lunedì 17 maggio 2010

Afghanistan: uccisi altri due militari. Ferita anche una soldatessa.

Le due vittime sono il sergente Massimiliano Ramadù, 33 anni, di Velletri, in provincia di Roma e il caporalmaggiore Luigi Pascazio, 25 anni, della provincia di Bari. I quattro erano a bordo di un blindato Lince alla testa di una colonna diretta a Bala Murghab. Il veicolo colpito da un ordigno rudimentale. Uno dei due militari feriti ed evacuati è una donna.
Due soldati italiani del contingente Isaf impegnato in Afghanistan sono rimasti uccisi e altri due gravemente feriti. L'attacco è avvenuto nella zona di Herat, nel nord-est del Paese. Tra i feriti c'è una soldatessa. I quattro erano diretti verso la località di Bala Murghab quando è esploso un ordigno rudimentale (ied) di quelli usati spesso per attacchi contro le forze internazionali in Afghanistan. I feriti sono stati immediatamente evacuati presso l'ospedale da campo di Herat con elicotteri di ISAF.
I quattro si trovavano a bordo di un veicolo blindato Lince posizionato nel nucleo di testa di una colonna composta da decine di automezzi di diverse nazionalità, partita da Herat e diretta a Bala Murghab, verso nord. Dalle prime ricostruzioni risulta che il veicolo colpito occupasse la quarta posizione lungo il convoglio che era in movimento e si trovava a 25 km a sud di Bala Murghab.
Tra le prime reazioni a caldo, il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli ha dichiarato: "Abbiamo spesso espresso perplessità sulla possibilità di esportare la democrazia, ma ogni decisione deve essere presa insieme agli altri a livello internazionale. Bisogna verificare se questi sacrifici servono a qualcosa"

Le due vittime sono il sergente Massimiliano Ramadù, 33 anni, di Velletri, in provincia di Roma e il caporalmaggiore Luigi Pascazio, 25 anni, della provincia di Bari. I quattro erano a bordo di un blindato Lince alla testa di una colonna diretta a Bala Murghab. Il veicolo colpito da un ordigno rudimentale. Uno dei due militari feriti ed evacuati è una donna.
Due soldati italiani del contingente Isaf impegnato in Afghanistan sono rimasti uccisi e altri due gravemente feriti. L'attacco è avvenuto nella zona di Herat, nel nord-est del Paese. Tra i feriti c'è una soldatessa. I quattro erano diretti verso la località di Bala Murghab quando è esploso un ordigno rudimentale (ied) di quelli usati spesso per attacchi contro le forze internazionali in Afghanistan. I feriti sono stati immediatamente evacuati presso l'ospedale da campo di Herat con elicotteri di ISAF.
I quattro si trovavano a bordo di un veicolo blindato Lince posizionato nel nucleo di testa di una colonna composta da decine di automezzi di diverse nazionalità, partita da Herat e diretta a Bala Murghab, verso nord. Dalle prime ricostruzioni risulta che il veicolo colpito occupasse la quarta posizione lungo il convoglio che era in movimento e si trovava a 25 km a sud di Bala Murghab.
Tra le prime reazioni a caldo, il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli ha dichiarato: "Abbiamo spesso espresso perplessità sulla possibilità di esportare la democrazia, ma ogni decisione deve essere presa insieme agli altri a livello internazionale. Bisogna verificare se questi sacrifici servono a qualcosa"

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3 Comments:

mascia dice...

Il cuore piange per questi giovani,non dimentico di quelli che li hanno preceduti.

mascia dice...

Soldati,giovani eroi,
per un mondo fatto di noi.
Cala il buio e la tristezza
sulla vostra vita che si spezza!
Uno squillo nella notte...
lacera il povero petto
di chi aspettava il proprio diletto.
In nome di una pace
per chi vive senza pace.
Spari,un boato
e tutto è compiuto!
Vite spezzate
da mani armate
con fucili e mine
per uomini,donne e bambini,
senza alcuna pietà
ma solo crudeltà.
Giovani soldati
con amore allevati,
la vita avete donato
per un popolo dimenticato,
in nome di una pace
per chi chiede:la pace!!
Mascia

mario dice...

le parole dei politici in queste occasioni sono sempre intrise di significati politici.
tutti a dire, io lo avevo detto, io il contrario, forse si doveva fare cosi, e tutti per un unico e solo scopo, raccogliere consensi.
oggi solo una persona, il presidente della repubblica, partecipando alla festa della polizia penitenziaria ha avuto il coraggio, di affidare il suo pensiero ad un messaggio meditato.
davanti a queste tragedie, il silenzio ed il rispetto per i morti sono la unica risposta a questi barbari assassini.
e si caro michele e cari signori, ascoltatori e CRITICI non e' che avvolgendosi dentro la bandiera della pace, di cui non ho capito ancora il significato, o nascondendosi dietro la immagine di pacifisti che si aiutano i popoli in guerra.
perche l'afganistan e' un paese in guerra cosi come l'iraqe tanti altri paesi.
una parola fuori dagli schemi?
caro michele farina, ti sei domandato perche in iraq, e afganistan si alle missioni e nei paesi del centro africa, dove veramente ce ne vorrebbero di missioni, in perenne lottra fratidicida no!!
ti viene in mente qualcosa

Per non dimenticarli!

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