martedì 26 aprile 2011

Il governo del fare...chiacchere!


Appena 10 giorni fa il nostro Presidente del Consiglio confermava, una volta di più, che mai avremmo mandato i nostri aerei a bombardare postazioni militari libiche, perché c'era il rischio di provocare vittime civili che era proprio il fine principe che aveva determinato l'adozione della risoluzione Onu 1973 che autorizzava l'uso di armi.
Fin qui tutto, o quasi, bene, perché molti, me compreso, si domandavano che senso avesse mettere a disposizione degli altri paesi le nostre basi aeree e finanche mandare i nostri stessi aerei eurofighter a sorvolare il territorio libico vietando, però, loro di effettuare azioni di bombardamento! Era il classico esempio di doppiogiochismo berlusconiano che in ambiente estero risulta molto più ben visibile di quello effettuato in campo domestico: da una parte appoggiare l'occidente risoluto ad aiutare gli insorti ed abbattere il regime dittatoriale, dall'altra non inimicarsi troppo " l'amico" Gheddafi, nel caso, non del tutto improbabile che non si riesca a rovesciare il suo regime.
A questo punto, mi si consenta una nota a margine: a che serve esibire una " amicizia" personale con un capo di stato ( un dittatore nel caso) quando poi ragion di Stato impongono scelte diametralmente opposte a queste amicizie? O, per meglio dire, quanto conta nell'economia di rapporti internazionali tra due nazioni l'amicizia "personale" dei rispettivi premier? Forse che gli Usa non sono più amici dell'Italia perché Bush, amico di Silvio, non è più il Presidente mentre quello attuale, Obama, non ha fatto mistero dell'antipatia e del disprezzo verso il Silvio nazionale?
Ma torniamo a noi. La linea di condotta , benché criticabile, era stata già solennemente assunta ed un brusco dietro-front era, quantomeno, impensabile ed inopportuno.
Ma tant'è! L'ineffabile Silvio, scortato dalla faccia di bronzo medistofelica di Ignazio La Russa ha deciso, su pressioni della Francia, della Gran Bretagna e sopratutto degli Usa, che l'Italia parteciperà ai bombardamenti in Libia.
Senza voler entrare nel merito di questa decisione che, personalmente, mi sento di poter condividere, anche alla luce degli attuali assetti internazionali, viene da chiedersi : come deve essere valutata la posizione tenuta da questo governo? Adesso, forse, non c'è il pericolo che i bombardamenti possano provocare vittime civili? Non si sente, Silvio, un tantino umiliato per aver dovuto accettare posizioni che si erano rifiutate in un primo tempo e che erano state invece perorate da altri paesi ( Francia in primis)?
Che fine ha fatto la tanto decantata amicizia con Gheddafi? Avrebbe ragione questi a sentirsi tradito? Hanno ragione i tanti che pensano che l'Italia non sia un paese, al momento, affidabile? Come valutate il fatto che alla videoconferenza che illustrava la situazione libica l'Italia non sia stata neanche invitata?
Questi i fatti che un giorno i libri di storia racconteranno ai nostri nipoti! O magari qualcuno dirà che i giudici che lo perseguitano hanno messo il loro zampino anche in politica estera?


Appena 10 giorni fa il nostro Presidente del Consiglio confermava, una volta di più, che mai avremmo mandato i nostri aerei a bombardare postazioni militari libiche, perché c'era il rischio di provocare vittime civili che era proprio il fine principe che aveva determinato l'adozione della risoluzione Onu 1973 che autorizzava l'uso di armi.
Fin qui tutto, o quasi, bene, perché molti, me compreso, si domandavano che senso avesse mettere a disposizione degli altri paesi le nostre basi aeree e finanche mandare i nostri stessi aerei eurofighter a sorvolare il territorio libico vietando, però, loro di effettuare azioni di bombardamento! Era il classico esempio di doppiogiochismo berlusconiano che in ambiente estero risulta molto più ben visibile di quello effettuato in campo domestico: da una parte appoggiare l'occidente risoluto ad aiutare gli insorti ed abbattere il regime dittatoriale, dall'altra non inimicarsi troppo " l'amico" Gheddafi, nel caso, non del tutto improbabile che non si riesca a rovesciare il suo regime.
A questo punto, mi si consenta una nota a margine: a che serve esibire una " amicizia" personale con un capo di stato ( un dittatore nel caso) quando poi ragion di Stato impongono scelte diametralmente opposte a queste amicizie? O, per meglio dire, quanto conta nell'economia di rapporti internazionali tra due nazioni l'amicizia "personale" dei rispettivi premier? Forse che gli Usa non sono più amici dell'Italia perché Bush, amico di Silvio, non è più il Presidente mentre quello attuale, Obama, non ha fatto mistero dell'antipatia e del disprezzo verso il Silvio nazionale?
Ma torniamo a noi. La linea di condotta , benché criticabile, era stata già solennemente assunta ed un brusco dietro-front era, quantomeno, impensabile ed inopportuno.
Ma tant'è! L'ineffabile Silvio, scortato dalla faccia di bronzo medistofelica di Ignazio La Russa ha deciso, su pressioni della Francia, della Gran Bretagna e sopratutto degli Usa, che l'Italia parteciperà ai bombardamenti in Libia.
Senza voler entrare nel merito di questa decisione che, personalmente, mi sento di poter condividere, anche alla luce degli attuali assetti internazionali, viene da chiedersi : come deve essere valutata la posizione tenuta da questo governo? Adesso, forse, non c'è il pericolo che i bombardamenti possano provocare vittime civili? Non si sente, Silvio, un tantino umiliato per aver dovuto accettare posizioni che si erano rifiutate in un primo tempo e che erano state invece perorate da altri paesi ( Francia in primis)?
Che fine ha fatto la tanto decantata amicizia con Gheddafi? Avrebbe ragione questi a sentirsi tradito? Hanno ragione i tanti che pensano che l'Italia non sia un paese, al momento, affidabile? Come valutate il fatto che alla videoconferenza che illustrava la situazione libica l'Italia non sia stata neanche invitata?
Questi i fatti che un giorno i libri di storia racconteranno ai nostri nipoti! O magari qualcuno dirà che i giudici che lo perseguitano hanno messo il loro zampino anche in politica estera?

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