mercoledì 30 dicembre 2009

Grazie Silvio.


Grazie Silvio a nome dei milioni di Italiani lavoratori dipendenti che pagano regolarmente le tasse sui redditi che percepiscono, grazie pure da parte dei milioni di commercianti, artigiani e lavoratori autonomi che, pure loro, pagano le loro tasse sui redditi e grazie, infine, da parte delle centinaia di migliaia di Italiani che le tasse sul reddito non le pagano semplicemente perchè non hanno un reddito o lo hanno perso nel corso di questo disgraziato 2009 che volge al termine, grazie, dicevo, perchè hai loro dimostrato che un'alternativa c'è , che un' altra strada è possibile: basta essere anonimi evasori fiscali e, grazie allo scudo fiscale , legalizzare i propri capitali esportati illecitamente e di probabile provenienza illecita, perfezionandola con una minuscola tassazione del 5%.
Ma come, direte Voi, un lavoratore dipendente od un piccolo artigiano o commerciante paga almeno il 27% circa sul suo misero reddito e l'imprenditore od il professionista che esporta illecitamente milioni di Euro paga solo il 5% in maniera, oltretutto,anonima? Sarà colpa del fatto che in parlamento siedono tantissimi professionisti e pochissimi lavoratori dipendenti?
Sono certo che a questo coro di ringraziamenti si siano uniti, già da epoche non sospette, tutti quegli spacciatori di droga, trafficanti di armi, camorristi, mafiosi e delinquenti vari, organizzati e non, che, combattuti dal premier solo sui suoi giornali, siano stati in realtà grandemente favoriti da questo scudo fiscale che ha loro consentito di riportare in Italia, ripuliti e profumati, soldi che grondavano del sangue innocente di tanta operosa ed onesta gente.
Grazie, inoltre, per aver fatto intendere, attraverso i tuoi mezzi di informazione,che questi capitali, in mano a questi delinquenti, una volta rientrati avrebbero finito per rappresentare una ripresa dell'economia: noi, poveri Italiani deficienti, crediamo infatti fermamente, se tu ce lo confermi, che un potente boss della ndrangheta piuttosto che un capomafia siciliano, col rientro dei suoi capitali dall'estero, costituirà il volano sul quale si svilupperà nuova occupazione. Ecco cosa intendevi quando dicevi che la mafia è un male necessario! Più mafia uguale più occupazione!

lunedì 28 dicembre 2009

Ricorso Giudice di Pace : in arrivo tassazione!


Dal 1° gennaio 2010 colui che intende ricorrere, avanti al Giudice di Pace, contro un verbale o una cartella esattoriale dovrà versare il contributo unificato minimo di € 30 ed una marca da € 8 per il rimborso forfettario dei diritti di cancelleria, per un totale di € 38: è quanto previsto dal comma 202 dell’art 2 del “Disegno di legge Camera 2936-A” ( Finanziaria 2010).Il Pagamento del contributo unificato (introdotto dalla Legge n° 115 del 2002) viene, cioè, esteso alle cause in materia di lavoro, famiglia e sanzioni amministrative; in altre parole, la proposizione dei ricorsi innanzi al Giudice di Pace cesserà di essere totalmente gratuita per divenire , di fatto, a titolo oneroso.Sbaglia chi parla di una riproposizione della cauzione poi cancellata dalla Consulta nel 2004: in questo caso ci troviamo di fronte ad una vera e propria tassa, benché mascherata, poiché, anche in caso di vittoria, il cittadino che presenta un ricorso senza l’ausilio di un legale non avrebbe diritto al rimborso delle spese in quanto non iscritto all’albo forense.Cosa succederà adesso? Se non interverranno correttivi richiesti anche dagli stessi Giudici di Pace, verosimilmente si verificherà un consistente aumento di ricorsi amministrativi ( quelli proposti al Prefetto), che compenserà il prevedibile decremento di quelli giudiziari, cui conseguirà l’altrettanto prevedibile conseguenza di mandare in tilt quegli uffici, con buona pace di coloro, non saranno pochi, che preferiranno pagare una multa, ancorché ingiusta, piuttosto che pagare, anche in caso di vittoria, una “tassa” dell’importo maggiore della stessa multa.Se l’intento, condivisile, era quello di deflazionare gli uffici dei giudici di pace senza sacrificare il diritto alla difesa del cittadino, bisogna dire chiaramente che lo strumento utilizzato sembra essere peggiore dello stesso male che si intende combattere; se invece l’obiettivo è quello di fare cassa a tutti i costi e dimostrare di aver snellito le procedure, senza curarsi di aver ingolfato in egual misura gli uffici territoriali del governo né, quel che è peggio, di aver contrato significativamente il diritto, costituzionalmente riconosciuto, alla difesa dei cittadini, allora si è sulla buona, anzi ottima, strada. Speriamo solo che, nel deprecabile caso la politica non vi ponga già autonomo rimedio, non ululino troppo quelli che si lamentano della magistratura quando la Corte Costituzionale, quando sarà il momento, casserà questo ignobile balzello.

sabato 26 dicembre 2009

Padre Giorgio Poletti: un esempio da imitare.


