martedì 11 maggio 2010

Saviano Roberto e Fede Emilio : il giornalista ed il ruffiano.

Emilio Fede, noto giocatore d'azzardo e direttore di un Telegiornale su di una rete televisiva " abusiva" di proprietà del suo padrone Presidente del Consiglio Domenica 9 maggio, nel commentare il rifiuto del Ministro Bondi di recarsi a Cannes, causa film della Guzzanti che "offende" il Paese, in quanto scoperchia il marcio della ricostruzione abruzzese , ha approfittato dell'occasione per attaccare indegnamente lo scrittore R. Saviano, vero obiettivo dell'invettiva. Probabilmente perchè anche lui la sputtana l'Italia, forse perchè anche lui che ha subito un attacco simile a quello di Sabina, ma da parte del Premier, veicola all'estero l'immagine di un paese divorato dalla corruzione e governato dalla criminalità organizzata. La Mafia famosa grazie a Gomorra, ricordate? Bene. Ecco le parole di Fede: "Ci sono state polemiche anche su Roberto Saviano ... sempre lui ... ma non è lui che ha scoperto la lotta alla Camorra, non è lui il solo che l'ha denunciata, ci sono registi e giornalisti come lui ... e che sono morti ... lui invece è ancora protetto, superprotetto ... però non se ne può più ...di sentire che lui è l'eroe ... qualcuno gli ha pure offerto la cittadinanza onoraria ... di che cosa? non si capisce, ha scritto libri sulla Camorra, e l'ha fatto tanta altra gente, senza andare sulle prime pagine, senza fare tanto clamore ... senza rompere ... ehm senza disturbare la riflessione della gente ... un Paese come il nostro è Contro la Mafia,non c'è bisogno che ci sia Roberto Saviano."
32 anni fa moriva Peppino Impastato, era il 9 maggio 1978. Ecco, il discorso di Emilio Fede di domenica è  stato perfetto, ci ha ricordato meglio di 1000 celebrazioni quanto sia semplice isolare alcune persone, bastano le parole, bastano le allusioni, basta l'insinuazione. Roberto Saviano ha rotto la minchia, il messaggio è stato nitido, e ha raggiunto milioni di famiglie, forte e chiaro. Chi sottovaluta la pericolosità di giornalisti come Emilio Fede ha capito poco e nulla di questo Paese. E guardate, da lì in poi è un attimo: la morte è proprio lì vicina, che manco te ne accorgi; non vorremmo, tra qualche tempo, ritrovarci a piangere ancora qualcuno che si è battuto, egli si!, per la nostra libertà.
Oggi, invece, Gianfranco Fini, durante un colloquio durato circa 45 minuti,  ha ribadito “grande stima e considerazione” all’autore di ‘Gomorra’ Roberto Saviano, al quale ha anche assicurato “la vicinanza delle Istituzioni” a lui come a tutti coloro che si battono contro la criminalità organizzata. E' pur vero che l'incontro in questione fosse stato fissato da tempo, ma il diverso trattamento riservato a chi, minacciato dalla mafia, è costretto a vivere sotto scorta e non è un vero eroe perché , secondo Fede, non è stato ammazzato dalla mafia la dice lunga sulla differenza della reale volontà di combattere la mafia che hanno   il premier ( che ebbe a dire che la mafia è un male inevitabile)  ed il suo ottuso scudiero ed invece il Presidente della Camera. .
Il ricordo va anche al 16 aprile, quando Silvio Berlusconi ha accusato lo scrittore di fornire “un supporto promozionale” alla camorra “che l’ha portata ad essere un fatto di giudizio molto negativo per il nostro Paese”. Parole cui Fini rispose un paio di settimane dopo: “E’ come dire che Camus era un untore perchè ha scritto ‘La peste’… Sarebbe meglio che il presidente del Consiglio non facesse certe dichiarazioni”. 
Ma che altre dichiarazioni poteva fare un uomo che si gloria dei risultati ottenuti da  quei magistrati che , rischiando la pelle quotidianamente e  vivendo un'esistenza da eterni segregati senza neanche la speranza di avere un indulto, sono oggetto dei suoi continui ed incessanti attacchi? Quali altri dichiarazioni ostili alla mafia poteva fare chi aveva per stalliere e factotum un noto mafioso procuratogli da un Senatore condannato per mafia?
C'è, infine, chi potrebbe risolvermi questa mia curiosità : perché il giornalista Fede, definito lecchino dai suoi stessi colleghi, dovrebbe godere anch'egli della scorta? Chi paga?
P. S. Girando il web,ho notato questo commento che non posso fare a meno di pubblicare :
Ammiro la lealtà degli italiani.
Anche quando Silvio gli pesta le palle,gridano osannanti:
" SILVIO non può sbagliare,la colpa è nostra che gli abbiamo messo le palle sotto i tacchi ".Che ridere!

