivamente l'argomento su questo blog lasciando ognuno libero della sue idee e convinzioni.

Siccome non sono uno studioso ma solo uno che ama documentarsi sulle cose per le quali ritiene valido farlo, mi limito a riportare in merito all'argomento solo alcune notizie in piccola sintesi tratte da: Prof. Pierluigi Baima Bollone “la Sindone la prova”, e da altri testi specializzati sugli studi riguardanti la sindone al fine di documentare che essa può essere un reperto originale di epoca antecedente il periodo medievale che l’immagine impressa è di un cadavere e non una immagine artefatta e che non hanno la pretesa di riconoscere che questa immagine sia di Cristo o meno.

Pierluigi Baima Bollone .
70 anni, medico e pubblicista è professore ordinario di Medicina legale nell’Università di Torino. Ha fondato e dirige il dipartimento «Diagnosi e prevenzione» dell’ospedale Gradenigo.
È autore di numerose pubblicazioni scientifiche. Noto saggista a livello internazionale ha scritto opere a larga diffusione ed ampiamente tradotte all’estero, occupandosi in particolare della vita di Gesù e soprattutto della Sindone.

Alcune notizie Storiche.

La Sindone è documentata già a partire dal 689 mediante una illustrazione del volto della immagine su una moneta “solido d’oro di Giustiniano II” in quanto la Palestina all’epoca era ancora possedimento di Bisanzio e la Sindone si trovava ad Edessa ed era conosciuta e venerata con il nome di “Mandylion”, ovvero (Sindone o ultimo vestito di Cristo).
Nel 944 la sindone arriva a Bisanzio come documentato nel precedente post il miniaturista riporta l’accaduto solo ed esclusivamente come un fatto di cronaca perché storicamente attestato.

Alcuni motivi della inaffidabilità della prova del Carbonio 14 sulla Sindone.

La Sindone ha subito ben due incendi l’ultimo nell’anno 1532, la esposizione al calore e alle sostanze fumose hanno sicuramente alterato la struttura molecolare del lino, inoltre, gli esami condotti dal microbiologo Prof. Leoncio A. Garza-Valdes dell’università di S. Antonio Texas che ha curato una indagine sulla superficie nel 1988, hanno accertato ed attestato che su di essa sono presenti in gran quantità di un microorganismo “Lichenotelia” che ha favorito l’accumularsi costante e continuo di uno strato di varie sostanze tra cui: “calcio, ferro, manganese, caolino silicio ”, e ciò a seguito delle frequentissime esposizioni all’aria del telo e di conseguenza, anche di grandi quantità di carbonio recente che falsifica o altera i risultati del test della radio datazione (che invece risulta più affidabile e precisa quando è eseguita su materiali che nel corso dei secoli sono rimasti interrati).
Successivamente agli incendi subiti è accertato che Il telo è stato integrato nelle parti bruciate e deteriorate da nuovo tessuto e ciò in epoca medievale.

alcune copie della sindone.
Alcune considerazioni e conclusioni sulla natura dell’ immagine.

Nessun procedimento meccanico, pittorico o altra tecnica moderna o medievale conosciuta è applicabile ne spiega l’origine dell’immagine, della quale, esistono ben 52 copie, attribuibili come datazione a partire dal VI secolo fino al quattrocento e nessuna presenta per similitudine le inconfondibili caratteristiche di quella di Torino che è unica nella fattispecie, ne è minimamente possibile poter fare alcun paragone tra loro in quanto per queste copie è riconoscibile la fonte d’impressione dell’immagine e/o il procedimento e le sostanze adoperate.

"Nella Sindone ci troviamo di fronte non ad una immagine artifiziosa, ma a una espressione reale....una impressione naturale in quanto può essere data, in particolari condizioni solo da un cadavere d'uomo..."

L'illustre medico stila una lunga e meticolosa diagnosi sulle cause della morte della persona della Sindone;

"L'immagine del cadavere...il corpo presenta inequivocabimnete lesioni di traumi riportati prima della morte.." ecc. (potrete documentarvi sulla infinita e meticolosa diagnosi medico-scientifica fatta leggendo i testi di questo medico -studioso.

Non ultima e nuova scoperta è l'impronta nella trama di una moneta coniata all’epoca da Pilato, (moneta numismaticamente documentata!) riportanti i simboli quali il “liutus e il simpulum” la moneta era posta sull’arcata oculare del corpo impresso nel telo conferma di una diffusa abitudine Giudaica riscontrata in moltissime sepolture dell’epoca.

Per chiudere definitivamente l'argomento su questo blog lasciando ognuno libero della sue idee e convinzioni.

