lunedì 22 novembre 2010

Giappone: ministro si dimette per una battuta. E in Italia?


La notizia che in Giappone il Ministro della Giustizia ( pensiamo al nostro Alfano) si sia dimesso per delle battute, solo scherzose sulla presunta facilità del mandato e che nulla hanno a che vedere con la qualità e l'impegno col quale lo svolge , mi ha letteralmente scombussolato, lasciandomi trasecolato non poco.
Non voglio fare facili e demagogici accostamenti, ma notizie come queste danno la precisa idea di quanto siano distanti dalle nostre le considerazioni che hanno gli altri popoli delle Istituzioni e del rispetto delle regole prima ancora e più che delle leggi.
In Italia personaggi collusi con la mafia e non ancora in carcere perché in attesa di pronunciamento definitivo della cassazione o di qualche legge ad amicum si consentono di dileggiare le istituzioni, mentre altri o fanno battute scandalose o liquidano gli scandali con delle battute.
Chi ricorda quel politico che recentemente ha detto che avrebbe risolto il problema dell'immondizia a Napoli in dieci giorni? Ma era una battuta, dicono i sostenitori, così ,tanto per mettere le mani avanti, come lo era quella con la quale aveva detto di aver risolto l'emergenza abitativa a L'Aquila o, ancora, quella delle riduzione delle tasse.
Ad onor del vero, anche se resta insuperato ed insuperabile, costui si trova in buona compagnia di centinaia di altri politici nazionali oltre alle migliaia di amministratori locali di ogni parte politica che promettono e non mantengono, quand'anche non fanno l'esatto contrario.
Quel che riesce insopportabile è la volgarità, l'impudicizia e l'indecenza delle battute di questo individuo al quale, solo per questo, non dovrebbe essere consentito di rimanere sulla scena pubblica e, orrore degli orrori, governare il paese.


La notizia che in Giappone il Ministro della Giustizia ( pensiamo al nostro Alfano) si sia dimesso per delle battute, solo scherzose sulla presunta facilità del mandato e che nulla hanno a che vedere con la qualità e l'impegno col quale lo svolge , mi ha letteralmente scombussolato, lasciandomi trasecolato non poco.
Non voglio fare facili e demagogici accostamenti, ma notizie come queste danno la precisa idea di quanto siano distanti dalle nostre le considerazioni che hanno gli altri popoli delle Istituzioni e del rispetto delle regole prima ancora e più che delle leggi.
In Italia personaggi collusi con la mafia e non ancora in carcere perché in attesa di pronunciamento definitivo della cassazione o di qualche legge ad amicum si consentono di dileggiare le istituzioni, mentre altri o fanno battute scandalose o liquidano gli scandali con delle battute.
Chi ricorda quel politico che recentemente ha detto che avrebbe risolto il problema dell'immondizia a Napoli in dieci giorni? Ma era una battuta, dicono i sostenitori, così ,tanto per mettere le mani avanti, come lo era quella con la quale aveva detto di aver risolto l'emergenza abitativa a L'Aquila o, ancora, quella delle riduzione delle tasse.
Ad onor del vero, anche se resta insuperato ed insuperabile, costui si trova in buona compagnia di centinaia di altri politici nazionali oltre alle migliaia di amministratori locali di ogni parte politica che promettono e non mantengono, quand'anche non fanno l'esatto contrario.
Quel che riesce insopportabile è la volgarità, l'impudicizia e l'indecenza delle battute di questo individuo al quale, solo per questo, non dovrebbe essere consentito di rimanere sulla scena pubblica e, orrore degli orrori, governare il paese.

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