lunedì 11 febbraio 2013

4 milioni di posti di lavoro. Il Cavaliere lascia? No, raddoppia, anzi quadruplica!

Si è fatto un gran parlare della boutade carnevalesca ( siamo nel periodo giusto) della creazione di 4 milioni di posti lavoro ad opera  del nano buffone che, anzichè lasciare com'era d'obbligo, raddoppia, anzi quadruplica le sue vane promesse.
Ma, volendo essere seri e scientifici, in che modo si sarebbero concretizzate queste assunzioni? Chi o cosa le avrebbe finanziate?
Secondo il cavaliere, lo Stato, rinunciando alla tassazione intera o rinunciandovi del tutto  per i primi tre anni, avrebbe incentivato gli imprenditori ( unica classe che effettivamente vuole tutelare) a fare assunzioni con un minor costo.
A parte la sostenibilità della cosa da parte delle casse pubbliche e tralasciando il fatto che, poichè nulla dichiara al riguardo e conscendo i suoi trascorsi e le sue idee, gli stessi imprenditori sarebbero liberi di licenziare questi neo-assunti dopo i tre anni, sono piuttosto contrariato da questa impostazione che privilegia sempre e comunque gli imprenditori che assumerebbero personale a minor costo e potrebbero sbarazzarsene al momento opportuno per rinnovare gli incentivi ( personale usa e getta).
L'alternativa? Semplice: consentire agli imprenditori di assumere personale con una retribuzione ridotta dell'importo corrispondente  alla riduzione delle tasse prevista, il cui importo, a cura dello Stato, andrebbe direttamente nelle tasche dei lavoratori.
Le differenze? L'integrazione andrebbe interamente nelle tasche dei lavoratori a differenza della retribuzione intera degli imprenditori, che potrebbero ( nella realtà lo fanno) essere tentati di ridurla in cambio dell'assunzione.
Il costo per lo Stato sarebbe il medesimo ( riduzione delle tasse= incentivo ad assumere), ma la misura sarebbe diretta per una volta ai lavoratori ( finalmente!) e non agli imprenditori!
E' ora di finirla con i pietismi nei confronti di chi posside la maggior parte delle ricchezze di questo paese. Se è vero, com'è vero, che nessuno obbliga i politici a scendere in campo, è pur vero che nessuno obbliga gli imprenditori ad avere una azienda.
Che facciano gli operai! Così questi cari imprenditori si accorgerano delle reali difficoltà della vita!!

Si è fatto un gran parlare della boutade carnevalesca ( siamo nel periodo giusto) della creazione di 4 milioni di posti lavoro ad opera  del nano buffone che, anzichè lasciare com'era d'obbligo, raddoppia, anzi quadruplica le sue vane promesse.
Ma, volendo essere seri e scientifici, in che modo si sarebbero concretizzate queste assunzioni? Chi o cosa le avrebbe finanziate?
Secondo il cavaliere, lo Stato, rinunciando alla tassazione intera o rinunciandovi del tutto  per i primi tre anni, avrebbe incentivato gli imprenditori ( unica classe che effettivamente vuole tutelare) a fare assunzioni con un minor costo.
A parte la sostenibilità della cosa da parte delle casse pubbliche e tralasciando il fatto che, poichè nulla dichiara al riguardo e conscendo i suoi trascorsi e le sue idee, gli stessi imprenditori sarebbero liberi di licenziare questi neo-assunti dopo i tre anni, sono piuttosto contrariato da questa impostazione che privilegia sempre e comunque gli imprenditori che assumerebbero personale a minor costo e potrebbero sbarazzarsene al momento opportuno per rinnovare gli incentivi ( personale usa e getta).
L'alternativa? Semplice: consentire agli imprenditori di assumere personale con una retribuzione ridotta dell'importo corrispondente  alla riduzione delle tasse prevista, il cui importo, a cura dello Stato, andrebbe direttamente nelle tasche dei lavoratori.
Le differenze? L'integrazione andrebbe interamente nelle tasche dei lavoratori a differenza della retribuzione intera degli imprenditori, che potrebbero ( nella realtà lo fanno) essere tentati di ridurla in cambio dell'assunzione.
Il costo per lo Stato sarebbe il medesimo ( riduzione delle tasse= incentivo ad assumere), ma la misura sarebbe diretta per una volta ai lavoratori ( finalmente!) e non agli imprenditori!
E' ora di finirla con i pietismi nei confronti di chi posside la maggior parte delle ricchezze di questo paese. Se è vero, com'è vero, che nessuno obbliga i politici a scendere in campo, è pur vero che nessuno obbliga gli imprenditori ad avere una azienda.
Che facciano gli operai! Così questi cari imprenditori si accorgerano delle reali difficoltà della vita!!

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