sabato 3 marzo 2012

Il bambino malvagio.

Oggi voglio raccontarvi la storia di un bambino, una storia che forse potrebbe essere anche specchio di una delle tante realtà, leggendo il resto lo lascio alla vostra immaginazione.
C'era una volta un bambino infelice che era schiavizzato dal padre, un uomo duro ed arido. Questi lo faceva sgobbare e lavorare duramente tutto il giorno, dalla mattina alla sera senza dargli il benchè minimo riconoscimento morale per quanto faceva, mai una carezza mai un bacio mai una parola di conforto mai un segno di affetto verso chi aveva messo al mondo, quasi fosse una cosa da sfruttare al meglio. Dentro di lui, il bambino cercava una giustificazione al comportamento del padre pensando che questi lo facesse per il suo bene, ma piu cresceva piu i dubbi crescevano con lui, incominciò un travaglio interiore, incominciò a capire che forse il padre era solo un tiranno che non riusciva a provare sentimenti d'amore, neanche verso il proprio filgio e fu così che incominciò ad odiarlo. Diventò grande e prese la sua strada, con chiunque parlava manifestava il suo disagio interiore e nel contempo prese ad odiare e a diffidare di tutti senza mai considerare quanto di buono potessero avere le persone con cui aveva a che fare, specialmente quelli che vedeva felici. Con il passare del tempo questo odio iniziò a spingerlo a fare del male gratuito al suo prossimo, incominciò a provare un piacere quasi perverso, quasi volesse scaricare tutto il suo odio sul malcapitato di turno. Ormai gli era necessario agire in tal modo perchè solo così poteva compensare la sua sofferenza per l'affetto che gli era venuto a mancare ma, non si rendeva conto che accecato dall'odio penalizzava uomini che forse non meritavano tanto quanto non lo avesse meritato lui a suo tempo, demonizzava chiunque non era come lui o che gli sembrasse più fortunato di lui. Se esistesse un simile personaggio noi gli diremmo: Caro Amico, libera la tua mente dall'odio che ti impedisce di vedere le cose reali, giudica gli altri con obiettività e serenità, un giorno forse dovrai render conto del tuo operato se non agli uomini a Dio sicuramente, non fare agli altri quello che non avresti voluto avessero fatto a te, non correre il rischio di non essere amato dagli uomini come non lo sei stato da tuo padre e come potresti non esserlo in seguito anche da Dio.

Oggi voglio raccontarvi la storia di un bambino, una storia che forse potrebbe essere anche specchio di una delle tante realtà, leggendo il resto lo lascio alla vostra immaginazione.
C'era una volta un bambino infelice che era schiavizzato dal padre, un uomo duro ed arido. Questi lo faceva sgobbare e lavorare duramente tutto il giorno, dalla mattina alla sera senza dargli il benchè minimo riconoscimento morale per quanto faceva, mai una carezza mai un bacio mai una parola di conforto mai un segno di affetto verso chi aveva messo al mondo, quasi fosse una cosa da sfruttare al meglio. Dentro di lui, il bambino cercava una giustificazione al comportamento del padre pensando che questi lo facesse per il suo bene, ma piu cresceva piu i dubbi crescevano con lui, incominciò un travaglio interiore, incominciò a capire che forse il padre era solo un tiranno che non riusciva a provare sentimenti d'amore, neanche verso il proprio filgio e fu così che incominciò ad odiarlo. Diventò grande e prese la sua strada, con chiunque parlava manifestava il suo disagio interiore e nel contempo prese ad odiare e a diffidare di tutti senza mai considerare quanto di buono potessero avere le persone con cui aveva a che fare, specialmente quelli che vedeva felici. Con il passare del tempo questo odio iniziò a spingerlo a fare del male gratuito al suo prossimo, incominciò a provare un piacere quasi perverso, quasi volesse scaricare tutto il suo odio sul malcapitato di turno. Ormai gli era necessario agire in tal modo perchè solo così poteva compensare la sua sofferenza per l'affetto che gli era venuto a mancare ma, non si rendeva conto che accecato dall'odio penalizzava uomini che forse non meritavano tanto quanto non lo avesse meritato lui a suo tempo, demonizzava chiunque non era come lui o che gli sembrasse più fortunato di lui. Se esistesse un simile personaggio noi gli diremmo: Caro Amico, libera la tua mente dall'odio che ti impedisce di vedere le cose reali, giudica gli altri con obiettività e serenità, un giorno forse dovrai render conto del tuo operato se non agli uomini a Dio sicuramente, non fare agli altri quello che non avresti voluto avessero fatto a te, non correre il rischio di non essere amato dagli uomini come non lo sei stato da tuo padre e come potresti non esserlo in seguito anche da Dio.