Si è svolta in questi giorni, in S. Nicola L.S. la cerimonia di consegna, da parte del “Movimento Internazionale della Pace”, del “Premio Internazionale per la Pace e i Diritti Umani”, giunto alla sua seconda edizione, che è stato assegnato quest’anno a padre Giorgio Poletti, superiore della Comunità dei padri missionari.
Ma chi è e cosa ha fatto Padre Giorgio Poletti per meritarsi questo ambito riconoscimento?
In un momento politico e sociale di particolare violenza, fisica o verbale, che stiamo vivendo in questi giorni sarebbe oltremodo positivo che il maggior numero possibile di persone potessero conoscere Padre Giorgio Poletti, un missionario comboniano dell'ordine del Cuore di Gesù.
Padre Giorgio è stato prima sacerdote nei quartieri neri di Chicago, poi in Mozambico e ora porta avanti la sua missione a Castel Volturno in provincia di Caserta.
Non è un politico, non affolla gli studi televisivi, non vive barricato all'interno della sua chiesa. Lui manifesta con la sua pacifica ma indomita presenza per i diritti e le libertà di tutti.
Sua una meravigliosa lettera indirizzata a chi ci governa in cui chiedeva di mandare insegnanti e non militari nelle zone più aspre del casertano.
Sempre suo uno dei messaggi più straordinari di solidarietà Cristiana: da alcuni anni scende nelle piazze per rilasciare permessi di soggiorno in Nome di Dio, una azione motivata dalla convinzione che ogni persona ha diritto di esistere e di essere rispettata. Reclama il diritto a poter vivere di chiunque, “In nome di Dio” perché in una società dove il nome di Dio viene usato anche per bassi scopi politici ed economici, si è convinti che Dio stia sempre dalla parte dei più deboli e indifesi.
Questa iniziativa nasce a seguito dell'introduzione del discutibile “pacchetto sicurezza” in cui vengono inasprite tutte le norme legate al favoreggiamento dell’ingresso irregolare ma non vengono toccate le sanzioni agli sfruttatori. Un modo bellissimo e coerente di resistenza civile per combattere il dilagante razzismo della politica e nella società.
"Nel piano di Dio per l’umanità nessuno è straniero - dice con voce calma padre Giorgio - e quando i sistemi e i governi creano differenze tra cittadini e stranieri Lui, fa causa comune con gli stranieri e chiede il rispetto dei loro diritti. Per questo in "nome di Dio" rilasceremo il permesso di soggiorno agli immigrati perché Dio dà loro questo diritto".
Da lui fanno la fila, a quanto pare, a centinaia: il documento che rilascia non ha alcun valore legale, ma ne ha uno morale. L'equivalente di una dichiarazione di appartenenza alla razza umana:i documenti del Ministero del Regno di Dio circolanti in Italia sarebbero fino a 4500
Una scelta nel rispetto di valori predicati da Gesù, per il pastore d'anime del paesello campano, ma anche una civile presa di posizione contro lo spirito delle norme vigenti. Mesi fa i padri comboniani, gente che sa cosa vuol dire il dramma della povertà materiale e morale (di speranza, soprattutto) da cui si fugge a milioni, avevano lanciato l'iniziativa per la giornata mondiale del rifugiato. Quale contrasto fra chi porta la croce, e chi vorrebbe appenderla - o cucirla - dove che sia!! Se Gesù tornasse tra noi, dove credete che sarebbe possibile trovarlo?Nelle grasse e ricche stanze del Vaticano o di qualche Vescovato o piuttosto in un campo rom o un campo profughi?Possibile che la lezione del Natale duri solo un giorno e, forse, neanche quello?
Grazie Padre Poletti, grazie a lei ho un pò meno vergogna a dichiararmi cittadino della stessa terra che La accoglie.

Don Tonino Bello- Lettera a un marocchino


Lettera al "fratello marocchino"

