mercoledì 24 agosto 2011

Libia: rapiti 4 giornalisti italiani.


Quattro giornalisti nostri connazionali sono stati rapiti dalle forze lealiste di Gheddafi, in Libia.
Si tratta di Elisabetta Rosaspina, Giuseppe Sarcina del Corriere della Sera, Domenico Quirico de La Stampa e un altro inviato di Avvenire.
I quattro giornalisti rapiti si stavano recando in auto da Zawiah a Tripoli, quando un gruppo di lealisti ha fermato la macchina nella quale viaggiavano, uccidendo l’autista; lo ha comunicato all’Ansa il presidente dell’ordine dei giornalisti del Lazio, Bruno Tucci.
I 4 giornalisti sono stati deportati in un appartamento e al giornalista dell’Avvenire è stato permesso di poter chiamare il giornale per avvertire del rapimento.
Intanto sulla testa di Gheddafi pende una taglia: i ribelli promettono 1,6 milioni di dollari a colui che porterà il rais libico, “vivo o morto”.
Una scena già vista e rivista, come quella di Sadam Hussein all’epoca della sua caduta, oggi anche Gheddafi resta introvabile.
Se la circostanza non fosse tragica, anche per la contemporanea notizia del rapimento dei giornalisti, verrebbe da cantare la canzone di G. Ferri, adattata alla circostanza:" à ro stà Gheddà, uè maronna mia, iammle à truvà, pa furtuna mia"

Aggiornamento: fortunatamente, almeno questa volta, questo rapimento si è concluso bene e subito!








Quattro giornalisti nostri connazionali sono stati rapiti dalle forze lealiste di Gheddafi, in Libia.
Si tratta di Elisabetta Rosaspina, Giuseppe Sarcina del Corriere della Sera, Domenico Quirico de La Stampa e un altro inviato di Avvenire.
I quattro giornalisti rapiti si stavano recando in auto da Zawiah a Tripoli, quando un gruppo di lealisti ha fermato la macchina nella quale viaggiavano, uccidendo l’autista; lo ha comunicato all’Ansa il presidente dell’ordine dei giornalisti del Lazio, Bruno Tucci.
I 4 giornalisti sono stati deportati in un appartamento e al giornalista dell’Avvenire è stato permesso di poter chiamare il giornale per avvertire del rapimento.
Intanto sulla testa di Gheddafi pende una taglia: i ribelli promettono 1,6 milioni di dollari a colui che porterà il rais libico, “vivo o morto”.
Una scena già vista e rivista, come quella di Sadam Hussein all’epoca della sua caduta, oggi anche Gheddafi resta introvabile.
Se la circostanza non fosse tragica, anche per la contemporanea notizia del rapimento dei giornalisti, verrebbe da cantare la canzone di G. Ferri, adattata alla circostanza:" à ro stà Gheddà, uè maronna mia, iammle à truvà, pa furtuna mia"

Aggiornamento: fortunatamente, almeno questa volta, questo rapimento si è concluso bene e subito!








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