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12 Comments:

Anonimo dice...

Ma è un mostro!

Anonimo dice...

Se non sbaglio quest'uomo ha 62 anni circa, ho detto uomo forse?

Anonimo dice...

Forse non lo sapete ma il Signore già lo sta castigando, ha i suoi grossi guai in famiglia.

mascia dice...

Ho letto con attenzione la storia di questo bambino schiavizzato dal padre-tiranno,secondo un mio umile parere questo bambino diventato uomo ha seri problemi di adattamento sociale,da non sottovalutare ma da essere messo all'attenzione di un buon e ferrato psicologo.I traumi fisici,con il tempo, si rimarginano ma le violenze psicologiche hanno un processo molto più lungo e difficile, spesso diventano di natura cronica,sfociando in una vera e propria ideologia esistenziale negativa.
Le violenze subite in età infantile producono danni psicologici fino ad arrivare a distorcere e a turbare la sfera dei rapporti interpersonali,portando alla formazione di una difesa personale inadeguata ed eccessiva proprio perchè proveniente dalla sofferenza dell' esperienza vissuta che essendo assolutamente errata o falsata arriva a portare in una mancanza di fiducia e di timore verso gli altri e del mondo esterno.
PS:IL Signore non castiga;il Signore è misericordioso!!!
Spero,per tutti noi,che mai e poi mai che....i nostri figli siano costretti a pagare per le nostre colpe!!!

mascia dice...

Ricordiamoci anche che spesso i comportamenti errati si attribuiscono ad un passato difficile,solo e tendenzialmente per giustificare la natura malefica che regna dentro se stessi!!! in realtà fanno parte solo di un proprio modo egoistico e "cattivo" di relazionarsi con il prossimo!!

Michele Farina dice...

"Ricordiamoci anche che spesso i comportamenti errati si attribuiscono ad un passato difficile,solo e tendenzialmente per giustificare la natura malefica che regna dentro se stessi!!! in realtà fanno parte solo di un proprio modo egoistico e "cattivo" di relazionarsi con il prossimo!!" : sono completamente d'accordo, anzi di più!

Anonimo dice...

Brava Mascia,
mai e poi mai che....i nostri figli siano costretti a pagare per le nostre colpe!
R.H.

mascia dice...

Robin.......i figli non si toccano,ogni padre o madre ha il DOVERE di proteggerli da qualsiasi evento esterno.Le forme caratteriali si sviluppano e si formano certamente
per le esperienze vissute in età infantile ma sta agli stessi riuscire a metabolizzarli e a distaccarsi da quei comportamenti negativi....chi ha sofferto per pressioni mentali anzicchè infliggerle a sua volta,ha la capacità di attingere la mancanza d'amore da fonti diverse.Il bambino della storia è amorfo nelle sue manifestazioni caratteriali perchè fa parte di un suo approcciarsi agli altri......gode nella sua solitudine e diffidenza perchè è arido di sentimenti.Ognuno di noi,potrebbe aver vissuto un'infanzia poco felice ma questo giustificherebbe l'odio e il risentimento verso tutti?

Anonimo dice...

Se ho capito bene il bambino in questione non è neanche figlio unico e quindi è da escludere che abbia potuto subire quelle attenzioni morbose che a volte, nella crescita, si trasformano in veri disagi, ma allora per essere così insipido,cattivo, avaro, infame e forse pure gay (perchè ci piace guardare), che cosa avrà subìto questo piccirillo ??????!!!!!!!!!

Anonimo dice...

****

Anonimo dice...

Mascia lodevoli le tue considerazioni.
E' proprio vero,
le colpe dei padri non devono ricadere sui figli, semmai, ci sono padri che dovrebbero arrossire di fronte ai propri figli.
Inoltre se sono venuti al mondo non è per loro richiesta.
R.H.

mascia dice...

Robin, sono considerazioni provenienti da parte di vita vissuta.Non ho avuto un'infanzia facile,per motivi oggettivi,ma,questo non mi ha portato ad incattivirmi anzi.....ho costruito il passato e vivo il presente con la piena considerazione del vissuto che ha fatto di me,la persona che sono oggi.Con mille difetti ma piena di rispetto ed "amore" per gli altri.

Per non dimenticarli!

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