Emilio Fede, noto giocatore d'azzardo e direttore di un Telegiornale su di una rete televisiva " abusiva" di proprietà del suo padrone Presidente del Consiglio Domenica 9 maggio, nel commentare il rifiuto del Ministro Bondi di recarsi a Cannes, causa film della Guzzanti che "offende" il Paese, in quanto scoperchia il marcio della ricostruzione abruzzese , ha approfittato dell'occasione per attaccare indegnamente lo scrittore R. Saviano, vero obiettivo dell'invettiva. Probabilmente perchè anche lui la sputtana l'Italia, forse perchè anche lui che ha subito un attacco simile a quello di Sabina, ma da parte del Premier, veicola all'estero l'immagine di un paese divorato dalla corruzione e governato dalla criminalità organizzata. La Mafia famosa grazie a Gomorra, ricordate? Bene. Ecco le parole di Fede: "Ci sono state polemiche anche su Roberto Saviano ... sempre lui ... ma non è lui che ha scoperto la lotta alla Camorra, non è lui il solo che l'ha denunciata, ci sono registi e giornalisti come lui ... e che sono morti ... lui invece è ancora protetto, superprotetto ... però non se ne può più ...di sentire che lui è l'eroe ... qualcuno gli ha pure offerto la cittadinanza onoraria ... di che cosa? non si capisce, ha scritto libri sulla Camorra, e l'ha fatto tanta altra gente, senza andare sulle prime pagine, senza fare tanto clamore ... senza rompere ... ehm senza disturbare la riflessione della gente ... un Paese come il nostro è Contro la Mafia,non c'è bisogno che ci sia Roberto Saviano."
32 anni fa moriva Peppino Impastato, era il 9 maggio 1978. Ecco, il discorso di Emilio Fede di domenica è  stato perfetto, ci ha ricordato meglio di 1000 celebrazioni quanto sia semplice isolare alcune persone, bastano le parole, bastano le allusioni, basta l'insinuazione. Roberto Saviano ha rotto la minchia, il messaggio è stato nitido, e ha raggiunto milioni di famiglie, forte e chiaro. Chi sottovaluta la pericolosità di giornalisti come Emilio Fede ha capito poco e nulla di questo Paese. E guardate, da lì in poi è un attimo: la morte è proprio lì vicina, che manco te ne accorgi; non vorremmo, tra qualche tempo, ritrovarci a piangere ancora qualcuno che si è battuto, egli si!, per la nostra libertà.
Oggi, invece, Gianfranco Fini, durante un colloquio durato circa 45 minuti,  ha ribadito “grande stima e considerazione” all’autore di ‘Gomorra’ Roberto Saviano, al quale ha anche assicurato “la vicinanza delle Istituzioni” a lui come a tutti coloro che si battono contro la criminalità organizzata. E' pur vero che l'incontro in questione fosse stato fissato da tempo, ma il diverso trattamento riservato a chi, minacciato dalla mafia, è costretto a vivere sotto scorta e non è un vero eroe perché , secondo Fede, non è stato ammazzato dalla mafia la dice lunga sulla differenza della reale volontà di combattere la mafia che hanno   il premier ( che ebbe a dire che la mafia è un male inevitabile)  ed il suo ottuso scudiero ed invece il Presidente della Camera. .
Il ricordo va anche al 16 aprile, quando Silvio Berlusconi ha accusato lo scrittore di fornire “un supporto promozionale” alla camorra “che l’ha portata ad essere un fatto di giudizio molto negativo per il nostro Paese”. Parole cui Fini rispose un paio di settimane dopo: “E’ come dire che Camus era un untore perchè ha scritto ‘La peste’… Sarebbe meglio che il presidente del Consiglio non facesse certe dichiarazioni”. 
Ma che altre dichiarazioni poteva fare un uomo che si gloria dei risultati ottenuti da  quei magistrati che , rischiando la pelle quotidianamente e  vivendo un'esistenza da eterni segregati senza neanche la speranza di avere un indulto, sono oggetto dei suoi continui ed incessanti attacchi? Quali altri dichiarazioni ostili alla mafia poteva fare chi aveva per stalliere e factotum un noto mafioso procuratogli da un Senatore condannato per mafia?
C'è, infine, chi potrebbe risolvermi questa mia curiosità : perché il giornalista Fede, definito lecchino dai suoi stessi colleghi, dovrebbe godere anch'egli della scorta? Chi paga?
P. S. Girando il web,ho notato questo commento che non posso fare a meno di pubblicare :
Ammiro la lealtà degli italiani.
Anche quando Silvio gli pesta le palle,gridano osannanti:
" SILVIO non può sbagliare,la colpa è nostra che gli abbiamo messo le palle sotto i tacchi ".Che ridere!

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