martedì 20 gennaio 2009

Anziani...sempre più soli?

Anziani….sempre più soli?

Tempo fa raccolsi la testimonianza di due insegnanti di scuola elementare:lei già pensionata statale mentre l’altro già prossimo alla pensione. Ebbene, tutti e due,dopo una breve cronistoria della loro vita personale e professionale,si sono trovati concordi nell’affermare che la vita di pensionato è sterile e priva di contatti umani: i rapporti che hai durante la vita lavorativa, come d’incanto, svaniscono , e ti ritrovi terribilmente …solo! Una solitudine che ti assale prepotentemente dentro come in un circolo vizioso…più ti prende e più invecchi……più passa il tempo e più ti senti solo!
I figli non hanno tempo da dedicare ai genitori anziani…i nipoti non hanno tempo per ascoltare i nonni…nessuno ha tempo da regalare….agli anziani! Oggi più di ieri i nonni sono soli.
Ricordo con nostalgia quando i nonni(tutti i nonni) raccontavano a noi bambini di come si conducesse la vita ai loro tempi e ci raccontavano con dovizie di particolari(forse anche inventati)le loro gesta in modo da apparire,ai nostri occhi di bambini, come eroi sempre pronti a difendere la loro amata o il soldato accerchiato dai nemici e…noi imparavamo un poco di storia.
Ricordo con nostalgia quando attorno ad un braciere noi bambini ascoltavamo,un po’ incuriositi,con timore e rispetto,le loro pillole di saggezza e,a bocca aperta…..imparavamo a crescere!
Ogni tanto,tra un episodio e l’altro, inserivano una “parabola” con lo scopo recondito di inculcarci l’amore ed il rispetto verso le cose e le persone, ed il tutto avveniva con la massima semplicità e noi,attraverso il loro vissuto quotidiano…imparavamo a vivere!
Ancora oggi mi sovviene(non so se fosse un episodio accaduto veramente oppure inventato apposta per noi ragazzi)la “parabola” di quel vecchio che dopo aver fatto sacrifici immani per assicurare un futuro migliore alla propria famiglia, ebbene, … dopo aver procurato alla famiglia benessere e ricchezza,all’ora di pranzo veniva “sistemato” in un angolino della cucina con in mano una scodella di coccio ed un cucchiaio di legno,perché, ormai vecchio, si sbrodolava e sbavava, mentre il figlio, ormai ricco,con la sua famiglia, mangiava in piatti dorati e con posate d’argento.
Non spetta a me interpretare questa”parabola”,lascio questo arduo compito alle giovani generazioni con la speranza che riescano a coglierne il messaggio umano che vi traspare.
Troppe volte gli anziani vengono buttati lì in un angolino a vegetare… ed a redarguirli se osano chiacchierare o vogliono rendersi utili. Devono fare gli anziani,cioè…non devono fare niente!Non sono ritenuti importanti per l’educazione dei nipotini e le loro storie non interessano più nessuno. Ormai sono vecchi,danno fastidio!

Gigino

Anziani….sempre più soli?

Tempo fa raccolsi la testimonianza di due insegnanti di scuola elementare:lei già pensionata statale mentre l’altro già prossimo alla pensione. Ebbene, tutti e due,dopo una breve cronistoria della loro vita personale e professionale,si sono trovati concordi nell’affermare che la vita di pensionato è sterile e priva di contatti umani: i rapporti che hai durante la vita lavorativa, come d’incanto, svaniscono , e ti ritrovi terribilmente …solo! Una solitudine che ti assale prepotentemente dentro come in un circolo vizioso…più ti prende e più invecchi……più passa il tempo e più ti senti solo!
I figli non hanno tempo da dedicare ai genitori anziani…i nipoti non hanno tempo per ascoltare i nonni…nessuno ha tempo da regalare….agli anziani! Oggi più di ieri i nonni sono soli.
Ricordo con nostalgia quando i nonni(tutti i nonni) raccontavano a noi bambini di come si conducesse la vita ai loro tempi e ci raccontavano con dovizie di particolari(forse anche inventati)le loro gesta in modo da apparire,ai nostri occhi di bambini, come eroi sempre pronti a difendere la loro amata o il soldato accerchiato dai nemici e…noi imparavamo un poco di storia.
Ricordo con nostalgia quando attorno ad un braciere noi bambini ascoltavamo,un po’ incuriositi,con timore e rispetto,le loro pillole di saggezza e,a bocca aperta…..imparavamo a crescere!
Ogni tanto,tra un episodio e l’altro, inserivano una “parabola” con lo scopo recondito di inculcarci l’amore ed il rispetto verso le cose e le persone, ed il tutto avveniva con la massima semplicità e noi,attraverso il loro vissuto quotidiano…imparavamo a vivere!
Ancora oggi mi sovviene(non so se fosse un episodio accaduto veramente oppure inventato apposta per noi ragazzi)la “parabola” di quel vecchio che dopo aver fatto sacrifici immani per assicurare un futuro migliore alla propria famiglia, ebbene, … dopo aver procurato alla famiglia benessere e ricchezza,all’ora di pranzo veniva “sistemato” in un angolino della cucina con in mano una scodella di coccio ed un cucchiaio di legno,perché, ormai vecchio, si sbrodolava e sbavava, mentre il figlio, ormai ricco,con la sua famiglia, mangiava in piatti dorati e con posate d’argento.
Non spetta a me interpretare questa”parabola”,lascio questo arduo compito alle giovani generazioni con la speranza che riescano a coglierne il messaggio umano che vi traspare.
Troppe volte gli anziani vengono buttati lì in un angolino a vegetare… ed a redarguirli se osano chiacchierare o vogliono rendersi utili. Devono fare gli anziani,cioè…non devono fare niente!Non sono ritenuti importanti per l’educazione dei nipotini e le loro storie non interessano più nessuno. Ormai sono vecchi,danno fastidio!

Gigino

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1 Comment:

Anonimo dice...

Caro Gigino, il grado di civiltà di una società si misura anche e soprattutto da come tratta gli anziani. Solo che la società siamo noi!
Plinio il Vecchissimo

Per non dimenticarli!

Punteggio sito web istituzionale Comune di Santa Maria Capua Vetere

Scorri sotto ( senza cliccare qui!) le valutazioni del sito sammaritano a cura della Presidenza del Consiglio.

Santa Maria Capua Vetere ( Caserta)