Siccome non sono uno studioso ma solo uno che ama documentarsi sulle cose per le quali ritiene valido farlo, mi limito a riportare in merito all'argomento solo alcune notizie in piccola sintesi tratte da: Prof. Pierluigi Baima Bollone “la Sindone la prova”, e da altri testi specializzati sugli studi riguardanti la sindone al fine di documentare che essa può essere un reperto originale di epoca antecedente il periodo medievale che l’immagine impressa è di un cadavere e non una immagine artefatta e che non hanno la pretesa di riconoscere che questa immagine sia di Cristo o meno.

Pierluigi Baima Bollone .
70 anni, medico e pubblicista è professore ordinario di Medicina legale nell’Università di Torino. Ha fondato e dirige il dipartimento «Diagnosi e prevenzione» dell’ospedale Gradenigo.
È autore di numerose pubblicazioni scientifiche. Noto saggista a livello internazionale ha scritto opere a larga diffusione ed ampiamente tradotte all’estero, occupandosi in particolare della vita di Gesù e soprattutto della Sindone.

Alcune notizie Storiche.

La Sindone è documentata già a partire dal 689 mediante una illustrazione del volto della immagine su una moneta “solido d’oro di Giustiniano II” in quanto la Palestina all’epoca era ancora possedimento di Bisanzio e la Sindone si trovava ad Edessa ed era conosciuta e venerata con il nome di “Mandylion”, ovvero (Sindone o ultimo vestito di Cristo).
Nel 944 la sindone arriva a Bisanzio come documentato nel precedente post il miniaturista riporta l’accaduto solo ed esclusivamente come un fatto di cronaca perché storicamente attestato.

Alcuni motivi della inaffidabilità della prova del Carbonio 14 sulla Sindone.

La Sindone ha subito ben due incendi l’ultimo nell’anno 1532, la esposizione al calore e alle sostanze fumose hanno sicuramente alterato la struttura molecolare del lino, inoltre, gli esami condotti dal microbiologo Prof. Leoncio A. Garza-Valdes dell’università di S. Antonio Texas che ha curato una indagine sulla superficie nel 1988, hanno accertato ed attestato che su di essa sono presenti in gran quantità di un microorganismo “Lichenotelia” che ha favorito l’accumularsi costante e continuo di uno strato di varie sostanze tra cui: “calcio, ferro, manganese, caolino silicio ”, e ciò a seguito delle frequentissime esposizioni all’aria del telo e di conseguenza, anche di grandi quantità di carbonio recente che falsifica o altera i risultati del test della radio datazione (che invece risulta più affidabile e precisa quando è eseguita su materiali che nel corso dei secoli sono rimasti interrati).
Successivamente agli incendi subiti è accertato che Il telo è stato integrato nelle parti bruciate e deteriorate da nuovo tessuto e ciò in epoca medievale.

alcune copie della sindone.
Alcune considerazioni e conclusioni sulla natura dell’ immagine.

Nessun procedimento meccanico, pittorico o altra tecnica moderna o medievale conosciuta è applicabile ne spiega l’origine dell’immagine, della quale, esistono ben 52 copie, attribuibili come datazione a partire dal VI secolo fino al quattrocento e nessuna presenta per similitudine le inconfondibili caratteristiche di quella di Torino che è unica nella fattispecie, ne è minimamente possibile poter fare alcun paragone tra loro in quanto per queste copie è riconoscibile la fonte d’impressione dell’immagine e/o il procedimento e le sostanze adoperate.

"Nella Sindone ci troviamo di fronte non ad una immagine artifiziosa, ma a una espressione reale....una impressione naturale in quanto può essere data, in particolari condizioni solo da un cadavere d'uomo..."

L'illustre medico stila una lunga e meticolosa diagnosi sulle cause della morte della persona della Sindone;

"L'immagine del cadavere...il corpo presenta inequivocabimnete lesioni di traumi riportati prima della morte.." ecc. (potrete documentarvi sulla infinita e meticolosa diagnosi medico-scientifica fatta leggendo i testi di questo medico -studioso.

Non ultima e nuova scoperta è l'impronta nella trama di una moneta coniata all’epoca da Pilato, (moneta numismaticamente documentata!) riportanti i simboli quali il “liutus e il simpulum” la moneta era posta sull’arcata oculare del corpo impresso nel telo conferma di una diffusa abitudine Giudaica riscontrata in moltissime sepolture dell’epoca.


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1 Comment:

Anonimo dice...

E come disse il Manzoni:
"Ai posteri l'ardua sentenza"

Per non dimenticarli!

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