Fratello marocchino. Perdonami se ti chiamo così, anche se col Marocco non hai nulla da spartire. Ma tu sai che qui da noi, verniciandolo di disprezzo, diamo il nome di marocchino a tutti gli infelici come te, che vanno in giro per le strade, coperti di stuoie e di tappeti, lanciando ogni tanto quel grido, non si sa bene se di richiamo o di sofferenza: tapis!
La gente non conosce nulla della tua terra. Poco le importa se sei della Somalia o dell'Eritrea, dell'Etiopia o di Capo Verde. A che serve? Il mondo ti è indifferente.
Dimmi marocchino. Ma sotto quella pelle scura hai un'anima pure tu? Quando rannicchiato nella tua macchina consumi un pasto veloce, qualche volta versi anche tu lacrime amare nella scodella? Conti anche tu i soldi la sera come facevano un tempo i nostri emigranti? E a fine mese mandi a casa pure tu i poveri risparmi, immaginandoti la gioia di chi li riceverà? E' viva tua madre? La sera dice anche lei le orazioni per il figlio lontano e invoca Allah, guardando i minareti del villaggio addormentato? Scrivi anche tu lettere d'amore? Dici anche tu alla tua donna che sei stanco, ma che un giorno tornerai e le costruirai un tukul tutto per lei, ai margini del deserto o a ridosso della brugheria?
Mio caro fratello, perdonaci. Anche a nome di tutti gli emigrati clandestini come te, che sono penetrati in Italia, con le astuzie della disperazione, e ora sopravvivono adattandosi ai lavori più umili. Sfruttati, sottopagati, ricattati, sono costretti al silenzio sotto la minaccia di improvvise denunce, che farebbero immediatamente scattare il "foglio di via" obbligatorio.
Perdonaci, fratello marocchino, se noi cristiani non ti diamo neppure l'ospitalità della soglia. Se nei giorni di festa, non ti abbiamo braccato per condurti a mensa con noi. Se a mezzogiorno ti abbiamo lasciato sulla piazza, deserta dopo la fiera, a mangiare in solitudine le olive nere della tua miseria.
Perdona soprattutto me che non ti ho fermato per chiederti come stai. Se leggi fedelmente il Corano. Se osservi scrupolosamente le norme di Maometto. Se hai bisogno di un luogo dove poter riassaporare, con i tuoi fratelli di fede e di sventura, i silenzi misteriosi della tua moschea. Perdonaci, fratello marocchino. Un giorno, quando nel cielo incontreremo il nostro Dio, questo infaticabile viandante sulle strade della terra, ci accorgeremo con sorpresa che egli ha... il colore della tua pelle.
Don Tonino Bello (Alessano 1935-Molfetta 1993)Vescovo di Molfetta, Terlizzi, Ruvo e Giovinazzo.
La riproposizione di questa lettera, vecchia di qualche anno e sconosciuta ai più, si pone l'obiettivo di contribuire a diffondere il pensiero di un Santo, (almeno per me, lo è gia) ,qual'era Don Tonino Bello che affronta, non senza evidenti e laceranti sofferenze interiori, il tema dell'immigrazione. Se qualcuno che si professa cristiano cattolico e che dichiara di avere a cuore la difesa della nostra "cultura", si leggesse coll'animo aperto questo scritto, che mi emoziona di più ad ogni rilettura, di questo Santo Vescovo, credo che in qualche modo potrebbe migliorare il nostro porci nei confronti di questi derelitti che vengono nel nostro paese col solo sogno di raggranellare qualche spicciolo da mandare alle loro famiglie costrette alla più bieca povertà.
Concludo, ricordando che il 27 Novembre 2007 la Congregazione per le Cause dei Santi ha avviato il processo di beatificazione di Don Tonino Bello

mercoledì 23 dicembre 2009

Biglietto treno e rimborso: una questione di civiltà.


