mercoledì 2 settembre 2009

Celebrato a Tripoli il capo dei Pirati.


Tra gli invitati alle celebrazioni del 40° anniversario della rivoluzione libica c’è anche un pirata. Non si tratta, però, di un filibustiere qualsiasi, ma di Mohammed Abdi Hassan Hayr, ritenuto il fondatore e capo della pirateria somala.Hassan Hayr,detto Afweyne (bocca larga), per l’avidità con cui ingoia i riscatti pagati per le navi sequestrate, è analfabeta ma, chi lo conosce bene afferma che è «un genio».La base del “capo dei pirati” è ad Harardhere, 600 chilometri a nord della capitale, e la sua ciurma è nota, tra le altre “imprese”, per aver catturato lo scorso settembre il cargo ucraino con a bordo 33 carri armati diretti al Sudan.Bocca larga,poi, avrebbe tutta una serie di fiduciari che curano i suoi “affari” in giro per il mondo: negli Emirati Arabi ci pensa il cugino mentre in India se ne occupa un certo Abdirahaman.Le attività di «ordinaria pirateria», invece, sono di pertinenza del figlio Abdulkadir. In questo momento i suoi uomini tengono sotto sequestro l'«Ariana», un cargo maltese con equipaggio ucraino. A bordo due donne: una, incinta, avrebbe abortito ed è in condizioni gravissime. Afweyne chiede un riscatto di 5 milioni di dollari.Il leader libico, ad ogni modo, non ha mai nascosto la sua simpatia per i pirati e durante l’ultimo summit dell’Unione Africana ad Addis Abeba li ha difesi a spada tratta: «È brava gente con una missione: combattere la pesca illegale nelle acque del proprio Paese».
Afweyne, che appartiene al clan habergidir/soleyman non sa né leggere né scrivere, dice chi lo conosce a Mogadiscio, ma «è stato un genio — aggiunge sarcastico un avvocato che lo ha incontrato più volte —: ha inventato la pirateria in Somalia». Ricercato da chi combatte i bucanieri del mare viene considerato «il presidente» della pirateria somala.
Secondo un rapporto riservato di intelligence «il presidente» userebbe i canali del petrolio per riciclare il denaro dei sequestri. Da qui la sua presenza in Libia, assieme a due «assistenti», e il colloquio riservato avuto con l'inossidabile colonnello che comanda nell'ex colonia dell'Italia, una volta nazione potente e rispettata ma ora Repubblica delle banane dove il Presidente del Consiglio manda le frecce tricolori nazionali a festeggiare un dittatore che ha avuto il coraggio di invitare anche Omar El Bashir sanguinario Presidente Sudanese ricercato dal Tribunale dell'Aia per crimini contro l'umanità.
Ah, a proposito, sapevate che il conto dei festeggiamenti lo paghiamo noi Italiani che abbiamo " donato " al leader libico 5 miliardi ( si avete letto bene) di dollari quale risarcimento per l'occupazione coloniale ( costruiremo per loro un'autostrada)?
Sapete quali sono le ditte che costruiranno, gratuitamente per Gheddafi ma a caro prezzo per noi Italiani, l'autostrada in Libia?
Di chi sono amici i titolari di queste imprese? La risposta non dovrebbe essere difficile!


Tra gli invitati alle celebrazioni del 40° anniversario della rivoluzione libica c’è anche un pirata. Non si tratta, però, di un filibustiere qualsiasi, ma di Mohammed Abdi Hassan Hayr, ritenuto il fondatore e capo della pirateria somala.Hassan Hayr,detto Afweyne (bocca larga), per l’avidità con cui ingoia i riscatti pagati per le navi sequestrate, è analfabeta ma, chi lo conosce bene afferma che è «un genio».La base del “capo dei pirati” è ad Harardhere, 600 chilometri a nord della capitale, e la sua ciurma è nota, tra le altre “imprese”, per aver catturato lo scorso settembre il cargo ucraino con a bordo 33 carri armati diretti al Sudan.Bocca larga,poi, avrebbe tutta una serie di fiduciari che curano i suoi “affari” in giro per il mondo: negli Emirati Arabi ci pensa il cugino mentre in India se ne occupa un certo Abdirahaman.Le attività di «ordinaria pirateria», invece, sono di pertinenza del figlio Abdulkadir. In questo momento i suoi uomini tengono sotto sequestro l'«Ariana», un cargo maltese con equipaggio ucraino. A bordo due donne: una, incinta, avrebbe abortito ed è in condizioni gravissime. Afweyne chiede un riscatto di 5 milioni di dollari.Il leader libico, ad ogni modo, non ha mai nascosto la sua simpatia per i pirati e durante l’ultimo summit dell’Unione Africana ad Addis Abeba li ha difesi a spada tratta: «È brava gente con una missione: combattere la pesca illegale nelle acque del proprio Paese».
Afweyne, che appartiene al clan habergidir/soleyman non sa né leggere né scrivere, dice chi lo conosce a Mogadiscio, ma «è stato un genio — aggiunge sarcastico un avvocato che lo ha incontrato più volte —: ha inventato la pirateria in Somalia». Ricercato da chi combatte i bucanieri del mare viene considerato «il presidente» della pirateria somala.
Secondo un rapporto riservato di intelligence «il presidente» userebbe i canali del petrolio per riciclare il denaro dei sequestri. Da qui la sua presenza in Libia, assieme a due «assistenti», e il colloquio riservato avuto con l'inossidabile colonnello che comanda nell'ex colonia dell'Italia, una volta nazione potente e rispettata ma ora Repubblica delle banane dove il Presidente del Consiglio manda le frecce tricolori nazionali a festeggiare un dittatore che ha avuto il coraggio di invitare anche Omar El Bashir sanguinario Presidente Sudanese ricercato dal Tribunale dell'Aia per crimini contro l'umanità.
Ah, a proposito, sapevate che il conto dei festeggiamenti lo paghiamo noi Italiani che abbiamo " donato " al leader libico 5 miliardi ( si avete letto bene) di dollari quale risarcimento per l'occupazione coloniale ( costruiremo per loro un'autostrada)?
Sapete quali sono le ditte che costruiranno, gratuitamente per Gheddafi ma a caro prezzo per noi Italiani, l'autostrada in Libia?
Di chi sono amici i titolari di queste imprese? La risposta non dovrebbe essere difficile!

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3 Comments:

mario dice...

nun campassero i dritti si nu ce stessero i fessi"
un vechio detto.
se il berlusca, alias il nano chiacciato, fa ste cose, ma il resto sta' a guardare o sta a inserrare le file per buttarlo giu' dal governo.
commento succinto, il termine ci azzecca poco.
saro anche poco colto, giudizio vostro e personale, scusatemi professoroni, ma il concetto e chiaro
saluti mario
p.s. non difendete nessuno ci riesco da solo, ci vuole poco
mario

Anonimo dice...

Non fare il moralista, perchè le ditte che costruiscono dove amministra la sinistra di chi sono amiche?

mascia dice...

Nella vita nessuno deve difendere nessuno xche' ognuno ha la possibilita' di farlo da solo in quanto dotato di un cervello e del dono della parola.
Ognuno ha anche la liberta' di interpretare a suo modo,l'interessante e' capire bene i concetti espressi e nn fraintenderli.
Stufa di dire "mi dispiace" quando nn ce n'e' bisogno e quando nn c'era ne' volonta' ne'cattiveria di ferire qlcn.

Per non dimenticarli!

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