sabato 8 gennaio 2011

La Russa e la missione delle show-girls
















Mentre prosegue il vergognoso utilizzo dei militari come netturbini in Campania con i mezzi della Brigata Garibaldi di ritorno dalla missione in Libano ancora tutti dipinti di bianco, ma carichi di rifiuti e gocciolanti percolato, si è saputo della missione che le show-girls Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez avrebbero dovuto fare in Afghanistan il giorno dell'Epifania. E’ appena il caso di ricordare che i militari sono stati impiegati in Patria, negli ultimi tempi, per: la rimozione dei rifiuti in Campania e la sorveglianza delle discariche; la guardia alle macerie dell’Aquila con lo scopo di tenere a distanza gli “sciacalli”; la guardia alle ambasciate con compiti di Polizia; il pattugliamento delle strade sempre con compiti di Polizia; lo spalamento della neve a Milano con compiti di supplenza degli operai comunali, ecc.
La missione, dicevamo, è saltata per la morte del povero alpino Miotto sulle cui circostanze è in atto un aspro botta e risposta tra i vertici militari ed il Ministro La Russa.
Nel dibattito, chiesto dalle opposizioni, che si dovrà tenere in Parlamento, sarebbe opportuno che qualcuno chiedesse al Ministro in che cosa avrebbe dovuto consistere la missione delle 2 show-girls (questo termine è usato per definire sia chi sa cantare, ballare recitare che chi non sa fare nessuna di queste cose) chiamate, più che altro, per promozionare la loro presenza al prossimo festival di Sanremo.
Allo stesso Ministro chiederei se trova logico " cacciare" dal festival un cantante ( Morgan) che ha confessato di fare uso di droga e di ammettere in qualità di presentatrice una ( Belen Rodriguez) abituale e riconosciuta assuntrice della stessa sostanza.
In ultimo, giacché mi trovo, chiederei a La Russa, bravo ad elogiare lo spirito di sacrificio dei nostri militari caduti in occasione dei loro funerali, cosa ha fatto e cosa pensa di fare per la stabilizzazione definitiva delle migliaia di volontari delle forze armate, veri precari di Stato, costretti, anche dopo nove anni, a reinventarsi un lavoro dopo aver speso tutta la loro gioventù al servizio della Patria.
















Mentre prosegue il vergognoso utilizzo dei militari come netturbini in Campania con i mezzi della Brigata Garibaldi di ritorno dalla missione in Libano ancora tutti dipinti di bianco, ma carichi di rifiuti e gocciolanti percolato, si è saputo della missione che le show-girls Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez avrebbero dovuto fare in Afghanistan il giorno dell'Epifania. E’ appena il caso di ricordare che i militari sono stati impiegati in Patria, negli ultimi tempi, per: la rimozione dei rifiuti in Campania e la sorveglianza delle discariche; la guardia alle macerie dell’Aquila con lo scopo di tenere a distanza gli “sciacalli”; la guardia alle ambasciate con compiti di Polizia; il pattugliamento delle strade sempre con compiti di Polizia; lo spalamento della neve a Milano con compiti di supplenza degli operai comunali, ecc.
La missione, dicevamo, è saltata per la morte del povero alpino Miotto sulle cui circostanze è in atto un aspro botta e risposta tra i vertici militari ed il Ministro La Russa.
Nel dibattito, chiesto dalle opposizioni, che si dovrà tenere in Parlamento, sarebbe opportuno che qualcuno chiedesse al Ministro in che cosa avrebbe dovuto consistere la missione delle 2 show-girls (questo termine è usato per definire sia chi sa cantare, ballare recitare che chi non sa fare nessuna di queste cose) chiamate, più che altro, per promozionare la loro presenza al prossimo festival di Sanremo.
Allo stesso Ministro chiederei se trova logico " cacciare" dal festival un cantante ( Morgan) che ha confessato di fare uso di droga e di ammettere in qualità di presentatrice una ( Belen Rodriguez) abituale e riconosciuta assuntrice della stessa sostanza.
In ultimo, giacché mi trovo, chiederei a La Russa, bravo ad elogiare lo spirito di sacrificio dei nostri militari caduti in occasione dei loro funerali, cosa ha fatto e cosa pensa di fare per la stabilizzazione definitiva delle migliaia di volontari delle forze armate, veri precari di Stato, costretti, anche dopo nove anni, a reinventarsi un lavoro dopo aver speso tutta la loro gioventù al servizio della Patria.

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1 Comment:

Anonimo dice...

La fanfara "interventista" batte sempre più forte. Nonostante la nostra carta costituzionale non preveda un intervento di tipo militare all'estero, non per dire ma il nostro apparato militare non a caso si chiama "DIFESA", aggirando la ns costituzione come se niente fosse andiamo in guerra in altri Stati per tutelare gli interessi degli alleati e i nostri. Si capisce che con questa filosofia dovremo fare la guerra a mezzo mondo! La destra al governo poi ci vuole indorare la pillola inventandosi le missioni alla show-girls salvo poi piangere lacrime di coccodrillo sui nostri ragazzi morti in scontri a fuoco. Il ringraziamento poi avviene al ritorno con l'impiego nel gestire la "monnezza"! Mi verrebbe voglia di dire una brutta parola..Un saluto

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