“Chi si deve mettere in viaggio per lunghe percorrenze, come dal Nord alla Sicilia o viceversa, farebbe bene a munirsi di panini e coperte, o almeno di un maglione in più, nel caso in cui dovesse saltare la rete elettrica e quindi il treno fermarsi, con la possibilità di una interruzione del riscaldamento all'interno del convoglio e di un accumulo di ritardi". A dare questo suggerimento ai viaggiatori, in questi giorni di maltempo e di disagi per i trasporti, è nientemeno che lo stesso amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti!Il maltempo e le abbondanti nevicate che hanno mandato in tilt i trasporti in quasi tutto il Nord Italia, paralizzando Milano e Genova, hanno causato non pochi disagi a moltissimi passeggeri che viaggiano in aereo, treno o in auto. Forti i ritardi accumulati, soprattutto sulle rete ferroviaria, mentre è già polemica sui rimborsi dei voli o dei viaggi in treno cancellati o sospesi. Easyjet ha invitato i clienti che hanno avuto il volo cancellato a non andare neanche in aeroporto e chiedere online il rimborso del biglietto, mentre Alitalia si è impegnata a riproteggere i passeggeri coinvolti dalle irregolarità dei voli. Se nel caso di ritardi o cancellazioni aeree si può usufruire di tutele stabilite da norme europee, nel caso del traffico ferroviario queste tutele non esistono. Trenitalia, infatti, non rimborsa i biglietti né concede bonus se il treno fa ritardo a causa del maltempo. Se il convoglio, invece, non parte e si rinuncia al viaggio il rimborso è previsto. Come fare allora ad ottenere rimborsi nel caso di ritardi o cancellazioni? E’ possibile? Purtroppo no!Il ministro alle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli ha escluso al momento la possibilità di rimborsi per i disservizi lungo la linea ferroviaria. «Quando si tratta di calamità come queste non è previsto alcun rimborso» ha spiegato il ministro facendo riferimento alle condizioni meteo che sono causa dei ritardi. Già, le condizioni meteo: in verità il nuovo regolamento di Trenitalia per i rimborsi, in vigore da metà dicembre, che ha allungato ad un’ora il tempo minimo per avere diritto al rimborso al posto dei precedenti 25 minuti e che ha stabilito che non si ha diritto ad alcun rimborso in caso di mancato funzionamento dell’aria condizionata o del riscaldamento, parla di "catastrofi naturali come tempeste, inondazioni, smottamenti, frane", cose evidentemente diverse da una nevicata di trenta centimetri.Forse che in Italia una nevicata come quella di questi giorni è una catastrofe naturale?L'associazione dei consumatori Adoc, però, ha ufficialmente chiesto a Trenitalia il rimborso ‘straordinario’ dei biglietti per i passeggeri che hanno subito ritardi di almeno trenta minuti, alla partenza o all’arrivo, una misura prevista in altri paesi europei colpiti dall’ondata di gelo, come ad esempio in Spagna dalla Renfe, l'impresa pubblica che gestisce il trasporto ferroviario. Contro Matteoli e Moretti si schiera il anche il Codacons che in una nota comunica che ha deciso di tutelare i passeggeri coinvolti nei disagi di queste ore, dando vita ad una protesta organizzata e basata sul Codice Civile. Le associazioni di consumatori criticano la posizione delle Ferrovie e di Matteoli, definendo «inaccettabile» il mancato rimborso per i disservizi.Concludo ribadendo che i passeggeri hanno diritto ad essere soccorsi ed assistiti nel caso il treno si fermi all'improvviso nel mezzo di una landa desolata a causa di un guasto o di condizioni del tempo avverse. Se tale soccorso non viene prestato, i viaggiatori hanno la possibilità di richiedere un risarcimento danni nei confronti delle Ferrovie. L'azione legale, dal primo gennaio 2010, ( anche per fatti avvenuti dopo il 1 Luglio 2009) è proponibile anche sotto forma class action, cioè di azione collettiva risarcitoria ( finalmente!).
P.S. A me è andata fin troppo bene, dato che patito solo un leggerissimo ritardo ( 1 ora circa).

venerdì 18 dicembre 2009

Schiavi di se stessi!!!

Dignità:uno dei valori morali più importanti dell'uomo.
Avere una propria onorabilità,una considerazione di se stesso,delle proprie capacità e della propria identità, impegnandosi attivamente e quotidianamente a conservarla,in modo da tutelarla e salvaguardarla con forza e con convinzione.
Nella società moderna sembra che questo valore stia man mano cambiando nel suo significato intrinseco e che gli uomini lo stiano trasformando in qualcosa che non esprime il rispetto verso la propria individualità ma, piuttosto verso ciò che gli fa ottenere dei privilegi e dei favoritismi, non per una gratificazione comportamentale ma bensì per una gratificazione solo ed esclusivamente economica.
Quando l'avidità diventa il fattore predominante dell'esistenza:l'amicizia,la lealtà,la solidarietà,la verità,la correttezza vengono tutte smorzate e soffocate da un egoismo sordido e viscido che fa perdere il vero senso di un'esistenza basata ed ancorata saldamente ai veri valori e al rispetto umano .
Il dio"denaro",vittorioso, alla fine riesce a predominare ,facendo dimenticare e distruggendo la sana capacità di rifiutare tutto ciò che va contro quella che è l'etica morale.
Tanti uomini hanno lottato e si sono immolati affinchè fossimo liberi di esprimerci e vivere in un mondo senza catene,senza costrizioni,senza egemonie.......liberi e rispettabili!!!
L'essere umano anzichè esserne felice si è predisposto ad accettare un sistema che per pochi spiccioli o privilegi lo riesce a sottomettere, cosicchè vendendo o per meglio dire svendendo a basso costo la propria onorabilità, ne diventa schiavo ma, attenzione,non di un potere ma schiavo di se stesso,in quanto ben predisposto a prostrarsi pur di ottenere benefici.
Come Giuda si vendette per trenta miseri denari,così l'uomo perpetua nei suoi sbagli ,dimenticandosi di anteporre la sua libertà e dignità ad ogni cosa caduca che gli viene offerta,"effimera illusione" di un momento vissuto nel benessere che non dà nè la gioia nè la gloria di mostrare la naturale ed innata capacità di aver vissuto e di vivere come un vero e rispettabile " UOMO"!

giovedì 17 dicembre 2009

Vieni,o Signore Gesù!

