lunedì 18 febbraio 2013

Ex Ispettore GdF ed ex funzionario Agenzia Entrate arrestati dalla GdF.

I militari della Guardia di Finanza della Compagnia di Mondragone, al termine di una complessa attività di polizia giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Nola, hanno arrestato due soggetti, S. M. e A. E. per concorso in estorsione e usurpazione di titoli ed onori. I due soggetti sono entrambi ex dipendenti dell'Amministrazione finanziaria; in particolare M. aveva prestato servizio come ispettore della Guardia di Finanza sino al 2005, mentre E. ricopriva l'incarico di funzionario presso l'Agenzia delle Entrate di Napoli.
La vicenda è iniziata durante la scorsa estate, durante l'operazione di controllo della Guardia di Finanza nei confronti degli operatori turistici operanti sul cd. "litorale domitio", al fine di consentire il corretto svolgimento dell'attività economica durante il periodo estivo. Nel corso dei numerosi controlli effettuati nei confronti dei commercianti, i militari hanno appreso che da qualche tempo vi era la presenza in zona di un certo "Colonnello M." della Guardia di Finanza che svolgeva controlli di natura tributaria nei confronti di piccoli contribuenti.
Insospettiti dall'insolita circostanza che un Colonnello della Guardia di Finanza, normalmente destinato ad incarichi di comando o coordinamento, potesse svolgere questo tipo di attività, sono iniziate una serie di indagini approfondite, partendo dai pochissimi elementi investigativi a disposizione. Si è così riusciti a risalire al tipo e alla targa dell'autovettura utilizzata dal fantomatico "Colonnello", che è risultata intestata ad una donna di Marigliano (NA), rivelata essere poi la moglie di S. M., in servizio come Ispettore della Guardia di Finanza sino al novembre del 2005, già condannato per concussione e congedato dal Corpo per gravi motivi, con la conseguente degradazione a soldato semplice.
Sicuri di aver individuato la persona che operava illecitamente i controlli nei confronti degli esercenti, si è subito ipotizzata la presenza di un complice. Sono state quindi avviate intercettazioni telefoniche e pedinamenti, che hanno permesso di ricostruire minuziosamente la vita del fantomatico "Colonnello". Oltre, infatti, a presentarsi abitualmente come un militare della Guardia di Finanza, il soggetto si vantava anche di avere amicizie presso i massimi vertici del Corpo cercando, in tal modo, di accrescere il suo prestigio agli occhi delle vittime.
L'aspetto più inquietante si è verificato, tuttavia, quando le indagini tecniche hanno svelato la presenza del complice, A. E., a sua volta ex funzionario dell'Agenzia delle Entrate. Proprio il loro passato nell'Amministrazione Finanziaria permetteva ai due di presentarsi in maniera credibile agli ignari contribuenti. Una volta avviate le "false" attività fiscali la vittima veniva avvicinata e, con la promessa di chiudere il controllo senza alcun tipo di verbale e quindi in maniera regolare, veniva effettuata la richiesta estorsiva.
Questo tipo di comportamento è stato evidente durante le intercettazioni quando, M., ha avvicinato un commerciante di S. Anastasia simulando, questa volta, di essere il membro di un "team" dell'Agenzia delle Entrate. All'ignaro imprenditore venivano palesate grosse incongruenze nella dichiarazione dei redditi volte, chiaramente, ad intimorire la parte e accrescere il timore di una pesante multa. In questa specifica circostanza l'Esposito assumeva le vesti di "capo-team" e, quindi, di direttore della verifica fiscale intrapresa.
Anche in questo caso, al malcapitato, veniva fatto capire che il controllo poteva essere evitato, sarebbe bastata la somma di 3.000 euro per chiudere la verifica in maniera regolare. Giunti in prossimità della consegna del denaro, i finanzieri, che dalle intercettazioni e dai pedinamenti avevano ormai acclarato l'assoluta correità dei soggetti, si palesavano al malcapitato illustrando tutta la situazione di cui era vittima. Dopo un primo momento di ragionevole incredulità, il soggetto si è mostrato sereno nel collaborare con i militari, cosi che il giorno prima dell'incontro si è proceduti a fotocopiare le banconote destinate al M. e a predisporre un servizio di osservazione in un centro commerciale della zona, dove sarebbe avvenuto lo scambio.
M. è stato pertanto arrestato in flagranza di reato mentre, nei confronti di E. è stata eseguita qualche giorno dopo un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari.
Dalle perquisizioni sono emersi particolari rilevanti. Sono stati ritrovati verbali di verifica fiscale "artefatti" , fogli di servizio con il logo "Guardia di Finanza", lettere di convocazione con il logo "Guardia di Finanza", mentre sulle carte di identità di M. vi era la dicitura "Ispettore GDF" e sul documento di E. vi era indicato "funzionario Agenzia delle Entrate".
Le indagini sono ancora in corso per identificare altri soggetti vittime della "falsa pattuglia". 
(Fonte: sito istituzionale della Guardia di Finanza)

