sabato 12 aprile 2014

Detrazioni familiari e jobs act: riflessioni e considerazioni.

Carla Ruocco, deputata grillina ,sostiene, dalle pagine del blog di Grillo, che il jobs act, con una mano, toglierebbe alle mogli a carico 65 degli 80 euro in più al mese che il governo intenderebbe dare con l’altra mano. Sotto accusa è la lettera c  dell’art. 5, che recita: “ introduzione del tax credit, quale incentivo al lavoro femminile, per le donne lavoratrici, anche autonome, con figli minori e che si trovino al di sotto di una determinata soglia di reddito complessivo della donna lavoratrice, e armonizzazione del regime delle detrazioni per il coniuge a carico”. In questo testo la deputata sostiene di leggervi una cancellazione della detrazione a favore del coniuge a carico.A questo punto e letto quanto sopra una considerazione si impone : o si è in malafade o non si sa di cosa si parla. Per leggere “armonizzazione” come se fosse “abolizione” ci vuole una fervida fantasia, se non una vera e propria malafede. 
Ma cos'è , quando interviene e chi riguarda il tax credit, almeno sulla falsariga di quanto avviene negli Stati Uniti? E' semplicemente  un credito d’imposta cioè in una somma che viene corrisposta alla donna che decide o, meglio, può diventare lavoratrice ; attualmente la casalinga che si mette a lavorare perde il diritto alla detrazione che, nel caso della tax credit, continuerebbe a percepire.Ciò dovrebbe, a parere del legislatore, incentivare il lavoro femminile, frenato, beninteso quando si parla di redditi molto bassi, dalla prospettiva di perdere la detrazione. Questo è o, almeno si spera, dovrebbe essere, almeno stando a quello che si legge nel job act. Ovviamente, anche le donne che decidano o siano costrette   a continuare a non lavorare percepirebbero le detrazioni: sostenere il contrario è, allo stato dell'arte, dichiarare il FALSO.
Va da sè che nel deprecabile caso la deputata avesse ragione, il governo avrebbe commesso più che un'asineria una vera e propria PORCHERIA ai danni del ceto più debole : sarebbe come voler sostenere che per aiutare i miopi a veder meglio aumentassimo il prezzo degli occhiali!! 
Tornando a noi,  il tax credit non intende cancellare la detrazione, ma completarla, evitando alle donne sposate la beffa di perdere quei 65 euro al mese solo perché hanno deciso di lavorare e di guadagnarsi un proprio reddito. Pertanto, il tax credit, lungi dall’eliminare la detrazione, la vuole, al contrario, confermare; ed è per questo che si deve “armonizzare” con essa.
Come andrà a finire? Vedremo. Io sono pronto ad ammettere di essermi sbagliato e, conseguentemente, ripudiare chi abbia l'ardire di colpire i soggetti più deboli ed indifesi se l'on. Ruocco avesse ragione, Lei ed i grillini sono disposti ad ammettere di aver abbaiato alla luna? 

Carla Ruocco, deputata grillina ,sostiene, dalle pagine del blog di Grillo, che il jobs act, con una mano, toglierebbe alle mogli a carico 65 degli 80 euro in più al mese che il governo intenderebbe dare con l’altra mano. Sotto accusa è la lettera c  dell’art. 5, che recita: “ introduzione del tax credit, quale incentivo al lavoro femminile, per le donne lavoratrici, anche autonome, con figli minori e che si trovino al di sotto di una determinata soglia di reddito complessivo della donna lavoratrice, e armonizzazione del regime delle detrazioni per il coniuge a carico”. In questo testo la deputata sostiene di leggervi una cancellazione della detrazione a favore del coniuge a carico.A questo punto e letto quanto sopra una considerazione si impone : o si è in malafade o non si sa di cosa si parla. Per leggere “armonizzazione” come se fosse “abolizione” ci vuole una fervida fantasia, se non una vera e propria malafede. 
Ma cos'è , quando interviene e chi riguarda il tax credit, almeno sulla falsariga di quanto avviene negli Stati Uniti? E' semplicemente  un credito d’imposta cioè in una somma che viene corrisposta alla donna che decide o, meglio, può diventare lavoratrice ; attualmente la casalinga che si mette a lavorare perde il diritto alla detrazione che, nel caso della tax credit, continuerebbe a percepire.Ciò dovrebbe, a parere del legislatore, incentivare il lavoro femminile, frenato, beninteso quando si parla di redditi molto bassi, dalla prospettiva di perdere la detrazione. Questo è o, almeno si spera, dovrebbe essere, almeno stando a quello che si legge nel job act. Ovviamente, anche le donne che decidano o siano costrette   a continuare a non lavorare percepirebbero le detrazioni: sostenere il contrario è, allo stato dell'arte, dichiarare il FALSO.
Va da sè che nel deprecabile caso la deputata avesse ragione, il governo avrebbe commesso più che un'asineria una vera e propria PORCHERIA ai danni del ceto più debole : sarebbe come voler sostenere che per aiutare i miopi a veder meglio aumentassimo il prezzo degli occhiali!! 
Tornando a noi,  il tax credit non intende cancellare la detrazione, ma completarla, evitando alle donne sposate la beffa di perdere quei 65 euro al mese solo perché hanno deciso di lavorare e di guadagnarsi un proprio reddito. Pertanto, il tax credit, lungi dall’eliminare la detrazione, la vuole, al contrario, confermare; ed è per questo che si deve “armonizzare” con essa.
Come andrà a finire? Vedremo. Io sono pronto ad ammettere di essermi sbagliato e, conseguentemente, ripudiare chi abbia l'ardire di colpire i soggetti più deboli ed indifesi se l'on. Ruocco avesse ragione, Lei ed i grillini sono disposti ad ammettere di aver abbaiato alla luna? 


Articoli correlati per categorie



0 Comments:

Per non dimenticarli!

Punteggio sito web istituzionale Comune di Santa Maria Capua Vetere

Scorri sotto ( senza cliccare qui!) le valutazioni del sito sammaritano a cura della Presidenza del Consiglio.

Santa Maria Capua Vetere ( Caserta)