Nascita di Gesù secondo Matteo:sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati".
Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente,guidati da una stella,videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.......
Il Natale è la festività cristiana che cade il 25 dicembre e celebra la nascita di Gesù,figlio di Dio e della Vergine Maria.Dio ha tanto amato l'uomo da mandargli il suo unico Figlio,dal cuore colmo d'amore,pace e misericordia,promettendo che chiunque crederà in Lui avrà vita eterna.
Gesu' Cristo,uomo come noi,unico mediatore fra Dio e gli uomini,viene sulla Terra per salvarci,e,offrendo la sua vita come prezzo di riscatto per tutti noi : è il Segno e il Sigillo dell'immenso amore del Padre.In questo periodo tutti ci sentiamo più buoni ma soprattutto più disponibili verso i nostri fratelli.Le case vengono addobbate con luci colorate , alberi e presepi, nell'aria aleggia un'atmosfera particolare:le famiglie si riuniscono e aspettano insieme la nascita del Signore Gesù.>Gesù viene per noi.........le quattro settimane di Avvento, rappresentano l'attesa per la Sua venuta,in modo da accoglierLo e celebrarLo con gioia.La predisposizione essenziale e fondamentale dell'animo del cristiano durante l'Avvento è la fede,necessaria per percepire la Sua presenza misteriosa nei Sacramenti,nell'assemblea domenicale,nella testimonianza di ogni battezzato senza la quale tutti i comportamenti assunti non sembrerebbero altro che prestazioni esteriori e folcloristiche.<
Il Natale è,da parte del Padre,la risposta di amore e di misericordia al tentativo di Adamo di rendersi autonomo da Dio;da parte del Figlio,è la riparazione umile,dolorosa e penitente alla disobbedienza di Adamo.
Gesù venendo sulla terra ci traccia la strada,che in seguito con i suoi insegnamenti ci delinearà le linee essenziali per la vita eterna:la povertà,la semplicità,la bontà e il servizio al prossimo.Gesù viene a salvarci,viene a parlarci del Padre,a portarci il Suo perdono e a guidarci fino a Lui.
Grazie Gesù,che vieni per noi!
Buon Natale a tutti!

martedì 15 dicembre 2009

A bientôt!

Vi lascio per qualche giorno: ci risentiremo per gli auguri di Natale.

lunedì 14 dicembre 2009

Aggredito Berlusconi. Pensieri in libertà.

Ho a lungo meditato sulla necessità di inserire un post sull'aggressione subita ieri da Berlusconi in quel di Milano. La voglia di discuterne e di consentire ai lettori di esprimere la propria opinione alla fine ha prevalso sulla prudenza e sui rischi, reali e concreti, di una facile strumentalizzazione e di una ancor più facile sterile, ancorchè virulenta, polemica.
La cosa, anzitutto, che più di tutte mi preme sottolineare è la ferma e decisa condanna, al di là di qualunque giudizio umano e/o politico sulla vittima, dell'atto violento: se non ci si intende TUTTI sulla sacralità ed intangibilità del fatto che ognuno, nessuno escluso, possa esprimere liberamente la propria opinione e possa andare in giro senza tema di essere aggredito ,vuol dire allora che in questo paese non c' è più nemmeno la speranza di potersi un giorno risollevare. E poco importa che, per fortuna, l'aggressore sia uno squilibrato; il fatto che si sia potuto pensare che l'odio politico avesse potuto armare la mano di una persona deve essere ritenuto grave almeno quanto la circostanza che questa eventualità fosse stata vera. Se l'aggressione ad un uomo politico quale Berlusconi viene annoverata tra le cose che possono accadere, il passo prima che ciò avvenga effettivamente è molto breve e ciò mi spaventa.
Credo che, allora, l'aggressione del premier, grave ma, fortunatamente, non irreparabile, potrebbe e dovrebbe servire a farci capire che il segno si è passato da un bel pezzo e che un clima politico così infuocato da così gran tempo inevitabilmente avrebbe dato questi frutti ed altri, ben più gravi, potrebbe darne per il futuro.
Questo è il momento, io credo, di evitare, almeno per ora, di ricercare responsabilità ed addossarsi, vicendevolmente, colpe per aver generato e favorito la stagione di intemperanze ed intolleranze che stiamo vivendo.
Una nuova stagione, contrassegnata dal rispetto dell'avversario ( non nemico) politico, per dirla con parole del presidente Fini, e dalla condivisione di regole comuni, si impone!

giovedì 10 dicembre 2009

Matematica.

In nome del proletariato?
ho i miei dubbi!
100
Milioni di morti nel secolo scorso.

mercoledì 9 dicembre 2009

Silviuzzo e la mafia.