I militari della Guardia di Finanza della Compagnia di Mondragone, al termine di una complessa attività di polizia giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Nola, hanno arrestato due soggetti, S. M. e A. E. per concorso in estorsione e usurpazione di titoli ed onori. I due soggetti sono entrambi ex dipendenti dell'Amministrazione finanziaria; in particolare M. aveva prestato servizio come ispettore della Guardia di Finanza sino al 2005, mentre E. ricopriva l'incarico di funzionario presso l'Agenzia delle Entrate di Napoli.
La vicenda è iniziata durante la scorsa estate, durante l'operazione di controllo della Guardia di Finanza nei confronti degli operatori turistici operanti sul cd. "litorale domitio", al fine di consentire il corretto svolgimento dell'attività economica durante il periodo estivo. Nel corso dei numerosi controlli effettuati nei confronti dei commercianti, i militari hanno appreso che da qualche tempo vi era la presenza in zona di un certo "Colonnello M." della Guardia di Finanza che svolgeva controlli di natura tributaria nei confronti di piccoli contribuenti.
Insospettiti dall'insolita circostanza che un Colonnello della Guardia di Finanza, normalmente destinato ad incarichi di comando o coordinamento, potesse svolgere questo tipo di attività, sono iniziate una serie di indagini approfondite, partendo dai pochissimi elementi investigativi a disposizione. Si è così riusciti a risalire al tipo e alla targa dell'autovettura utilizzata dal fantomatico "Colonnello", che è risultata intestata ad una donna di Marigliano (NA), rivelata essere poi la moglie di S. M., in servizio come Ispettore della Guardia di Finanza sino al novembre del 2005, già condannato per concussione e congedato dal Corpo per gravi motivi, con la conseguente degradazione a soldato semplice.
Sicuri di aver individuato la persona che operava illecitamente i controlli nei confronti degli esercenti, si è subito ipotizzata la presenza di un complice. Sono state quindi avviate intercettazioni telefoniche e pedinamenti, che hanno permesso di ricostruire minuziosamente la vita del fantomatico "Colonnello". Oltre, infatti, a presentarsi abitualmente come un militare della Guardia di Finanza, il soggetto si vantava anche di avere amicizie presso i massimi vertici del Corpo cercando, in tal modo, di accrescere il suo prestigio agli occhi delle vittime.
L'aspetto più inquietante si è verificato, tuttavia, quando le indagini tecniche hanno svelato la presenza del complice, A. E., a sua volta ex funzionario dell'Agenzia delle Entrate. Proprio il loro passato nell'Amministrazione Finanziaria permetteva ai due di presentarsi in maniera credibile agli ignari contribuenti. Una volta avviate le "false" attività fiscali la vittima veniva avvicinata e, con la promessa di chiudere il controllo senza alcun tipo di verbale e quindi in maniera regolare, veniva effettuata la richiesta estorsiva.
Questo tipo di comportamento è stato evidente durante le intercettazioni quando, M., ha avvicinato un commerciante di S. Anastasia simulando, questa volta, di essere il membro di un "team" dell'Agenzia delle Entrate. All'ignaro imprenditore venivano palesate grosse incongruenze nella dichiarazione dei redditi volte, chiaramente, ad intimorire la parte e accrescere il timore di una pesante multa. In questa specifica circostanza l'Esposito assumeva le vesti di "capo-team" e, quindi, di direttore della verifica fiscale intrapresa.
Anche in questo caso, al malcapitato, veniva fatto capire che il controllo poteva essere evitato, sarebbe bastata la somma di 3.000 euro per chiudere la verifica in maniera regolare. Giunti in prossimità della consegna del denaro, i finanzieri, che dalle intercettazioni e dai pedinamenti avevano ormai acclarato l'assoluta correità dei soggetti, si palesavano al malcapitato illustrando tutta la situazione di cui era vittima. Dopo un primo momento di ragionevole incredulità, il soggetto si è mostrato sereno nel collaborare con i militari, cosi che il giorno prima dell'incontro si è proceduti a fotocopiare le banconote destinate al M. e a predisporre un servizio di osservazione in un centro commerciale della zona, dove sarebbe avvenuto lo scambio.
M. è stato pertanto arrestato in flagranza di reato mentre, nei confronti di E. è stata eseguita qualche giorno dopo un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari.
Dalle perquisizioni sono emersi particolari rilevanti. Sono stati ritrovati verbali di verifica fiscale "artefatti" , fogli di servizio con il logo "Guardia di Finanza", lettere di convocazione con il logo "Guardia di Finanza", mentre sulle carte di identità di M. vi era la dicitura "Ispettore GDF" e sul documento di E. vi era indicato "funzionario Agenzia delle Entrate".
Le indagini sono ancora in corso per identificare altri soggetti vittime della "falsa pattuglia". 
(Fonte: sito istituzionale della Guardia di Finanza)

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