martedì 9 agosto 2011

Chi ci ricorda?



IL SALAINO.

Gian Giacomo Caprotti, detto il Salaino, entrò nella bottega di Leonardo, il 22 Luglio del 1490.

Leonardo nonostante fosse stato magnanimo con questo ambiguo personaggio poco dotato come capacità artistiche che nessuno voleva come allievo, così annotava in uno dei suoi appunti parlando di lui e di come lo aveva ripagato: lui mi rubò a mia insaputa detti dinari della scarsella, e mai mi fu possibile farglielo confessare, bench'io n'avessi la certezza.

Tempo dopo, parlando di lui, sul margine dello stesso foglio così il Maestro aggiunse: "Ladro, bugiardo ostinato e ghiotto."

Questo scritto di Leonardo riguardo il Salaino, mi ha colpito particolarmente, e a voi?



IL SALAINO.

Gian Giacomo Caprotti, detto il Salaino, entrò nella bottega di Leonardo, il 22 Luglio del 1490.

Leonardo nonostante fosse stato magnanimo con questo ambiguo personaggio poco dotato come capacità artistiche che nessuno voleva come allievo, così annotava in uno dei suoi appunti parlando di lui e di come lo aveva ripagato: lui mi rubò a mia insaputa detti dinari della scarsella, e mai mi fu possibile farglielo confessare, bench'io n'avessi la certezza.

Tempo dopo, parlando di lui, sul margine dello stesso foglio così il Maestro aggiunse: "Ladro, bugiardo ostinato e ghiotto."

Questo scritto di Leonardo riguardo il Salaino, mi ha colpito particolarmente, e a voi?


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1 Comment:

mascia dice...

certamente si soprattutto i suoi bei riccioli inoltre, affermo che"Salaij" nel gergo del tempo significava "diavolo"......

Per non dimenticarli!

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