Siamo arrivati al paradosso che, per dimostrare che "Silviuzzo" non è contrario alla mafia, il giornale "Libero" sostiene che il premier in persona ha ordinato l'arresto di 2 esponenti di primo piano delle cosche mafiose.
Non so se valga la pena di ribadire che gli arresti non li fa il governo, né tantomeno Berlusconi, ma gli organi di polizia coordinati e diretti dai magistrati che conducono le indagini e poi firmano i provvedimenti di arresto e custodia cautelare. Quegli stessi magistrati, nel mirino dei clan mafiosi, oggetto un giorno sì e l'altro pure di attacchi dello stesso Berlusconi ed altri autorevoli esponenti del suo governo, che adesso ha pure il coraggio di vantarsi di questi arresti eccellenti.La cosa è di tale lampante evidenza che qualche lettore potrebbe offendersi della elementare ovvietà delle mie informazioni e protestare per l'insulto alla propria intelligenza!
Ma se, anche se solo per un solo istante, volessimo aderire alla tesi del giornale, verrebbe da chiedersi come mai allora i 2 boss non sono stati arrestati prima, cosa mai sarebbe loro successo se Berlusconi non fosse stato pressato dalla necessità di dover dimostrare la sua lotta alla mafia con il loro arresto ed infine perchè non ordina, perchè pare dipenda solo da Lui, l'immediato arresto di tutti i mafiosi?
La verità è una sola: un politico, anche se si chiama Berlusconi, può e deve dimostare la propria volontà di combattere la delinquenza organizzata in generale in un solo modo e cioè con il proprio comportamento, con le proprie azioni.
Il continuo sottrarsi ai procedimenti giudiziari, la formulazione e l'approvazione di ben 18 leggi ad personam ( volte cioè alla sua personale tutela a scapito degli interessi dello Stato e dei cittadini), la sua provata frequentazione di personaggi mafiosi ( Dell'Utri, Mangano, ecc.), il minimizzare ( Berlusconi in un suo viaggio in Russia disse che la mafia coinvolgeva non più di 200 persone) ed il " normalizzare" ( il suo Ministro Lunardi -2° governo Berlusconi- disse che con la mafia gli Italiani dovevano imparare a convivere) il problema della mafia costituiscono,invece, le azioni che dimostrano l'assenza di qualunque intenzione di debellare il male mafioso, anzi!

La pizza,made in Italy,è Sgt

La "Pizza napoletana prodotta seconda la tradizione napoletana", ha ottenuto il riconoscimento europeo di specialità tradizionale garantita (Sgt) e verrà protetta dall'Ue contro imitazioni e falsi.
L'Europa ha finalmente premiato il lavoro dei napoletani che vedono aggiudicarsi il marchio Stg,di un prodotto della tradizione napoletana,che per anni è stato imitato in tutto il mondo.
Il marchio Sgt, istituito dall’Unione Europea (una specie di bollino blu con una corona circolare gialla dentata),ha lo scopo di difendere i prodotti alimentari con una specificità legata al metodo di produzione e alla tradizione di una zona.
Gli ingredienti dell'ottima pizza napoletana sono:
Farina doppio zero di grano tenero, rinforzata a volte con grano tipo 0 (Manitoba); lievito biologico; sale.
Importantissime sono le due fasi di lievitazione:
la prima di due ore; poi, in piccoli panetti di circa 200 grammi, altre 4-6 ore.
La vera pizza napoletana dopo la cottura risulta morbida, elastica, facilmente piegabile a libretto e con il classico «cornicione» dal sapore di pane.
Cotta esclusivamente in forno a legna: dove il disco di pasta deve essere posizionato direttamente sul piano e non in teglie. La temperatura non deve superare i 485° C nel piano, e i 430° C nella volta. E il tempo di cottura deve stare tra i sessanta e i novanta secondi.
Le origini della pizza sono remote perché l’utilizzo del grano per l’alimentazione è millenario.
Tuttavia si è a conoscenza che nel settecento comparve nella cucina prima napoletana e poi internazionale, in diverse versioni.
A Napoli,inizialmente le pizze venivano preparate all’aperto su banconi posti nei vicoli.
Nel 1830 a Port'Alba,vicino all’arco tra piazza Dante e via Costantinopoli, nacque una pizzeria vera e propria.

Con un forno costruito in mattoni refrattari e il fuoco alimentato dalla legna , in seguito fu modificato e rivestito all’interno con i lapilli vesuviani, più adatti all’alta temperatura e per ottenere pizze migliori
Nel XIX secolo la pizza entrò a far parte integrante della tradizione culinaria napoletana.
La pizzeria Port'Alba divenne nel tempo un ritrovo di artisti e scrittori famosi; Salvatore Di Giacomo e forse là D'Annunzio, scrisse i versi di una delle più stupende canzoni napoletane: A vucchella.

lunedì 7 dicembre 2009

Scuola privata "I Carissimi".


Io, come la quasi totalità dei cittadini Sammaritani, ritenevo che il superlativo assoluto “ Carissimi” traesse origine dall’aggettivo “caro” nel senso di amato, benvoluto, prediletto; devo, purtroppo ricredermi ed assegnare al medesimo superlativo la probabile ed aggiuntiva origine dall’aggettivo “caro” in quanto costoso, esoso e non a buon mercato.

