lunedì 6 settembre 2010

Processo breve, brevissimo.....anzi no!


Con una delle sue mosse ad effetto a cui ci ha abituato il Cavaliere ecco che il processo breve non è più considerato una priorità e tantomeno sarà inserito nella mozione sulla giustizia che sarà portata a breve all'esame del parlamento, finiani compresi.
Ma come, direte voi, non costituiva un punto irrinunciabile del pdl e del premier in particolare una riforma della giustizia che consentisse l'esecuzione dei processi in tempi brevi e/o comunque certi?
Non era, secondo il Cavaliere, una riforma assai sentita dai cittadini e che, per l'appunto, sarebbe andata proprio nell'interesse degli stessi, stufi di una giustizia semiparalizzata e dalla struttura elefantiaca ed arcaica che non riesce a dare ai cittadini le risposte a cui gli stessi hanno diritto?
Ed allora? Come mai questo mutamento repentino ed inaspettato?
Le ragioni, sostanzialmente, sono due e non sono antitetiche tra loro:
A) Visto che i Finiani hanno dichiarato che mai voteranno un provvedimento, quale quello in esame, teso unicamente ad evitare i processi a Berlusconi, questi, per paura di un voto di sfiducia ed una sua conseguente dimissione ed un più che probabile governo di transizione, ha deciso di sacrificare le norme che instaurano il cd. " processo breve"; Egli, però, dovrebbe sentirsi in dovere di spiegare a tutti gli Italiani, non solo a chi lo ha votato, perchè, un a volta ancora, antepone i propri interessi a quelli di tutti i cittadini, non appoggiando un provvedimento destinato, secondo lui ed i suoi portavoce lecchini, a riformare una giustizia malata;
B) Si è accorto, così come sostenevano i suoi avversari politici e la stragrande maggioranza degli addetti ai lavori che la riforma cd. " processo breve" è una gigantesca montatura perchè priva di effetti concreti ed anche perchè non è con la scrittura di qualche articolo che si possono risolvere problemi così complicati ed incancreniti dal tempo; anche in questo caso , da vero premier quale NON è mai stato, dovrebbe avere il coraggio, che non ha, di dire alla nazione che si è sbagliato e mai il provvedimento in questione avrebbe dato gli effetti così tanto decantati anche dalle sue televisioni e dai suoi giornali.
Ma tant'è! Questo ducetto di bassa statura fisica e morale è incapace di assumersi le sue responsabilità e mai, dico MAI, lo sentiremo ammettere di essersi sbagliato. Egli è incapace di governare, meno che mai una situazione critica coem quella dei nostri giorni.


Con una delle sue mosse ad effetto a cui ci ha abituato il Cavaliere ecco che il processo breve non è più considerato una priorità e tantomeno sarà inserito nella mozione sulla giustizia che sarà portata a breve all'esame del parlamento, finiani compresi.
Ma come, direte voi, non costituiva un punto irrinunciabile del pdl e del premier in particolare una riforma della giustizia che consentisse l'esecuzione dei processi in tempi brevi e/o comunque certi?
Non era, secondo il Cavaliere, una riforma assai sentita dai cittadini e che, per l'appunto, sarebbe andata proprio nell'interesse degli stessi, stufi di una giustizia semiparalizzata e dalla struttura elefantiaca ed arcaica che non riesce a dare ai cittadini le risposte a cui gli stessi hanno diritto?
Ed allora? Come mai questo mutamento repentino ed inaspettato?
Le ragioni, sostanzialmente, sono due e non sono antitetiche tra loro:
A) Visto che i Finiani hanno dichiarato che mai voteranno un provvedimento, quale quello in esame, teso unicamente ad evitare i processi a Berlusconi, questi, per paura di un voto di sfiducia ed una sua conseguente dimissione ed un più che probabile governo di transizione, ha deciso di sacrificare le norme che instaurano il cd. " processo breve"; Egli, però, dovrebbe sentirsi in dovere di spiegare a tutti gli Italiani, non solo a chi lo ha votato, perchè, un a volta ancora, antepone i propri interessi a quelli di tutti i cittadini, non appoggiando un provvedimento destinato, secondo lui ed i suoi portavoce lecchini, a riformare una giustizia malata;
B) Si è accorto, così come sostenevano i suoi avversari politici e la stragrande maggioranza degli addetti ai lavori che la riforma cd. " processo breve" è una gigantesca montatura perchè priva di effetti concreti ed anche perchè non è con la scrittura di qualche articolo che si possono risolvere problemi così complicati ed incancreniti dal tempo; anche in questo caso , da vero premier quale NON è mai stato, dovrebbe avere il coraggio, che non ha, di dire alla nazione che si è sbagliato e mai il provvedimento in questione avrebbe dato gli effetti così tanto decantati anche dalle sue televisioni e dai suoi giornali.
Ma tant'è! Questo ducetto di bassa statura fisica e morale è incapace di assumersi le sue responsabilità e mai, dico MAI, lo sentiremo ammettere di essersi sbagliato. Egli è incapace di governare, meno che mai una situazione critica coem quella dei nostri giorni.

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