Donde trae origine il mio ravvedimento? Dalla richiesta avanzata dai vertici della scuola privata V. Peccerillo , “I Carissimi” appunto, per consentire ai ragazzi di sette classi di scuola elementare dell’Istituto “ Principe di Piemonte” di continuare a fare lezione dopo la dichiarazione di inagibilità dello storico edificio di Corso Garibaldi.

Non è mio compito né ho le competenze per discutere sulle cause che hanno originato, a così poco tempo dall’inizio dell’anno scolastico, l’inagibilità di uno dei più importanti ed amati edifici scolastici della città, se non il più amato, ma una riflessione sul “presunto” tentativo di speculare sull’inefficienza della Pubblica Amministrazione va fatta.

Se è vero che l’Istituto privato abbia richiesto 15.000 Euro e 500 Euro a classe al mese, così come riportato da numerosi organi di stampa locali, per consentire a bambini di questa città di proseguire gli studi con il minimo disagio possibile e superare questa fase di emergenza, se ciò, dicevo, fosse vero questa condotta non potrebbe certo essere additata quale meritoria ed esemplare, specie se avanzata da grandi precettori quali erano e sono i fratelli delle scuole Cristiane dell’Istituto V. Peccerillo.

Ogni Istituto privato, Peccerillo incluso, in frangenti come questi, HA diritto di ottenere una quota di ristoro, ciò sia detto chiaramente per sgombrare il campo da possibili equivoci, a nessun privato, infatti, può essere richiesto di sostenere oneri propri dello Stato e della P.A. , e se, come mi auguro, c’è stato un travisamento di cifre, spero che l’Istituto, per bocca della direzione, smentisca categoricamente che si sia verificata tale eventualità, la cui diffusione, in ogni caso ed a prescindere dalle cifre in discussione, non ha brillato certo per tempismo e bon ton.

Resta il rammarico per le inquietanti ombre e gli imbarazzanti pettegolezzi che, dopo il caso dell’asilo di Pistoia, si allungano sulle scuole private Italiane.

venerdì 4 dicembre 2009

8 dicembre 2009:Ave o Maria!

La Chiesa cattolica celebra l'8 dicembre la solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria.
Nella devozione cattolica l'Immacolata è collegata con le apparizioni di Lourdes risalenti al 1858.
Il dogma cattolico dell' Immacolata Concezione,fu proclamato l'8 dicembre 1854 da papa Pio IX che inaugurò e benedisse a Roma,in Piazza di Spagna, il monumento della Madonna e con la bolla "Ineffabilis Deus",sancì che Maria era stata preservata ed immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento,e,le parole conclusive dell'enciclica sono:

« (...) affermiamo e definiamo rivelata da Dio la dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento, e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certo ed immutabile per tutti i fedeli.
Il dogma non afferma solamente che Maria è l'unica creatura ad essere nata senza peccato originale ma aggiunge altresì che la Madre di Dio per speciale privilegio non ne ha mai commesso in tutta la sua vita.
Il Figlio di Dio non avrebbe potuto incarnarsi nel grembo di Maria Santissima ed essere , in stabile e durevole comunione spirituale e corporale con lei, durante l'intera gestazione, e successivamente se questa non fosse stata perfettamente monda da qualsiasi peccato.
Tra le preghiere litaniche e alcuni canti mariani, si recita il "Tota pulchra".

Tota pulchra es, Maria.
Tota pulchra es, Maria.Et macula originalis non est in Te.
Et macula originalis non est in Te.Tu gloria Ierusalem.
Tu laetitia Israel.Tu honorificentia populi nostri.Tu advocata peccatorum.O Maria, o Maria.
Virgo prudentissima.Mater clementissima.Ora pro nobis.Intercede pro nobis.Ad Dominum Iesum Christum.

Ossia:

Tutta bella sei, Maria,e il peccato originale non è in te.
Tu sei la gloria di Gerusalemme,tu letizia d’Israele,
tu onore del nostro popolo,tu avvocata dei peccatori.O Maria! O Maria!Vergine prudentissima,Madre clementissima,prega per noi,intercedi per noi presso il Signore Gesù Cristo.

giovedì 3 dicembre 2009

Digitale terrestre: alla ricerca della frequenza perduta!


“Confusi ed inviperiti”: ecco come si stanno sentendo i cittadini campani che, al pari dei laziali e dei sardi che li hanno preceduti, stanno sperimentando le difficoltà derivanti dall’ armeggiare con i decoder digitali terrestri (vere e proprie trappole infernali), nel pieno del clima da” switch off digitale", alla ricerca della frequenza perduta. Un’esperienza niente affatto piacevole con gli inevitabili inconvenienti e disservizi che si sarebbero potuti evitare, se solo si fosse voluta abbassare di qualche grado la febbre da digitale che negli ultimi mesi ha colpito certi ambienti governativi. E’ doveroso ricordare che la data ufficiale in Europa per il passaggio dall’analogico al digitale è il 31 dicembre 2012:perché, allora, tanta fretta da noi nel voler abbandonare la “vecchia televisione analogica“, quando si sarebbe potuto seguire un regime misto ancora per qualche tempo ( due anni almeno)? Invece si è voluto dar vita a uno:“uno switch off all’amatriciana” come lo ha definito l’Aduc(Associazione diritti utenti e consumatori), convinta che il passaggio alla tv digitale terrestre sia avvenuto:“all’insegna del pressapochismo e della disinformazione”. Alla portata dell’utente una quantità illimitata di apparecchietti presi d’assalto nelle ore precedenti al “grande momento” molti dei quali rivelatisi di difficile gestione soprattutto da parte delle persone anziane. Il Ministero dello Sviluppo economico ha messo a disposizione il numero verde 800 022 000, spacciato come una sorta di panacea in grado di ovviare a ogni malfunzionamento, quando sappiamo bene come spesso gli inconvenienti si siano riproposti a ogni ripetuta sintonizzazione, necessaria sopratutto in questa prima fase dello switch off. La situazione è davanti agli occhi di tutti: canali spariti che si materializzano da tutt’altra parte, altri intermittenti (a volte ci sono, altre volte no), la numerazione tradizionale sfalsata da una mancata assegnazione definitiva delle frequenze, per cui La 7 ad esempio si ritrova confinata su un canale periferico, mentre su quel tasto è più facile trovare un’emittente locale, la quale non trova di meglio da fare che trasmettere su tutte le frequenze la stessa programmazione: a questo punto la varietà dell’offerta dov’è? Se poi la Rai sparisce, è colpa del decoder a cui bisogna far credere d’essere in Germania per avere modo di seguire i canali della tv pubblica collocati al loro posto. Chi dirà alle persone che probabilmente molti dei decoder sono già obsoleti e nel 2012 bisognerà riacquistarli? Quella del digitale terrestre si è rivelata fin da subito una torta appetitosa in cui molti hanno potuto affondare le grinfie: numeri alla mano secondo i dati DGTVi (l’associazione italiana per lo sviluppo della televisione digitale terrestre) negli ultimi 90 giorni sono stati venduti 21 milioni di decoder di cui 1,7 milioni nel Lazio solo a settembre. Viene da chiedersi perchè si sia deciso di far pesare sui cittadini, in un periodo non proprio roseo per le finanze, il costo totale dello switch off, dando la possibilità a pochi di accedere a degli sconti sugli apparecchi più costosi tra l’altro, quando forse si sarebbe dovuto assegnare in via gratuita ad ogni famiglia almeno un decoder. Perché, poi, l’aiuto dei 50 Euro era previsto solo per l’acquisto di un decoder interattivo, capace, cioè, di ricevere anche i canali a pagamento? Perché 50 Euro di sconto su un decoder che ne costa di più e neanche un euro su un decoder che ne costa al massimo trenta e serve solo per ricevere canali gratis? Chi trasmette a pagamento in digitale terrestre? Un capitolo a parte della stessa recita merita la vicenda del canale “Cielo” di proprietà di Murdoch, patron di Sky e fiero avversario della Mediaset. Era già tutto pronto negli studi di Cielo, nuovo canale gratuito di Sky nato per il digitale terrestre e la prima trasmissione andata in onda sarebbe stata un’edizione di un’ora del telegiornale SkyTg24. La gran parte degli italiani avrebbe visto Cielo al tasto 10 del telecomando, ma evidentemente il governo non vuole fra i piedi canali e trasmissioni non strettamente controllate.Infatti il canale non potrà partire perché il ministero dello Sviluppo economico non ha ancora concesso l’autorizzazione alla sua trasmissione sul digitale terrestre. Eppure i dirigenti di Cielo dichiarano di avere tutte le carte in regola. Questa è la politica liberale della destra?
P.S. A proposito, chi e come si curerà dello smaltimento degli innumerevoli vecchi apparecchi televisivi non più utilizzabili e da rottamare?

mercoledì 2 dicembre 2009

Tempi mutevoli.

Venti di mutamento soffiano all'orizzonte, i tempi mutano si sa e spesso con brusche accellerate mutano improvvisamente.
Con la mutevolezza dei tempi e con lo squilibrio di equilibri non sempre proprio in equilibrio anche molte altre cose o situazioni non bene equilibrate possono cambiare.

Per non dimenticarli!

Punteggio sito web istituzionale Comune di Santa Maria Capua Vetere

Scorri sotto ( senza cliccare qui!) le valutazioni del sito sammaritano a cura della Presidenza del Consiglio.

Santa Maria Capua Vetere ( Caserta)